Il "beccafico" è un piccolo uccellino che con il suo becco perfora i fichi più maturi sui rami, ed è ovviamente poco amato dai proprietari degli alberi di fico per questa sua abitudine molto golosa.
Comunque il fico perforato rimane sempre ottimo, ma non tutti lo gradiscono.
Non potendo quindi eliminare questo simpatico volatile, nei secoli passati i siciliani hanno pensato di ucciderlo con un "Vodoo", come si faceva normalmente in alcune tribù dell'interno dell'Africa, rifacendo le sue sembianze accoppiando pancia e pancia due alici, le cui codine poi sembrano proprio quelle dell'uccello, e cuocendo il tutto al forno.
Comunque a parte lo scherzo, con sei alici fresche per commensale, e pochi altri ingredienti di scarso costo, si realizza un simpatico secondo piatto che si può o friggere in padella con un filo di olio o passare adagiato sulla carta da forno per 10 minuti a 140°.
Una insalatina verde o di pomodori è poi il completamento di questo secondo piatto.
DOSI per 4 persone : alici fresche 12 (circa gr 250); uovo 1 + 1; parmigiano grattugiato gr 50; pepe 1 pizzico; pangrattato gr 50 + 50; aglio 1 spicchio; olio EVO 1 cucchiaio; prezzemolo 1 ciuffetto; sale fino; farina 3 cucchiai.
PROCEDIMENTO : pulire le alici, deviscerandole, eliminare la spina centrale delicatamente senza separare le due fiancate e metterle in un piatto. Ora passiamo al ripieno: in una ciotola mettere un uovo e sbatterlo bene, aggiungere il formaggio grattugiato, metà del pangrattato (gr 50), il prezzemolo tritato, l'aglio ridotto a minuti pezzettini, il pepe (se gradito), l'olio e mescolare bene il composto.
Prelevare a cucchiaiate il composto e formarne 6 salamini con le mani. Andare avanti così considerando che dovrete comporre 6 coppie di alici con al centro un salamino di ripieno.
In una terrina sbattere l'altro uovo . Mettere in una terrina la farina . In un'altra ancora il pangrattato.
Poggiare in una mano aperta una alice, sopra adagiare il ripieno e poi sopra ancora l'altra alice.
Fare aderire con delicatezza, quindi passare la coppia nella farina, scrollarla un poco, passarla nell'uovo e quindi nel pangrattato. Da lì adagiarla sulla carta da forno senza sovrapporre l'una all'altra.
Ricordarsi di mettere sulla piastra del forno della carta da forno per evitare che la pietanza si attacchi.
Quando avrete terminato, mettere in forno la piastra e quando sarete pronti per mangiarle accendere il forno cuocendo per 15 minuti a 140°.
P.S.Non dimenticate l'insalatina verde o di pomodoro di contorno, sarà molto gradita, condita con sale, olio ed aceto
mercoledì 28 giugno 2017
LINGUINE ALLE VONGOLE SCAPPATE: ANCORA UN PRIMO PIATTO ESTIVO DA REALIZZARE NEL TEMPO IN CUI BOLLE L'ACQUA DI COTTURA E LE LINGUINE SONO PRONTE "AL DENTE" . E' ANCHE ECONOMICO COSA CHE DI QUESTI TEMPI NON GUASTA!!
E' tempo di peperoncini verdi, ormai si trovano in tutti i negozi ed i supermercati. E poi sono necessarie non più di 12 alici fresche senza la lisca centrale ed un barattolo di pomodori pelati italiani.
Se la ricetta vi ha incuriosito seguitemi e non ve ne pentirete.
DOSI per 4 persone : linguine gr 400; peperoncini verdi freschi (chiamati friarielli, cioè da friggere) 12; alici fresche 12; pomodoro pelato gr 400 (cioè 1 barattolo); olio EVO 5 cucchiai; sale fino; parmigiano grattugiato o grana gr 150; origano 1 cucchiaino; aglio 2 spicchi ; pepe macinato 1 pizzico.
PROCEDIMENTO : mettere sul fuoco la pentola con acqua abbondante ed un cucchiaino di sale grosso. Mentre bolle mettere in una ampia padella (capace poi di contenere anche tutte le linguine)
l'olio, l'aglio sbucciato e tagliato in due pezzi, il pomodoro pelato, un pizzico di sale e l'origano.
Lavare i peperoncini ed eliminare il picciuolo (ed i semi se lo gradite; io vi confesso che li lascio perché contengono molte vitamine preziose), quindi tagliarli a rondelle e tenerli da parte in un piattino.
Diliscare le alici già pulite e lavate bene e tenerle da parte.
Quando l'acqua per la pasta bolle mettetela dentro e rigirate. Quando siete pronti a scolarla ben al dente, mettete nella salsa di pomodoro le alici, le rondelle di peperoncini e se è da tutti gradito un pizzico di pepe ed alzate la fiamma. Eliminate ora i pezzi di aglio.
