giovedì 31 marzo 2011

MI SCUSO CON I MIEI LETTORI SE PER QUALCHE GIORNO NON AGGIUNGO NOTIZIE NE' RICETTE PERCHE' SONO MOLTO PRESO DALL'ORGANIZZAZIONE

FINALE DEL CONVEGNO NAZIONALE SUI FORMAGGI ITALIANI CHE SI TERRA' A SORRENTO DAL 1° APRILE AL 3. Da lunedì 4 aprile ritornerò sul blog e vi racconterò anche di come sia andato il congresso. A presto! Sergio Corbino

martedì 29 marzo 2011

QUALITA' SALUBRI DELL'OLIO D'OLIVA EXTRA VERGINE RISPETTO

AGLI ALTRI OLI ALIMENTARI. IL 19 OTTOBRE DEL 2010 IN UN MIO BLOG VI HO PRECISATO QUALI SONO LE QUALITA' POSITIVE DELL'OLIO EXTRA VERGINE D'OLIVA NEI CONFRONTI DI TUTTI GLI ALTRI OLI, SIA D'OLIVA CHE DI ALTRI SEMI. TUTTI GLI ALTRI OLI SONO ESTRATTI CHIMICAMENTE PER MEZZO DI SOSTANZE SOLVENTI TIPO BENZENE O SIMILE CHE DI CERTO PRIMA O POI NON FARANNO DEL BENE AL VOSTRO ORGANISMO. PERCHE' NON FATE UN SALDO ALL'INDIETRO ED ANDATE A LEGGERE COSA SCRIVO IN MERITO ??? POI MI RINGRAZIERETE ! SERGIO CORBINO

domenica 27 marzo 2011

PESCE SPADA A FETTE AGLI AGRUMI

Il pesce spada a fette sottili non necessita di una lunga cottura, altrimenti diventa stopposo, ma ha bisogno di essere ben insaporito. Questa ricetta, realizzata in non più di 10 minuti, vi permette di non perdere eccessivo tempo ai fornelli, con una ottima riuscita della pietanza. Vi consiglio di fidarvi. INGREDIENTI per 4 persone: pesce spada fresco 4 tranci da gr 150/cad.; il succo di 2 arance; il succo di 1/2 limone; prezzemolo tritato 1 cucchiaio; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai; farina 1 cucchiaio raso; vino bianco secco cc 100; sale fino; burro gr 30; 1/2 cucchiaino di curry. PROCEDIMENTO: spremere il succo dalle arance e dal mezzo limone e tenerlo da parte. Tritare il prezzemolo. In un'ampia padella mettere l'olio, il burro, il prezzemolo, il vino ed mezzo cucchiaino di sale fino e iniziare a cuocere a fuoco medio. Dopo due minuti aggiungere il succo degli agrumi e adagiarvi dentro le fette di pesce spada alle quali avrete eliminato l'eventuale pelle. Dopo tre minuti di cottura girate le fette e cuocete per tre minuti l'altro lato. Tirate via le fette con una schiumarola senza danneggiarle mettendole in un piatto, unite il mezzo cucchiaino di curry e la farina, rimestate velocemente e cuocete per altri tre minuti a fuoco forte. Rimettete le fette già cotte in padella, farle coprire con il fondo di cottura e togliere dal fuoco. Mettere nel forno a 100° il piatto di portata vuoto. Al momento di portare la pietanza in tavola rimettere per due minuti la padella su fuoco forte e quindi trasferire le fette con il loro condimento nel piatto di portata caldo, servendole subito.

giovedì 24 marzo 2011

I PRODOTTI DEL GIAPPONE CHE POTREBBERO ESSERE STATI COLPITI DALLE RADAZIONI DELLE CENTRALI NUCLEARI

A parziale modifica di quanto da me riportato dalla stampa, circa i prodotti grapponesi potenzialmente colpiti dalle radiazioni, mi viene segnalato con un commento riportato sul mio blog, che il Giappone NON produce nè distribuisce té nero, ma soltanto té verde. Quello attualmente in commercio è stato raccolto nel 2010 e non di recente e quindi non è stato in alcun modo danneggiato. In ogni caso le indagini sul prodotto sono sempre in corso e quindi i consumatori al momento non corrono alcun rischio.

