E' un discorso un pò lungo ma molto interessante, quindi vi prego di seguirmi!
Secondo i sacri testi della cucina, sembra che il nome "marmellata" si debba dare soltanto a quella prodotta con agrumi, siano arance, limoni, cedri, mandarini o clementine. Tutte le altre dovrebbero chiamarsi "confetture". E va bene, lo accettiamo. E' anche da ricordare che in questi mesi freddi nei quali ci troviamo, vi è un'abbondante produzione di arance acquistabili ad un prezzo più che ragionevole. In questo periodo dell'anno ho spesso preparato notevoli quantità di marmellata d'arance, regalandola il più delle volte, ed è stata sempre molto gradita dai miei amici.
Vorrei quindi proporvi la mia ricetta, già sperimentata più volte.
Ma prima di inoltrami nell'elencazione dei pochi ingredienti necessari e nel procedimento, vorrei farvi riflettere su cosa voi comprate e quanto pagate in media un barattolo di marmellata, in un supermercato della media e grande distribuzione. Una barattolo di una buona e nota marca vi costa per gr 600 Euro 2,40; di una un pò meno nota , per gr 400, Euro 1,75. Ciò significa che noi paghiamo un prezzo che oscilla tra Euro 4,00 e Euro 4,50 per un chilo di prodotto.
In un barattolo che noi acquistiamo sul mercato, sia di marmellata che di confetture generalmente vi è dal 35% al 50% di frutta; il resto è zucchero, talvolta aromi, e poi conservanti e coloranti consentiti dalla legge. Cominciamo quindi con il considerare che lo zucchero costa, in un supermercato, in media Euro 1/per kg, centesimo più o meno, mentre in questi giorni le arancie costano al Kg. da Euro 1 a Euro 1,50. Quindi ad un primo confronto, una marmellata da voi prodotta in casa vi costa Euro 0,50 di zucchero, Euro 0,75 di arance e qualche centesimo di Euro per il gas che avrete consumato per cuocerle. Il barattolo di vetro, se acquistato nuovo vi costerà forse Euro 1, ma se riciclate uno di quelli che già avete in casa non vi costa nulla. Quindi produrre in casa la marmellata vi costa un terzo del suo prezzo di acquisto, e non consideriamo poi la migliore qualità della vostra, che non contiene conservanti, coloranti ed aromi e poi è fatta con frutta matura, da voi selezionata.
Ma ora fate attenzione, perché per fare una marmellata abbastanza genuina, non dovete acquistare le arancie normali, cioè quelle lucide, alcune delle quali sono avvolte in una leggera carta velina colorata, che vengono nel migliore dei casi dalla Sicilia, oppure fanno un viaggio molto più lungo, proveniendo dalla Spagna, Libia, Marocco, Algeria, Egitto, Costa d'avorio, e perfino da alcuni Paesi del Sud America. Queste arancie che vedete lucide, dopo essere state raccolte sono portate al confezionamento, dove con appositi macchinari vengono lavate, spazzolate e poi, udite udite, vengono spruzzate con un velo di paraffina, cioé con una cera industriale non prodotta dalla api ma dagli idrocarburi, quindi asciugate e confezionate nelle cassette per essere poi trasportate oltremare.
Il velo protettivo di paraffina serve ad evitare che, durante i tanti giorni di viaggio e poi nel corso del periodo di conservazione nelle celle frigorifere (a volte per metterle sul mercato si attende il momento più opportuno quando le quotazioni di vendita sono al rialzo), venga ad asciugarsi la buccia, sia perdendo peso, che la lucentezza della pelle che potrebbe divenire rugosa, antiestetica e poco invitante, si, proprio come la pelle di una persona molto ma molto anziana che si è disidratata perché a lungo esposta al sole !!
Quindi, come in precedenza vi facevo notare alcune arance sono avvolte in una leggera velina, non per abbellirle, ma per nascondere proprio quei frutti che hanno alcune piccole macchie sulla buccia, causate da un colpo di freddo o traumatizzate da un ramo. Queste arance sono ottime per fare una spremuta, per mangiarle dopo averle sbucciate, ma non sono adatte per fare una marmellata utilizzando anche la buccia, necessaria per dare sapore, aroma naturale e consistenza al prodotto finale.
Tra l'altro, per limitare l'inquinamento prodotto dai gas di scarico degli autotreni, noi dovremmo consumare prodotti non dico a chilometri zero, (anche perché nel Nord Italia le arance non crescono, dato il particolare clima,) ma comunque rivolgersi verso quelle nazionali, più vicine alle nostre zone di produzione quali Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia, evitando quelle d'importazione.
La nostra legislazione in materia, vieta in alcuni casi l'impiego di antiparassitari particolarmente velenosi e nocivi per l'uomo anche a distanza di tempo, ma non ci è dato sapere se i produttori di arance siti in altri Paesi dell'Area Mediterranea, del Nord Africa o del Sud America siano o meno sottoposti ad uguali norme restrittive.
E poi non dimentichiamo che i veleni ed i pesticidi spruzzati sulla buccia, potrebbero anche penetrare all'interno del frutto, potendo così risultare dannosi per la nostra salute.
Quindi dovremmo acquistare delle arance prodotte nella nostra nazione, sia pure con la buccia ricoperta di paraffina, per le sole spremute d'arancia, ed arance (chiamate di giardino) che abbiamo ancora il picciuolo con qualche eventuale foglia attaccata, quando vogliamo preparare della marmellata e quindi utilizzare anche la buccia.