Scolate la pasta e trasferitela subito in padella, rimestatela bene e nel frattempo avvertite i vostri commensali che il primo è pronto.
Dopo avere fatto ben soffriggere per due minuti le linguine, sempre a fuoco forte, portate in tavola la padella o trasferite la pietanza in un ampio piatto di servizio. Scegliete voi secondo il grado di confidenza che avete con i commensali.
NON DIMENTICATE di portare in tavola la formaggiera e fatela passare, offrendolo, NON è un errore !
Vedrete che il dolce del formaggio ben si sposa con l'aspro sapore delle alici fresche !!!!
P.S. Alla fine rimpiangerete di non aver cotto tutto il pacco di linguine, sarà per la prossima volta.
Se la ricetta vi ha incuriosito seguitemi e non ve ne pentirete.
DOSI per 4 persone : linguine gr 400; peperoncini verdi freschi (chiamati friarielli, cioè da friggere) 12; alici fresche 12; pomodoro pelato gr 400 (cioè 1 barattolo); olio EVO 5 cucchiai; sale fino; parmigiano grattugiato o grana gr 150; origano 1 cucchiaino; aglio 2 spicchi ; pepe macinato 1 pizzico.
PROCEDIMENTO : mettere sul fuoco la pentola con acqua abbondante ed un cucchiaino di sale grosso. Mentre bolle mettere in una ampia padella (capace poi di contenere anche tutte le linguine)
l'olio, l'aglio sbucciato e tagliato in due pezzi, il pomodoro pelato, un pizzico di sale e l'origano.
Lavare i peperoncini ed eliminare il picciuolo (ed i semi se lo gradite; io vi confesso che li lascio perché contengono molte vitamine preziose), quindi tagliarli a rondelle e tenerli da parte in un piattino.
Diliscare le alici già pulite e lavate bene e tenerle da parte.
Quando l'acqua per la pasta bolle mettetela dentro e rigirate. Quando siete pronti a scolarla ben al dente, mettete nella salsa di pomodoro le alici, le rondelle di peperoncini e se è da tutti gradito un pizzico di pepe ed alzate la fiamma. Eliminate ora i pezzi di aglio.
Scolate la pasta e trasferitela subito in padella, rimestatela bene e nel frattempo avvertite i vostri commensali che il primo è pronto.
Dopo avere fatto ben soffriggere per due minuti le linguine, sempre a fuoco forte, portate in tavola la padella o trasferite la pietanza in un ampio piatto di servizio. Scegliete voi secondo il grado di confidenza che avete con i commensali.
NON DIMENTICATE di portare in tavola la formaggiera e fatela passare, offrendolo, NON è un errore !
Vedrete che il dolce del formaggio ben si sposa con l'aspro sapore delle alici fresche !!!!
P.S. Alla fine rimpiangerete di non aver cotto tutto il pacco di linguine, sarà per la prossima volta.
martedì 27 giugno 2017
UN OTTIMO PRIMO PIATTO ESTIVO, CHE PUO' ESSERE ANCHE GUSTATO SIA TIEPIDO CHE QUASI FREDDO. LE PENNE MEZZANELLE MESSE CRUDE IN FORNO E QUINDI COTTE RICOPERTE DI POMODORI ED AROMI
E' un antico piatto di origine sorrentina, realizzato con l'ottima pasta di Gragnano contornata da una moltitudine di fette di rosso pomodoro e dei profumi di stagione: basilico, aglio e origano. Il tutto condito con l'ottimo olio Extra Vergine d'Oliva prodotto con olive italiane, mi raccomando!
DOSI per 6 persone : pomodoro rotondo rosso gr 1500; penne mezzanelle gr 600; olio EVO 12 cucchiai; basilico 20 foglie; origano 2 cucchiaini; aglio 2 spicchi; pomodoro pelato 2 barattoli da gr 400/cad.(non usare mai la passata di pomodoro, perché potrebbe essere prodotta in P.R.C.(sarebbe la Cina).
PROCEDIMENTO : lavare i pomodori, asciugarli ed affettarli ponendoli in una ampia terrina. Affettare sottilmente i due spicchi di aglio e tenerli a disposizione in un piattino.
In una pirofila che dovrà accogliere tutta la pietanza, mettere uno strato sottile di olio, poi uno di fette di pomodoro, una vicino all'altra, spargervi sopra un buon pizzico di sale, qualche foglia spezzettata di basilico, un pò di origano, qualche fettina di aglio e sopra spargervi uno strato sottile di penne. Poi bagnarle con un filo d'olio e di nuovo fette di pomodori a tappeto. Poi basilico, sale, origano, aglio, penne e coprire con fette di pomodoro, ripetendo la sequenza fino alla fine, non dimenticando l'olio.
