Cinque anni fa, la Delegazione dell'Accademia Italiana della Cucina di Palermo organizzò un interessante convegno sulla melanzana. Nei tre giorni in cui si svolsero i lavori, saggiammo ben 45 maniere diverse di cucinare le melanzane, io fui uno dei relatori e riuscii a convincere i presenti che grazie alle modifiche genetiche operate sulle piante e sulle semenze nel corso degli ultimi decenni, non era più necessario mettere le melanzane tagliate a fette a spurgare l'amaro spargendovi sopra del sale. In realtà in origine, migliaia di anni fa, i frutti della melanzana da crudo aveva un sapore molto amaro che serviva ad evitare che gli insetti si nutrissero di essi e che greggi di bovini, caprini ed ovini pascolando in libertà allo stato brado, potessero mangiarli del tutto avendo tra l'altro un colore molto invitante.
Oggi di mandrie in libertà non ve ne sono più, gli anticrittogamici ed i trattamenti antiparassitari hanno decimato intere popolazioni di insetti e di coleotteri e quindi non si è ritenuto più necessario che le melanzane crude avessero questo terribile sapore amaro, e così si è corsi ai ripari modificando piante, eliminando il sapore amaro e rendendo i loro semi molto più radi e sterili.
Si ho detto sterili perché in tal modo il contadino che vuole ripiantare l'anno successivo delle melanzane, non può prepararsi da solo la semenza, come faceva un tempo, mettendo da parte quella più grossa e più piena di semi da fare seccare al sole, ma ormai costui è obbligato ad andare ad acquistare i semi in bustina, prodotti da una delle grandi multinazionali del seme, che poi lo costringe ad un acquisto al prezzo di monopolio da lei stabilito.
Oggi di mandrie in libertà non ve ne sono più, gli anticrittogamici ed i trattamenti antiparassitari hanno decimato intere popolazioni di insetti e di coleotteri e quindi non si è ritenuto più necessario che le melanzane crude avessero questo terribile sapore amaro, e così si è corsi ai ripari modificando piante, eliminando il sapore amaro e rendendo i loro semi molto più radi e sterili.
Si ho detto sterili perché in tal modo il contadino che vuole ripiantare l'anno successivo delle melanzane, non può prepararsi da solo la semenza, come faceva un tempo, mettendo da parte quella più grossa e più piena di semi da fare seccare al sole, ma ormai costui è obbligato ad andare ad acquistare i semi in bustina, prodotti da una delle grandi multinazionali del seme, che poi lo costringe ad un acquisto al prezzo di monopolio da lei stabilito.
Non vi meravigliate, ma lo stesso avviene per le altre piante, quali i pomodori, i peperoni, il mais, il grano,etc. Ho fatto io personalmente la prova. Ho tolto i pochi semi che ho trovato ad un pomodoro bellissimo, li ho fatti seccare e l'anno successivo ho realizzato le piantine. Le ho trapiantate, sono nati i fiori, si sono aperti e..... poi sono tutti caduti, senza fare un solo pomodoro.
Ma torniamo alla nostra ricetta. La caponatina della Sicilia orientale è una delle più riuscite pietanze realizzate con le melanzane, dopo la parmigiana che ho illustrato qualche tempo fa (vedere la data che ora non ricordo sul motore di ricerca perchè è un altro capolavoro, almeno quella realizzata con la mia ricetta, e lo dico senza modestia).
Quindi rimboccatevi le maniche e mettetevi al lavoro.
INGREDIENTI per 6 persone : melanzane gr 1000; peperoni grandi gr 700; cipolla gr 700; pomodori maturi o polpa di pomodoro gr 1000; sedano 3 coste; olive verdi denocciolate gr 150;
capperi sottosale (lavati) 1 cucchiaio; aceto di vino bianco cc 100; zucchero 1 cucchiaio raso; olio extra vergine d'oliva q.b.
PROCEDIMENTO: vanno bene sia le melanzane lunghe che quelle tonde. Lavare le melanzane, eliminare il picciuolo e tagliarle a dadini, cm 2x2, con tutta la buccia, metterle in una ampia padella con olio extra vergine e friggerle a fuoco forte, rimestandole ogni tanto. Quando si sono imbiondite, mano a mano tirarle su con una schiumarola e metterle in una terrina. Lavare i peperoni, eliminare torsolo e semi, tagliarli a quadretti e friggerli nella stessa padella e nello stesso olio delle melanzane, quindi unirli alle melanzane. In altra padella, contemporaneamente potete friggere in poco olio a fuoco dolce le cipolle tagliate a velo, fatele imbiondire, quindi unitevi il pomodoro sminuzzato ed il sedano tagliato a rondelline (1). Unitevi le olive tagliuzzate, i capperi ben lavati e tagliati a pezzetti (se sono abbastanza grandi ), cuocete per 5 minuti, quindi unitevi le melanzane ed i peperoni già fritti. Rimestare per un minuto, quindi aggiungere il cucchiaio raso di zucchero, rimestare ancora ed infine il mezzo bicchiere di aceto di vino bianco, rimestare ancora per distribuirlo, aggiustare di sale e spegnere il fuoco.
E' ottima sia calda che fredda, anche dopo qualche giorno, ma deve essere sempre tenuta in frigo.
(1) In alcuni casi ad evitare che il sapore del sedano sovrasti gli altri sapori, è consigliabile dare una scottata in acqua bollente, per un minuto ai gambi di sedano, quindi tagliarli a rondelline ed aggiungerli.
N.B. La quantità di zucchero e di aceto può variare a secondo dei gusti. Fate anche voi la prova e modificate se lo ritenete opportuno il loro quantitativo.
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