sabato 19 marzo 2011

LA CHARLOTTE DI MELE RICOPERTA DA SAVOIARDI AL MARSALA

E' in realtà un dolce al cucchiaio, poco dolce, cioè dolce ma non troppo. Non è molto di uso comune, non viene preparato nelle pasticcerie, forse soltanto a richiesta, ma è molto buono, lo si può preparare e poi tenere anche qualche giorno in frigo, insomma è la corretta chiusura di un pranzo: è a metà strada tra un dolce e della frutta cotta.

Allora se vi siete incuriositi abbastanza, volete saperne di più e magari prepararlo, dovete cercare se in casa avete una pirofila del diametro di cm 22/24 alta cm 10/12 necessaria per montarvi dentro la charlotte, poi ci vuole un poco di pellicola per proteggere i cibi, che aiuterà la sformatura e poi gli ingredienti che ora vi descrivo.

INGREDIENTI per 8/10 persone: (quello che resta si può mangiare anche nei giorni seguenti)
mele gialle gr 2000; uvetta passa sultanina gr 250; marsala secco q.b.; biscotti savoiardi 1 pacco; burro gr 50. Per la guarnizione 4 cucchiai di marmellata d'arancia.
(Tre cucchiai colmi di zucchero nel caso le mele risultassero troppo aspre. Dipende dal loro grado di maturazione: léggere in seguito)

PROCEDIMENTO: mettere l'uvetta in una tazza e coprirla di marsala, per farla rinvenire; lavare le mele, tagliarle a spicchi, eliminare il torsolo, la buccia e tagliare gli spicchi a pezzetti. Più piccola è la dimensione dei pezzi di mela e meglio avviene la cottura.
In un'ampia padella, mettere il burro, le mele a pezzetti e cuocere a fuoco sostenuto per i primi 15 minuti con il coperchio, rimestando più volte. Saggiare le mele e soltanto nel caso fossero troppo aspre, aggiungere tre cucchiai colmi di zucchero. Togliere il coperchio e continuare la cottura per altri 15 minuti, rimestando ancora ogni tanto per far evaporare tutto il liquido. Trascorso il tempo, unire alle mele l'uvetta con il suo liquido, cuocere ancora un paio di minuti, rimestare, togliere dal fuoco e fare raffreddare.

Sistemare dentro la pirofila un abbondante foglio di pellicola da cucina, facendola debordare da tutti i lati, perché quando lo stampo sarà colmo, la pellicola dovrà essere tanto lunga da coprire tutti i savoiardi dell'ultimo strato.