Prima di coprire la pasta con l'ultimo strato, aprire i due barattoli di pomodoro pelato in una terrina,
schiacciare i pomodori con i rebbi di una forchetta, aggiungere un cucchiaino di sale e due cucchiai di olio, mescolare bene e versare a piccole cucchiaiate il composto su tutta la pirofila, in maniera uguale. La pasta cuocerà quindi soltanto con questo liquido e con quello contenuto nelle fette di pomodoro.
Ora sopra va l'ultimo strato di fette di pomodoro, ancora qualche sottile filo d'olio, un pizzico di sale e quindi via in forno a 160° per 40 minuti, senza rimestare.
Quando la mangerete, troverete dei maccheroni poco cotti, degli altri un pò più crudi, degli altri bruciacchiati, degli altri più cotti.
DOSI per 6 persone : pomodoro rotondo rosso gr 1500; penne mezzanelle gr 600; olio EVO 12 cucchiai; basilico 20 foglie; origano 2 cucchiaini; aglio 2 spicchi; pomodoro pelato 2 barattoli da gr 400/cad.(non usare mai la passata di pomodoro, perché potrebbe essere prodotta in P.R.C.(sarebbe la Cina).
PROCEDIMENTO : lavare i pomodori, asciugarli ed affettarli ponendoli in una ampia terrina. Affettare sottilmente i due spicchi di aglio e tenerli a disposizione in un piattino.
In una pirofila che dovrà accogliere tutta la pietanza, mettere uno strato sottile di olio, poi uno di fette di pomodoro, una vicino all'altra, spargervi sopra un buon pizzico di sale, qualche foglia spezzettata di basilico, un pò di origano, qualche fettina di aglio e sopra spargervi uno strato sottile di penne. Poi bagnarle con un filo d'olio e di nuovo fette di pomodori a tappeto. Poi basilico, sale, origano, aglio, penne e coprire con fette di pomodoro, ripetendo la sequenza fino alla fine, non dimenticando l'olio.
Prima di coprire la pasta con l'ultimo strato, aprire i due barattoli di pomodoro pelato in una terrina,
schiacciare i pomodori con i rebbi di una forchetta, aggiungere un cucchiaino di sale e due cucchiai di olio, mescolare bene e versare a piccole cucchiaiate il composto su tutta la pirofila, in maniera uguale. La pasta cuocerà quindi soltanto con questo liquido e con quello contenuto nelle fette di pomodoro.
Ora sopra va l'ultimo strato di fette di pomodoro, ancora qualche sottile filo d'olio, un pizzico di sale e quindi via in forno a 160° per 40 minuti, senza rimestare.
Quando la mangerete, troverete dei maccheroni poco cotti, degli altri un pò più crudi, degli altri bruciacchiati, degli altri più cotti.
COCOTTINE ALLE CARNI AROMATIZZATE, FODERATE ALL'INTERNO CON PASTA FROLLA SEMI-DOLCE . UN SECONDO PIATTO DI GRANDE FIGURA E DI SICURO GRADIMENTO
Dopo una lunga assenza attiva dal mio blog, riprendo da oggi l'inserimento di nuove ricette che in questo lungo tempo di "vacanze" ho tenuto da parte per voi, dopo averle sperimentate di persona.
Si è sempre alla ricerca di qualcosa che pur conservando le tradizioni della cucina antica, mostri una novità, nella presentazione o negli ingredienti talvolta ritenuti forse un pò "scandalosi" (come l'inserimento dei fiori, ad esempio) per stimolare il gusto e spingere l'esecutore a provare questo nuovo procedimento.
Per fortuna, sembra che di carne se ne mangi sempre molto meno, perché i vegetariani crescono sempre più, convincendo tutti che troppi bovini con i loro "gas" inquinano negli U.S.A. l'atmosfera, producendo anidride carbonica quanto un grosso esercito di migliaia di camion.
Comunque se ne dobbiamo mangiare di meno, cerchiamo di renderla buona, di buon gusto, appetitosa e gradevole al palato.
Quindi piccole porzioni ma molto buone e gustose. Evitiamo al massimo di introdurre nel nostro stomaco della zavorra, cioè delle cose inutili, dannose se in grande quantità, e di discutibile sapore!
Non credo che ai nostri tempi, nelle civiltà moderne, vi sia ancora qualcuno che possa morire per aver mangiato in maniera parsimoniosa.
Allora andiamo a cominciare: le "cocottine" , come molti di voi già sapranno, sono dei piccoli recipienti di ceramica vetrificata resistenti alle temperature del forno, direi che contengono una "monoporzione" , pronta anche se da qualche giorno in frigo, per poi essere infornata pochi minuti prima di andare a tavola. Le loro dimensioni sono cm 8 di diametro (circa) e cm 4 di altezza (circa).
INGREDIENTI per 6 persone : cocottine 6; salsiccia fresca di maiale gr 200; carne di manzo macinata gr 150; peperone grande 1; olio EVO 4 cucchiai; farina gr 200; burro gr 100; uovo 1; zucchero gr 75; sale 1 pizzico; pan-carré 3 fette; formaggio grana o parmigiano grattugiato gr 75;
rosmarino 1 rametto; aglio 1 spicchio; vino bianco secco 1/2 bicchiere (cc 50).
