Ricordiamoci che ancora nel 1800 il riso veniva coltivato in alcune parti della Sicilia. Poi da lì cominciò la sua diffusione nelle terre del Nord Italia.
Principalmente era utilizzato come medicamento, quando vi era un problema di viscere irrequiete, non come normale cibo, ma data la grande passione che i cuochi siciliani avevano per i dolci, veniva spesso utilizzato come ingrediente dai pasticcieri. D'altronde non dimentichiamo che gli Arabi avevano dominato la Sicilia per oltre due secoli e tante loro ricette erano rimaste nella memoria dei suoi abitanti, quindi con molte probabilità questa ricetta a loro è dovuta.
INGREDIENTI per 4/6 persone : riso gr 200; uvetta sultanina gr 250; latte fresco intero 1 litro; zucchero gr 150; cioccolato fondente gr 150; vaniglia 1 pizzico; rhum cc 50; burro per ungere lo stampo; sale.
PROCEDIMENTO : almeno un paio di ora prima di iniziare la preparazione mettere l'uvetta a rinvenire in una tazza con il Rhum. Mettere in una pentola un litro di acqua con un cucchiaino di sale e fare bollire soltanto per due minuti il riso, quindi scolarlo.
Pulire la pentola e mettervi ora dentro il litro di latte e la vaniglia; quando sta per bollire versarvi dentro il riso, rimestare, abbassare la fiamma e fare cuocere a fuoco dolce fino a che non si sia assorbito tutto il latte.
Aggiungere ora lo zucchero e rimestare bene. Imburrare lo stampo da forno con il buco al centro, mettervi dentro la pellicola facendola bene aderire alle pareti e quindi imburrare anche la pellicola e riempirlo con il riso, pressandolo bene su tutta la superficie con un mestolo, onde evitare eventuali bolle d'aria.
Riscaldare a bagno.maria la cioccolata e quando è fusa aggiungere l'uvetta sultanina, il rhum e rimestare per mezzo minuto.
Capovolgere lo sformato di riso sul piatto di portata ed eliminare con delicatezza la pellicola, quindi a cucchiaiate versare sia sul bordo che al centro, il cioccolato e l'uvetta.
Servire il dolce sia tiepido che freddo.
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2 commenti:
mi sembra un po' sproporzionata la quantità di uvetta, sarà che non mi piace molto...il quanderno della nonna, invece si, che vorrei averlo!
Cara Milady,
è un pò che non ti leggevo! Forse lo zucchero di allora era di canna e quindi 150 gr non addolcivano eccessivamente. Invece con tanta uvetta, puoi dare ad ognuno una fetta di sformato ed un cucchiaino di uvetta al cioccolato.
A proposito del quaderno, ho scritto una ventina di anni fa proprio un raccontino, allora pubblicato sulla nostra rivista dell'Accademia Italiana della Cucina "Civiltà della Tavola" . Se riesco a riesumarlo ti prometto che lo pubblicherò qui.
Grazie della visita.
Sergio
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