Mettere una buona dose di marsala in una fondina, bagnarvi dentro velocemente un savoiardo sui due lati e sistemarlo sul fondo; continuare così fino a tappezzarlo tutto e cominciare a salire sui bordi mettendoli diritti, non dimenticando di bagnare ogni volta il singolo biscotto. E' insomma un gioco di incastro a mosaico, non lasciando spazi scoperti. Noterete infatti che il biscotto, pochi secondi seguenti alla bagnatura, diventa malleabile e consente una ricopertura totale. Cominciare a mettere sul fondo le prima cucchiaiate di mela e uva passa, poi andate avanti e iniziate un pò a schiacciare il composto per evitare che restino bolle d'aria. Continuare così fino a terminare le mele e l'uvetta. Poi sopra formare un tappeto con altri savoiardi sempre bagnati di marsala.
Di solito se ne consuma una metà bottiglia, quindi è un dolce NON adatto ai bambini che certamente potrebbero ubriacarsi.
(Nel caso doveste preparare un dolce soltanto per i piccoli, dovrete sostituire il marsala con del succo d'arancia.)
Quando avrete terminato di formare il tappeto di chiusura, coprire utilizzando i lembi della pellicola, poggiare sopra la copertura un piattino a misura e sopra adagiateci un bel peso, che conferirà compattezza al composto e farà uscire eventuali bollicine d'aria. Metterlo in frigo, con la dovuta cautela.
Il peso può essere un barattolo di conserva di pomodoro del peso di circa 900 grammi o un paio di barattoli di marmellata. Il dolce va mangiato freddo, ci vogliono almeno tre/quattro ore di frigo.
Al momento di servirlo in tavola, eliminare il peso, poi il piattino, poi aprire i lembi della pellicola, poggiarvi sopra, capovolto, il piatto di portata e con un colpo di polso capovolgere il tutto.
Sfilare via la pirofila, poi lentamente e con cautela la pellicola. In una pentolina mettere la marmellata d'arancia con due cucchiai d'acqua, fare riscaldare, poi rimestare e fare di nuovo raffreddare. Quando si è raffreddata distribuire la marmellata sul top, portarla in tavola e servire la charlotte con un cucchiaio per risotti. Questa operazione di sformatura potete anche farla in precedenza, rimettendola in frigo. Per una mezz'ora almeno non dovrebbe accadere nulla.

P.S. Se non avete delle mele gialle ma sono rosse o di altro colore utilizzatele ugualmente, purché NON siano quelle verdi, perché troppo aspre.

venerdì 18 marzo 2011

MEZZE MANICHE ALLA AMATRICIANA SU LETTO DI RISOTTO ALLA PARMIGIANA: UNA RICETTA CUCINATA A QUATTRO MANI

Stiamo festeggiando i 150 anni dell'Unità d'Italia e mi sembra cosa possibile, in questo momento di piena fratellanza, unire insieme due ricette: una romanesca con una lombarda.

E quindi dimenticando la politica che spesso invece di unire gli abitanti delle varie regioni, fa di tutto perché litighino tra di loro, dedichiamoci a questo piatto piuttosto insolito, che ci garantirà una perfetta riuscita della conviviale .

Ci vuole un poco di tempo in più del solito per preparare due ricette diverse, ma ad esempio la amatriciana può essere preparata anche delle ore prima. Poi basterà riscaldarla e passarvi dentro a fuoco forte le mezze maniche cotte "al dente". Il risotto invece dovrà essere preparato al momento, ma basterà tenere già pronti tutti gli ingredienti.

Una raccomandazione, ricordandoci che cucinare per i propri cari e per gli amici è un vero atto d'amore. Quindi vi consiglio di seguire questo mio suggerimento:
i piatti piani, (NON FONDI) nei quali dovrà essere servita la doppia pietanza, dovrebbero essere messi nel forno a 100° per una decina di minuti, prima di utilizzarli. Una amatriciana fredda perde molto del suo aroma e del suo sapore!! A volt i particolari sono molto importanti.

INGREDIENTI per 6 persone: riso Arborio Superfino gr 300; burro gr 60, parmigiano reggiano gr 100; vino bianco secco cc 100; cipolla gr 50; dado da brodo 1.

Mezze maniche gr 350; pancetta tesa gr 100; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai colmi; cipolla gr 100; pomodoro a pezzettoni o pelati gr 480 (1 barattolo); parmigiano reggiano gr 50; pecorino gr 50; prezzemolo 1 ciuffo; sale.