PROCEDIMENTO : sul piano da lavoro mettere a fontana la farina, al centro il burro a pezzetti (tirarlo fuori dal frigo in precedenza per renderlo più morbido), lo zucchero, l'uovo, il pizzico di sale e con le dita iniziare ad impastare. Dopo alcuni minuti di lavoro e di avvilimento (perché vi accorgete che il composto non ha molta intenzione di compattarsi) continuare fino a che non si scioglie del tutto il burro e comincia a collaborare davvero nell'impastarsi con gli altri componenti, quindi continuare a lavorare con tutte e due le mani fino all'ottenimento di una pasta lavorabile. Allora metterla per una decina di minuti in frigo e dedicarsi al resto.
Lavare il peperone, eliminare semi e torsolo e tagliarlo a minuti quadrettini (cm 1 x 1).
Mettere una metà dell'olio in una padella di medie dimensioni, un pizzico di sale ed aggiungere i cubettini piccoli di peperone. Cuocere su fiamma media, rimestando ogni tanto. Quando vedrete che i peperoni sono cotti abbastanza, tirateli su con quella paletta tonda con i fori che certamente avrete in cucina (oppure con due forchette) e metterli in una ampia terrina.
Aggiungere nello stesso fondo di cottura, il resto dell'olio.
Tagliuzzare a pezzetti gli aghi del rosmarino, poi lo spicchio di aglio in pezzetti ancora più minuti, eliminare la pelle alle salsicce fresche, mettere il tutto in padella, schiacciarle e rimestare , aggiungere anche la carne macinata, rimestare bene ancora e fare cuocere per 5/6 minuti a fiamma sostenuta, bagnando con il vino bianco, quindi togliere dal fuoco.
Con l'attrezzo di cui sopra tirare via le carni dalla padella e metterle nella terrina dove già si trovano i peperoni. Quando si sarà raffreddato bene il composto, sbattere in una tazza l'uovo, unirlo e rimestare accuratamente.
Passare nel forno a 100° le due fette di pan-carré e dopo dieci minuti di cottura tirarle via e sul tagliere ridurre le fette a quadratini da cm 1 x 1 . Metterli in padella e farli insaporire nel fondo di cottura che già vi si trova. Accendere il fuoco per due soli minuti, rimestare, quindi togliere dal fuoco e mettere i quadratini di pane tostato in un piattino, da parte.
Riprendiamo la pasta dal frigo.
Decidete ora se volete sfornare i contenuti delle cocottine nei piatti dei convitati o se volete servirle con tutto il contenitore, rendendovi la vita un pò più facile. Nel primo caso bisogna rivestire le cocottine con carta da forno, altrimenti non ve ne è bisogno: scegliete voi.
Stendere sul piano da lavoro un foglio di pellicola per cibi e posizionare sopra una metà della pasta.
Coprirla con un altro foglio e stendere una sfoglia sottile (mm 2) con il mattarello, evitando così che la pasta si incolli sul mattarello. Prendere quindi una prima cocottina, poggiarvi sopra una parte della sfoglia, eliminando la pellicola, quindi adattarla alla forma, usando le dita. Vedrete che la pasta si fa agevolmente plasmare , quindi rivestire fondo e pareti, saldando le rotture con una leggera pressione delle dita. Se dovessero formarsi dei buchetti riparateli con una piccola pallina di impasto. E' facilissimo !!
Avete mai lavorato con il "PONGO" o con la PLASTILINA ??? Ecco è proprio la stessa cosa. In questo caso per fortuna ciò che impastate si può mangiare !
Allora foderare tutte le cocottine, mettere sul fondo un cucchiaio dell'impasto che è stato in precedenza sottoposto ad una veloce mezza cottura. Poi tre o quattro cubetti di pane, un altro cucchiaio di composto e continuare fino a consumarlo tutto. Ritengo che tutto l'impasto dovrebbe essere sufficiente per riempire fino al bordo tutte e sei le cocottine.
Mettere in forno già caldo a 160° per 15/20 minuti, (dipende dalla potenza del forno) , quindi tirarle fuori e portarle in tavola su piatti singoli : Attenti che scottano. Buon appetito !!!!
P.S. Qualcuno mi ha chiesto: "Ma si mangia anche tutta la crosta??" "Si, ma non le cocottine, perché sono dure da digerire, e poi serviranno per altre volte!"
Si è sempre alla ricerca di qualcosa che pur conservando le tradizioni della cucina antica, mostri una novità, nella presentazione o negli ingredienti talvolta ritenuti forse un pò "scandalosi" (come l'inserimento dei fiori, ad esempio) per stimolare il gusto e spingere l'esecutore a provare questo nuovo procedimento.
