Ho trascorso quattro giorni a Milano, ospite di mio figlio, per aiutarlo a montare le tende e due librerie nella sua nuova abitazione. Il tempo è stato piovoso per tutti e quattro giorni ed appena arrivato nella Stazione di Napoli, quattro ore fa, mi ha accolto un bel raggio di sole ed una temperatura più mite. A Milano si gira bene, i mezzi pubblici sono puntuali, puliti, e gli autisti dell'azienda trasporti hanno tutti la divisa in regola. A Napoli i mezzi pubblici non sono puntuali, e gli autisti non portano la divisa. La indossano soltanto alcuni autisti di sesso femminile (che tra l'altro guidano benissimo nel traffico caotico da bazar orientale). Però qui abbiamo il sole e la temperatura più mite. Non si può avere sempre tutto.
Ma chiedo scusa della digressione e ritorno all'argomento dalla mia ricetta: Che vuol significare linguine alla contrabbandiera?
E ci arrivo subito. Quindi, come dicevo, mi trovavo a Milano, pioveva un pò e passando con mia moglie in una traversa di piazza del Duomo, per andare poi alla Rinascente, mi sono ricordato di un piccolo ristorante (che da tanti anni non c'è più) dove da freschi sposini, (allora abitavamo a Bergamo) nel lontano 1963 mangiammo questa pietanza. E così, con un pizzico di nostalgia per quando eravamo poco più che ventenni, ho voluto far rinverdire nella mia mente questo piatto, che ricordo perfettamente e quindi ve lo descrivo qui di seguito.
INGREDIENTI: per 4 persone linguine gr 500; pomodori pelati o a pezzettoni gr 480 (1 barattolo); peperoni 2; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai colmi; sale, origano; aglio 2 spicchi.
PROCEDIMENTO: fare arrostire sulla fiamma i peperoni, fino a bruciacchiare tutta la pelle esterna, quindi spellarli, (senza passarli sotto l'acqua). Eliminare torsolo e semi e tagliarli a listerelle, quindi tenerli da parte.
Mettere in un'ampia padella l'olio, l'aglio e i pomodori, su fiamma media far cuocere per 10 minuti ed aggiungere 1/2 cucchiaino di sale. Schiacciare con i rebbi di una forchetta i pomodori per facilitare la loro cottura, aggiungere i peperoni a listerelle, un buon pizzico di origano e dopo aver cotto la salsa ancora per 5 minuti eliminare l'aglio. Mettere sul fuoco la pentola con l'acqua salata, cuocere la pasta togliendola ben al dente e passarla in padella a fuoco forte, quindi servirla.
Vi confesso che non conosco il perché di questo strano titolo! Forse un tempo la mamma del titolare del ristorante di allora faceva il contrabbando con la Svizzera, valicando le montagne coperte di neve d'inverno, e quando tornava a casa cucinava per i suoi figli questa pietanza.
Se un giorno scopritò questo arcano vi assicuro che lo scriverò qui, sul mio BLOG!!
2 commenti:
Buone e sfiziose! Le ho subito provate visto che e' una preparazione veloce e facilmente riproducibile anche qui a Bpest, dove ci sono degli ottimi peperoni ( alcune qualita' non si trovano in Italia)che dolci o piccanti si prestano alla preparazione di questa ricetta.
Innanzitutto un cordiale benvenuto ad Alberto che mi scrive da Bpest. (Ho anche un figlio che si chiama Alberto e che è capace di farmi dei tiri mancini!) Sono ben felice che tu continui ad amare la nostra cucina nazionale. Confesso di non essere stato mai (ancora) a Bpest che deve essere una bellissima città, a quanto mi dicono.Quando potevo viaggiare, la cortina di ferro non permetteva facilmente simili sconfinamenti. Ora ho il tempo, avrei anche la voglia, ma gli impegni di hobby mi bloccano.
Comunque leggimi ancora ed aspetto con molto piacere i tuoi commenti.
Sergio Corbino
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