PROCEDIMENTO: dedichiamoci prima alla salsa all'amatriciana. Rispetto alla ricetta originale ho sostituito la sugna di maiale con olio d'oliva extra vergine; il guanciale, difficile da reperire, lo ho sostituito con la pancetta tesa, ma frullata per mezzo minuto insieme alla cipolla.
In una padella (che dovrà poi contenere anche la pasta) mettere l'olio, poi aggiungere la pancetta tesa (fare attenzione ad eliminare dalle fette i bordi talvolta ingialliti, che potrebbero dare un sapore di rancido alla salsa: due secoli fa non ci si teneva molto a queste frivolezze!) e la cipolla dopo averla fatta frullare con la cipolla per un minuto.
Cuocere a fuoco dolce per tre minuti, poi aggiungere il pomodoro, eliminando con un passino il liquido di governo, cuocere a fuoco medio per 15 minuti, aggiungere il pecorino grattugiato e poi il parmigiano grattugiato, cuocere ancora per 5 minuti, quindi togliere dal fuoco.
Quando sarete pronti per andare a tavola, cuocere in acqua poco salata le mezze maniche, scolarle al dente, passarle subito in padella e al momento di impiattarle accendere il fuoco forte e rimestare per tre minuti. Depositare un mestolo (5/6 mezze maniche) al centro del risotto all'onda e guarnire con un rametto di prezzemolo.

Andiamo ora a preparare il risotto alla parmigiana. In un litro di acqua calda sciogliere il dado da brodo. In una padella mettere metà del burro, la cipolla tagliata a velo ed a fuoco dolce farla imbiondire, rimestando. Aggiungere il riso, mescolare per bagnarlo nel grasso, alzare la fiamma a metà, quindi dopo due minuti di "tostatura" aggiungere il vino, farlo evaporare e cominciare ad aggiungere un paio di mestolini di brodo. Rimestare sempre e continuare con il brodo fino a che non venga assorbito tutto. La cottura dovrebbe durare dai 18 ai 20 minuti, quindi quando siete vicini alla finitura, saggiate un chicco e se dentro non è ancora farinoso aggiungete il formaggio, il resto del burro, ancora del brodo (se lo avete terminato va anche bene una tazza d'acqua calda) perché il risotto deve essere all'onda, deve cioè muoversi ancora quando lo andrete a versare nei piatti.
Quindi ora viene un momento particolarmente difficile.
Accendere il fuoco sotto la padella con la salsa e con dentro i mezzi paccheri che avete da poco scolato.
Rimestare il risotto, togliere i piatti dal forno e sistemarli di fronte a voi su uno o due vassoi. Versare in ogni piatto un cucchiaione di risotto, sopra al centro, un mestolo di mezze maniche condite , sopra va un rametto di prezzemolo e portarli subito in tavola, avvertendo i presenti che i piatti sono caldi.

FARFALLE AI PEPERONI E CHAMPIGNONS, CON UN TOCCO DI ORIENTALE

Ogni tanto vado alla ricerca di un primo piatto che differisca un poco dalla semplice pasta con la salsa di pomodoro e quindi andando in giro tra le pagine dei miei libri, intendo miei perché scritti da me. Questo che mi è capitato tra le mani, in particolare è del 2001 ed il titolo è "La pasticciera con il naso di Pulcinella e 88 ricette di primi piatti di pasta". Qualche rivenditore di libri che opera su internet ne ha forse ancora delle copie, ma nelle librerie è ormai esaurito da tempo.

Questo era il primo di una serie di quattro: Il racconto e poi 88 primi piatti, poi 88 secondi piatti, poi un altro racconto "La locanda di Chiomadoro" e 88 ricette di dolci, ed infine 88 piatti di mezzo . Sono passati più di dieci anni, ma mi sembrava ieri quando andavo in giro, molto fiero, a mostrare la stupenda copertina che mi aveva disegnato l'amico Lello Esposito, il grande artista napoletano le cui sculture di Pulcinella ed i cui disegni oggi sono ormai nelle più importanti collezioni e nelle più note gallerie di arte moderna del mondo.

Ho rapidamente controllato sul motore di ricerca di questo blog che questa ricetta non la ho di già trascritta e quindi desidero illustrarvela perché ritengo ne valga la pena.