Per fortuna, sembra che di carne se ne mangi sempre molto meno, perché i vegetariani crescono sempre più, convincendo tutti che troppi bovini con i loro "gas" inquinano negli U.S.A. l'atmosfera, producendo anidride carbonica quanto un grosso esercito di migliaia di camion.
Comunque se ne dobbiamo mangiare di meno, cerchiamo di renderla buona, di buon gusto, appetitosa e gradevole al palato.
Quindi piccole porzioni ma molto buone e gustose. Evitiamo al massimo di introdurre nel nostro stomaco della zavorra, cioè delle cose inutili, dannose se in grande quantità, e di discutibile sapore!
Non credo che ai nostri tempi, nelle civiltà moderne, vi sia ancora qualcuno che possa morire per aver mangiato in maniera parsimoniosa.
Allora andiamo a cominciare: le "cocottine" , come molti di voi già sapranno, sono dei piccoli recipienti di ceramica vetrificata resistenti alle temperature del forno, direi che contengono una "monoporzione" , pronta anche se da qualche giorno in frigo, per poi essere infornata pochi minuti prima di andare a tavola. Le loro dimensioni sono cm 8 di diametro (circa) e cm 4 di altezza (circa).
INGREDIENTI per 6 persone : cocottine 6; salsiccia fresca di maiale gr 200; carne di manzo macinata gr 150; peperone grande 1; olio EVO 4 cucchiai; farina gr 200; burro gr 100; uovo 1; zucchero gr 75; sale 1 pizzico; pan-carré 3 fette; formaggio grana o parmigiano grattugiato gr 75;
rosmarino 1 rametto; aglio 1 spicchio; vino bianco secco 1/2 bicchiere (cc 50).
PROCEDIMENTO : sul piano da lavoro mettere a fontana la farina, al centro il burro a pezzetti (tirarlo fuori dal frigo in precedenza per renderlo più morbido), lo zucchero, l'uovo, il pizzico di sale e con le dita iniziare ad impastare. Dopo alcuni minuti di lavoro e di avvilimento (perché vi accorgete che il composto non ha molta intenzione di compattarsi) continuare fino a che non si scioglie del tutto il burro e comincia a collaborare davvero nell'impastarsi con gli altri componenti, quindi continuare a lavorare con tutte e due le mani fino all'ottenimento di una pasta lavorabile. Allora metterla per una decina di minuti in frigo e dedicarsi al resto.
Lavare il peperone, eliminare semi e torsolo e tagliarlo a minuti quadrettini (cm 1 x 1).
Mettere una metà dell'olio in una padella di medie dimensioni, un pizzico di sale ed aggiungere i cubettini piccoli di peperone. Cuocere su fiamma media, rimestando ogni tanto. Quando vedrete che i peperoni sono cotti abbastanza, tirateli su con quella paletta tonda con i fori che certamente avrete in cucina (oppure con due forchette) e metterli in una ampia terrina.
Aggiungere nello stesso fondo di cottura, il resto dell'olio.
Tagliuzzare a pezzetti gli aghi del rosmarino, poi lo spicchio di aglio in pezzetti ancora più minuti, eliminare la pelle alle salsicce fresche, mettere il tutto in padella, schiacciarle e rimestare , aggiungere anche la carne macinata, rimestare bene ancora e fare cuocere per 5/6 minuti a fiamma sostenuta, bagnando con il vino bianco, quindi togliere dal fuoco.
Con l'attrezzo di cui sopra tirare via le carni dalla padella e metterle nella terrina dove già si trovano i peperoni. Quando si sarà raffreddato bene il composto, sbattere in una tazza l'uovo, unirlo e rimestare accuratamente.
Passare nel forno a 100° le due fette di pan-carré e dopo dieci minuti di cottura tirarle via e sul tagliere ridurre le fette a quadratini da cm 1 x 1 . Metterli in padella e farli insaporire nel fondo di cottura che già vi si trova. Accendere il fuoco per due soli minuti, rimestare, quindi togliere dal fuoco e mettere i quadratini di pane tostato in un piattino, da parte.
Riprendiamo la pasta dal frigo.
Decidete ora se volete sfornare i contenuti delle cocottine nei piatti dei convitati o se volete servirle con tutto il contenitore, rendendovi la vita un pò più facile. Nel primo caso bisogna rivestire le cocottine con carta da forno, altrimenti non ve ne è bisogno: scegliete voi.
Stendere sul piano da lavoro un foglio di pellicola per cibi e posizionare sopra una metà della pasta.
Coprirla con un altro foglio e stendere una sfoglia sottile (mm 2) con il mattarello, evitando così che la pasta si incolli sul mattarello. Prendere quindi una prima cocottina, poggiarvi sopra una parte della sfoglia, eliminando la pellicola, quindi adattarla alla forma, usando le dita. Vedrete che la pasta si fa agevolmente plasmare , quindi rivestire fondo e pareti, saldando le rotture con una leggera pressione delle dita. Se dovessero formarsi dei buchetti riparateli con una piccola pallina di impasto. E' facilissimo !!