Fatte queste premesse veniamo alla preparazione: Lavare accuratamente i barattoli di vetro nei quali verrà introdotta e conservata la marmellata; asciugarli e controllare che i coperchi non presentino lesioni e siano integri. Lavare le arance utilizzando uno spazzolino delle unghie pulito, asciugarle e sbucciarle, tenendo da parte la polpa. Tagliare la buccia a sottili striscioline da mm 2 di spessore, fare bollire in acqua per 5 minuti, sciacquare sotto l'acqua corrente e fare ben sgocciolare. Tagliare a pezzi gli spicchi delle arance già sbucciate, eliminare eventuali semi, e pesarli insieme alle bucce. Mettere il tutto in una pentola, con una proporzione di un kg di zucchero per ogni kg di frutta, e cuocere su fuoco medio, rimestando di continuo.
Dopo circa 30 minuti, togliere la pentola dal fuoco, e facendo attenzione al composto liquido bollente, con un piccolo coppino riempire subito ogni barattolo fino all'orlo, facendo appena debordare qualche goccia, porre sopra il coperchio, tenere ben stretto il barattolo con un canovaccio o con un guanto e chiuderlo girando con forza. Quando ci si è assicurati che è ben chiuso capovolgere il barattolo e passarlo sotto l'acqua corrente. Lasciarlo capovolto fino a che non si raffreddi naturalmente.
La marmellata è pronta e la troverete molto più buona di quella acquistata.
P.S. Una piccola variante. Procuratevi due limoni freschi, con la scorza sana, lavateli accuratamente (con lo spazzolino), sbucciateli e tagliate la buccia a striscioline ancora più sottili, (mm 1 di spessore) e senza bollirle precedentemente aggiungetele al composto di zucchero ed arancia che sta cuocendo. La marmellata sarà ancora più gradevole, ben aromatizzata, e mangiandone un cucchiaino al termine del pasto, agevolerà la vostra digestione.
P.S. Un'altra importante avvertenza: quando aprite un barattolo ed iniziate a consumarlo, è preferibile conservarlo in frigo, perché non avendo messo nel composto dei conservanti, ma solo zucchero e frutta, potrebbero formarsi delle piccole muffe sullo strato superiore della composta.
7 commenti:
io che la sua marmellata di arance l'ho provata posso testimoniare che è la migliore io abbia mai assaggiato! mi cimenterò con la ricetta e vediamo, ma dubito di ottenere i suoi risultati! Grazie, astrid
dimenticavo, una domanda: quanto si conserva la marmellata fatta in casa? grazie, astrid
Cara Astrid,
la mia marmellata può essere consumata anche dopo due o tre anni, alle seguenti condizioni.
Che il barattolo da utilizzare sia ben pulito e che il relativo coperchio sia ben a tenuta. Che sia introdotta marmellata molto calda e fino all'orlo, anzi deve un pò traboccare per lasciare poco spazio all'aria. Eliminare eventuali bollicine che rimangano imprigionate sotto, usando uno spiedino di ferro. Quindi chiudere con forza il coperchio, capovolgere il barattolo e passarlo sotto un getto di acqua fredda, anche per eliminare la eventuale parte che è fuoriuscita. Poi tenerlo in dispensa. E' importante quando lo si apre per consumarla che rimanga in frigo, per evitare che sopra si formi un pò di muffa, che tra l'altro non è velenosa. Basta toglierla con un cucchiaino.
quando dici "sbucciare" le arance e tagliare la buccia a listarelle, intendi togliere e tagliare la buccia compreso la parte bianca, o solo la parte gialla ?
Rispondo alla domanda di ILIO del 6 gennaio. Innanzitutto mi scuso per il ritardo nel rispondere, ma a volte la fretta non mi fa arrivare fino in fondo ai miei post più vecchi. Taglio la buccia, con tutta la parte bianca che si imbibisce di zucchero e da più corpo alla marmellata. La faccio così da tanti anni e non ho avuto problemi mangiandola anche dopo tanto tempo.Aspetto altri tuoi commenti sulle mie ricette.Grazie!Sergio
Ciao Sergio,cercando su internet una ricetta per fare la marmellata di arance mi sono imbattuta sulla tua.L'ho scelta perchè era la meno "farragginosa" da fare e con tempistiche ridotte.Io come quantità di zucchero ho ridotto le dosi, ovvero 500 gr di zucchero semolato per ogni kg di prodotto,e avendolo ho messo una parte di zucchero di canna, due bucce di limone grattato e il loro succo.
Ps io ho tritato le bucce nel robot da cucina. Risultato ottimo, il sapore era molto piu' buono di quello dele marmellata comperata.
Agrognola al punto giusto!!! a chi
piace tale sapore.
Ma qualche ricetta per le castagne?
Sai visto che è stagione!
Catia
Ciao Giorgio,
ho letto il tuo comento riferito all'arance ed e molto interesante poso dirti che ho preparato io per la prima volta la marmmelata d'arancia il 24/11/13,purtroppo ho sottovalutato le buccie + il bianco ,anche perchè avendo problemi di glicemia ho diminuito la q.tà di zucchero di canna qundi il resulato finale il gusto un pò amaro non obstante abbia mischiato 10 arancie con tre mele, e di solito per le altre marmmellate utilizo il fruttosio, un altro errore che ho fatto ** non ho tolto la buccia di tutte gli ingredinti ** ma la mangerò ugualmente
saluti cordiali
Raul
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