INGREDIENTI per 6 (o 4 persone di buon appetito): farfalle gr 500; peperoni grandi 2; funghi champignons gr 300; polpa di pomodoro o pelati gr 480 (1 barattolo); aglio 2 spicchi; origano secco 1 cucchiaino; curry 1/2 cucchiaino; olio extra vergine d'oliva 6 cucchiai colmi; sale.

PROCEDIMENTO: lavare i peperoni, eliminare torsolo e semi interni e tagliarli a sottili listerelle. Pulire i funghi, eliminando dal piede il terriccio e la sabbia, poi passarvi sopra un canovaccio umido e quindi tagliarli a sottili fettine. In una padella di grandi dimensioni (dovrà in fine contenere anche tutte le farfalle), mettere l'olio, l'aglio tritato sottilmente, i peperoni ed i funghi, cuocendo a fuoco medio con il coperchio per 10 minuti, poi eliminare il coperchio, aggiungere il curry, l'origano, il pomodoro, e cuocere ancora altri 10 minuti a fuoco forte senza coprire . Aggiustare di sale e togliere dal fuoco.

Cuocere la pasta in acqua salata, scolare le farfalle molto al dente e passarle in padella, nel condimento. A fuoco forte rimestare per due minuti e quindi trasferirle nel piatto di portata e servirle subito .

P.S. Un ricordo tardivo: Ritornando alla nostra pietanza, mi sono ricordato di questa in particolare perché la avevo gustata un giorno a Milano al Ristorante "Il Quadrante" (che oggi non esiste più) , vicino Piazza del Duomo, soltanto 48 anni fa, ed avevo annotato la ricetta. Poi la ho ripetuta più volte negli anni successivi, con successo.

LA RADIOATTIVITA' NEI PRODOTTI DI IMPORTAZIONE DAL GIAPPONE

Il grosso problema che sta colpendo il Giappone, non dovrebbe arrecare anni ai nostri consumi di frutta e verdura perché non se ne importa dal Giappone. Importiamo pesci in piccola quantità, ma in maggiore quantità semi di soya, alghe, topinambur (che sono dei tuberi come le patate ma bitozoluti), funghi secchi, qualche particolare condimento a base di spezie ad esempio il wasabi, poi orzo, il sesamo, il tè nero ed il tè verde e i fagioli azuki che da noi non si coltivano.

Bisognerà quindi stare ancora di più attenti quando si acquistano prodotti NON italiani, alla data in cui sono stati preparati, cioé PRECEDENTE all' 11 marzo, data in cui è iniziata la sciagura e quindi non alla data di scadenza.

Auguriamoci tutti che il fenomeno si riduca al massimo, entro breve tempo, e che quanto accaduto sia di avviso per quelli che non sanno o ignorano volutamente che il nostro è un Paese a notevole rischio sismico.

giovedì 17 marzo 2011

SALMONE FRESCO LESSATO E POI CONDITO IN SALSA ROSA

Il salmone fresco è un pesce che si trova sempre nei banchi delle pescherie, ed ha un grasso che aiuta il colesterolo "buono". Va bene nelle diete, ma semplicemente lessato, è realmente poco gustoso. Lo avevo acquistato ieri, perché inserito nella dieta di mia moglie, (ogni tanto ne sperimenta una nuova) e siccome condito con olio e limone non sapeva di nulla, lo ho ben ripulito delle poche lische e della pelle e poi lo ho condito con una salsa rosa. E' riuscito benissimo, con un ottimo sapore e perciò voglio consigliarvelo, perché estremamente semplice da preparare.

Allora seguitemi e non ve ne pentirete.

INGREDIENTI per 4 persone: salmone fresco gr 600 (in un sol pezzo. Se riuscite a farvi dare il pezzo della coda eviterete la parte più grassa della pancia: sono due striscioline che è consigliabile eliminare prima di cuocerlo.) Una carota, mezza cipolla, un gambo di sedano, un rametto di prezzemolo, sale fino 1 cucchiaino (sono gli ingredienti per il brodo in cui cuocerlo); maionese Kraft normale 4 cucchiai colmi; salsa Rubra o Ketchup 2 cucchiai; salsa di senape 1 cucchiaino colmo; salsa Worchestershire 10 gocce.