Avete mai lavorato con il "PONGO" o con la PLASTILINA ??? Ecco è proprio la stessa cosa. In questo caso per fortuna ciò che impastate si può mangiare !
Allora foderare tutte le cocottine, mettere sul fondo un cucchiaio dell'impasto che è stato in precedenza sottoposto ad una veloce mezza cottura. Poi tre o quattro cubetti di pane, un altro cucchiaio di composto e continuare fino a consumarlo tutto. Ritengo che tutto l'impasto dovrebbe essere sufficiente per riempire fino al bordo tutte e sei le cocottine.
Mettere in forno già caldo a 160° per 15/20 minuti, (dipende dalla potenza del forno) , quindi tirarle fuori e portarle in tavola su piatti singoli : Attenti che scottano. Buon appetito !!!!
P.S. Qualcuno mi ha chiesto: "Ma si mangia anche tutta la crosta??" "Si, ma non le cocottine, perché sono dure da digerire, e poi serviranno per altre volte!"
giovedì 15 giugno 2017
SCOPRIAMO UN NUOVO MODO DI CUCINARE COSCIA E SOPRACOSCIA DI POLLO, PER RENDERE PIU' GRADEVOLE QUESTE PROTEINE ANIMALI NOBILI CHE NON PORTANO DANNO AI VALORI DEL COLESTEROLO.
Sappiamo tutti che il pollo di una volta, che aveva il piacere di crescere libero e di razzolare nei campi, nutrendosi di tutto ciò che trovava, aveva delle carni dure, coriacee ma molto più saporite di quello che oggi troviamo in vendita nelle nostre città, ma dobbiamo rassegnarci che è comunque necessario immettere nel nostro organismo, non solo proteine vegetali, come i tanti legumi che sono disponibili tutto l'anno, ma anche proteine animali , le cosiddette carni bianche, (pollo, tacchino, coniglio) sconsigliando le carni rosse e grasse, proprio per non incappare nei problemi connessi con il temibile colesterolo, nostro grande nemico di chi ha superato la soglia dei cinquant'anni.
Allora volendo sperimentare qualcosa che potesse abbattere l'odore del pollo cotto, non gradito a molte persone, ho voluto oggi sperimentare una nuova ricetta, estemporanea, ma che sicuramente qualcuno di voi avrà provato, forse con diverse procedure. Da un lato ho voluto eliminare la causa di tale odore, che è situata nella pelle del pollo, e poi insaporendo con spezie vegetali consentite e normalmente reperibili la pietanza, rendendola molto più gradevole, una specie di "cacciatora".
Quindi se volete seguirmi in questa prova, vedrete che poi non ve ne pentirete e vi accorgerete che alla fine il "diavolo" non è poi così cattivo, ed avrete variato la vostra attuale dieta, allontanandovi per un momento dal pesce (ricordate che oltre l'80% del pesce che si vende in Italia è allevato in cattività e nutrito con mangimi che poco si discostano da quelli che normalmente vengono somministrati ai poveri polli.)
DOSI (per 4 persone) : cosce e copracosce di pollo gr 1200; cipolla gr 100; olio EVO 5 cucchiai; pomodoro pelato gr 200; vino bianco o rosso puché secco cc 150; sale 1/2 cucchiaino; origano secco 1/2 cucchiaino; rosmarino fresco 1 rametto; timo fresco 1 rametto.
PROCEDIMENTO : tempo di cottura min. 60: (mettetelo a cuocere e poi ogni 10/15 minuti rimestatelo per un momento, per poter poi continuare a fare le vostre faccende).
Tagliare la cipolla in maniera molto sottile e metterla in una capace pentola (che abbia il coperchio) con l'olio. Dopo due minuti di fuoco medio rimestare ed aggiungere il pomodoro, schiacciando con i rebbi di una forchetta i pelati, per agevolare la loro cottura. Unire gli aromi vegetali (timo, rosmarino, origano) ed il sale fino. Alzare la fiamma, aggiungere i pezzi di pollo ai quali avrete di già eliminato tutta la pelle , gettandola via. Non è consigliabile farla mangiare dal cane di casa, potrebbe morire inghiottendola cruda e senza masticarla.
Rigirare i pezzi di pollo nel condimento ed aggiungere il vino, quindi coprire la pentola abbassando la fiamma a metà.
Fare cuocere a fuoco medio, dopo quindici minuti rigirare ancora i pòezzi di pollo ed eliminare il coperchio, abbassare la fiamma e continuare la cottura facendo asciugare i liquidi e rosolare i pezzi di pollo.
Al termine di un'ora la pietanza è pronta, saggiatela ed eventualmente aggiustare di sale.
Al posto del pane potreste preparare una ciotola di riso cotto in acqua leggermente salata, offrendolo ai vostri ospiti, per completare la dieta.
Buon appetito, vedrete che sarà buonissimo.
Allora volendo sperimentare qualcosa che potesse abbattere l'odore del pollo cotto, non gradito a molte persone, ho voluto oggi sperimentare una nuova ricetta, estemporanea, ma che sicuramente qualcuno di voi avrà provato, forse con diverse procedure. Da un lato ho voluto eliminare la causa di tale odore, che è situata nella pelle del pollo, e poi insaporendo con spezie vegetali consentite e normalmente reperibili la pietanza, rendendola molto più gradevole, una specie di "cacciatora".
Quindi se volete seguirmi in questa prova, vedrete che poi non ve ne pentirete e vi accorgerete che alla fine il "diavolo" non è poi così cattivo, ed avrete variato la vostra attuale dieta, allontanandovi per un momento dal pesce (ricordate che oltre l'80% del pesce che si vende in Italia è allevato in cattività e nutrito con mangimi che poco si discostano da quelli che normalmente vengono somministrati ai poveri polli.)
DOSI (per 4 persone) : cosce e copracosce di pollo gr 1200; cipolla gr 100; olio EVO 5 cucchiai; pomodoro pelato gr 200; vino bianco o rosso puché secco cc 150; sale 1/2 cucchiaino; origano secco 1/2 cucchiaino; rosmarino fresco 1 rametto; timo fresco 1 rametto.
PROCEDIMENTO : tempo di cottura min. 60: (mettetelo a cuocere e poi ogni 10/15 minuti rimestatelo per un momento, per poter poi continuare a fare le vostre faccende).
Tagliare la cipolla in maniera molto sottile e metterla in una capace pentola (che abbia il coperchio) con l'olio. Dopo due minuti di fuoco medio rimestare ed aggiungere il pomodoro, schiacciando con i rebbi di una forchetta i pelati, per agevolare la loro cottura. Unire gli aromi vegetali (timo, rosmarino, origano) ed il sale fino. Alzare la fiamma, aggiungere i pezzi di pollo ai quali avrete di già eliminato tutta la pelle , gettandola via. Non è consigliabile farla mangiare dal cane di casa, potrebbe morire inghiottendola cruda e senza masticarla.
Rigirare i pezzi di pollo nel condimento ed aggiungere il vino, quindi coprire la pentola abbassando la fiamma a metà.
Fare cuocere a fuoco medio, dopo quindici minuti rigirare ancora i pòezzi di pollo ed eliminare il coperchio, abbassare la fiamma e continuare la cottura facendo asciugare i liquidi e rosolare i pezzi di pollo.
Al termine di un'ora la pietanza è pronta, saggiatela ed eventualmente aggiustare di sale.
Al posto del pane potreste preparare una ciotola di riso cotto in acqua leggermente salata, offrendolo ai vostri ospiti, per completare la dieta.
Buon appetito, vedrete che sarà buonissimo.
mercoledì 7 giugno 2017
UN RISOTTO AL SUCCO DELLA BARBABIETOLA ROSSA , CON A LATO DEL PIATTO UNA FRECCIA DI CREMA DI FORMAGGIO
Si tratta di un risotto che al termine della cottura risulta del colore vivo del sangue, ma non impressionatevi perché è davvero buonissimo e sarà accolto con un sicuro successo dai vostri commensali.
Io lo ho mangiato, sì, durante una riunione di lavoro tenutasi di recente nella fondazione intitolata al grande maestro Gualtiero Marchesi in Milano. E così seduto vicino a lui mi sono fatto descrivere la preparazione di questo originale piatto. Non credo che abbia saltato qualche passaggio o mi abbia nascosto qualche altro diabolico artifizio per la sua perfetta riuscita, sia perchè essendo un Maestro ama insegnare il suo grande mestiere, e poi perché da qualche anno intratteniamo un simpatico rapporto di amicizia pur vedendoci nelle riunioni del Centro Studi dell'Accademia soltanto una o due volte l'anno.
Allora seguitemi bene: DOSI (per 6 persone): riso Carnaroli superfino gr 500; burro 50 + 70 per la mantecatura finale; brodo cc 1600; (lui ha utilizzato un brodo di vitello); voi se non potete preparare un brodo classico di carne, potete o preparare un brodo vegetale con carota, sedano, prezzemolo, zucchina, il tutto spezzettato in acqua leggermente salata, o utilizzate il dado morbido: uno a base di carne, uno vegetale, in cc 1600 acqua NON salata. Parmigiano o grana grattugiata gr 100; cipolla gr 100 (per il burro della mantecatura); vino bianco secco cc 100; barbabietole (o rape ) rosse fresche gr 350; latte fresco intero cc 50.
PREPARAZIONE : Sbucciare le rape, metterle a pezzi nella centrifuga e ricavare il succo rosso, tenendolo da parte. Mettere a riscaldare il brodo e tenerlo in caldo. Tritare o affettare sottilmente la cipolla, metterla con gr 70 di burro sul fuoco e farla imbiondire a fuoco dolce. Togliere dal fuoco ed eliminate tutta cipolla che NON va aggiunta al risotto, ma gettata via! Questo burro sarà utilizzato al termine per la mantecatura.
Mettere nella grande padella o nella pentola che usate per il risotto gr 50 di burro, il riso e fatelo tostare a fuoco dolce per un paio di minuti rimestandolo, quindi bagnarlo con il vino, farlo evaporare ed aggiungere un poco per volta il brodo, continuando sempre a rimestare e ad aggiungere il brodo. Per completare la cottura sono necessari 20/23 minuti, quindi quando sarete intorno ai 18 minuti, aggiungere il succo di barbabietola e rimestare. Saggiare la cottura, e se necessario aggiungere un poco di altro brodo (se fosse terminato va bene anche un mezzo bicchiere di acqua tiepida, ma non lo dite in giro). Togliere il risotto dal fuoco, ed aggiungere il burro nel quale era stata soffritta la cipolla, rimestare velocemente quindi farlo riposare per un solo minuto.
Mettere in una ciotola il parmigiano grattugiato e stemperarvi dentro il latte.
Passare ora all'impiattamento: Versare in ogni piatto piano (NON da minestra) un mestolo di risotto e farlo adagiare sul fondo quindi su di un lato versarvi un cucchiaione di crema al parmigiano formando una freccia bianca dritta e mandare subito in tavola ed avanti così con gli altri piatti velocemente per evitare che si raffreddi.
Il commensale volendo potrà poi mescolare a piacere suo, il formaggio al resto del risotto.
Io lo ho mangiato, sì, durante una riunione di lavoro tenutasi di recente nella fondazione intitolata al grande maestro Gualtiero Marchesi in Milano. E così seduto vicino a lui mi sono fatto descrivere la preparazione di questo originale piatto. Non credo che abbia saltato qualche passaggio o mi abbia nascosto qualche altro diabolico artifizio per la sua perfetta riuscita, sia perchè essendo un Maestro ama insegnare il suo grande mestiere, e poi perché da qualche anno intratteniamo un simpatico rapporto di amicizia pur vedendoci nelle riunioni del Centro Studi dell'Accademia soltanto una o due volte l'anno.
Allora seguitemi bene: DOSI (per 6 persone): riso Carnaroli superfino gr 500; burro 50 + 70 per la mantecatura finale; brodo cc 1600; (lui ha utilizzato un brodo di vitello); voi se non potete preparare un brodo classico di carne, potete o preparare un brodo vegetale con carota, sedano, prezzemolo, zucchina, il tutto spezzettato in acqua leggermente salata, o utilizzate il dado morbido: uno a base di carne, uno vegetale, in cc 1600 acqua NON salata. Parmigiano o grana grattugiata gr 100; cipolla gr 100 (per il burro della mantecatura); vino bianco secco cc 100; barbabietole (o rape ) rosse fresche gr 350; latte fresco intero cc 50.
PREPARAZIONE : Sbucciare le rape, metterle a pezzi nella centrifuga e ricavare il succo rosso, tenendolo da parte. Mettere a riscaldare il brodo e tenerlo in caldo. Tritare o affettare sottilmente la cipolla, metterla con gr 70 di burro sul fuoco e farla imbiondire a fuoco dolce. Togliere dal fuoco ed eliminate tutta cipolla che NON va aggiunta al risotto, ma gettata via! Questo burro sarà utilizzato al termine per la mantecatura.
Mettere nella grande padella o nella pentola che usate per il risotto gr 50 di burro, il riso e fatelo tostare a fuoco dolce per un paio di minuti rimestandolo, quindi bagnarlo con il vino, farlo evaporare ed aggiungere un poco per volta il brodo, continuando sempre a rimestare e ad aggiungere il brodo. Per completare la cottura sono necessari 20/23 minuti, quindi quando sarete intorno ai 18 minuti, aggiungere il succo di barbabietola e rimestare. Saggiare la cottura, e se necessario aggiungere un poco di altro brodo (se fosse terminato va bene anche un mezzo bicchiere di acqua tiepida, ma non lo dite in giro). Togliere il risotto dal fuoco, ed aggiungere il burro nel quale era stata soffritta la cipolla, rimestare velocemente quindi farlo riposare per un solo minuto.
Mettere in una ciotola il parmigiano grattugiato e stemperarvi dentro il latte.
Passare ora all'impiattamento: Versare in ogni piatto piano (NON da minestra) un mestolo di risotto e farlo adagiare sul fondo quindi su di un lato versarvi un cucchiaione di crema al parmigiano formando una freccia bianca dritta e mandare subito in tavola ed avanti così con gli altri piatti velocemente per evitare che si raffreddi.
Il commensale volendo potrà poi mescolare a piacere suo, il formaggio al resto del risotto.
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