PROCEDIMENTO: preparare un "court bouillon" (cioé un brodo ristretto) mettendo in una pentola cc 1500 d'acqua, un cucchiaino di sale fino, la carota tagliata a pezzi, la cipolla affettata, il sedano a pezzi e fare bollire per 30 minuti. Adagiarvi dentro il pezzo di salmone dopo aver eliminato dalla pelle le piccole squame passandovi sopra un coltello in "contropelo" ed averlo ben sciacquato. Dopo circa 20 minuti di cottura tirarlo su, eliminare la pelle ed attendere che si raffreddi. Quindi, usando le dita, smembrare il pezzo di pesce ed eliminare tendini, pellicine residue, lische sottili. Fare a pezzetti tutto ciò che avete ricavato e tenerlo da parte in una ciotola. In una terrina mescolare insieme la maionese, la senape, la salsa Rubra, la Worchesterschire.
Mettere l'insieme delle salse nel contenitore del salmone e mescolare il tutto. Quando ogni parte del salmone si è imbibita nella salsa, mettere il contenitore in frigo fino al momento di consumarlo.
Può andare bene sia come secondo, servendo a lato una insalata di lattuga fresca condita con olio,aceto e sale, che come condimento di tartine per antipasto, che come piatto di mezzo.
E' buono anche il giorno seguente, se tenuto coperto in frigo.

mercoledì 16 marzo 2011

BUCATINI AFFUMICATI (ALLA PROVOLA AFFUMICATA) AL FORNO E SPIEDINI DI POLPETTE AL FORNO.

Nell'anticamera del mio commercialista, aspettando di essere ricevuto, avevo notato dei giornalini del 2003, dove vi erano riportate delle mie ricette, prese da uno dei miei libri (lo avevo autorizzato a suo tempo). Nell'attesa ne avevo preso subito nota per poterle inserire oggi nel mio blog, quando tornato a casa e interpellando sul computer il motore di ricerca (che è sulla prima pagina in alto a destra), mi sono accorto che già nel 2009, cioè nei primi mesi della fondazione del blog, le avevo di già inserite.

Ho quindi notato ancora una volta che a distanza di due anni ci si dimentica di tante cose e di tanti particolari, per cui vi invito a dare una scorsa alle pagine del blog relative ai primi mesi, ed avrete anche voi delle piacevoli sorprese.

Le due ricette che ho messo oggi nel titolo sono un esempio di ciò che vi ho appena scritto.

Quindi ogni tanto fate un'escursione nei primi mesi di attività e scoprirete delle notizie davvero interessanti.
Grazie dell'attenzione. Sergio Corbino

lunedì 14 marzo 2011

TAGLIATELLE SOTTILI ALL'UOVO ALLA CATANESE (Sicilia Orientale)


Ormai con l'alternarsi delle stagioni non ci si capisce più molto. Le melanzane tonde viola sono già disponibili e sono vendute già affettate ed in confezione sigillata: peso gr 480 a Euro 1,70 nella Grande Distribuzione. Per i peperoni la stessa considerazione, ma più o meno il prezzo si equivale.

Le produzioni in serra, un tempo retaggio quasi unico della Sicilia, ora sono un pò dovunque. Almeno consoliamoci che queste verdure non saranno a Km. zero, ma quasi.

Quindi queste considerazioni mi hanno spinto a proporvi un nuovo primo piatto, coniugando un condimento prettamente siciliano alle tagliatelle all'uovo, sinonimo di cucina al di sopra del Tevere (non dico del Po) . (Non dimentichiamo che in Toscana di pasta all'uovo se ne consuma tanta! )

Allora o le tagliatelle all'uovo le comprate già fatte e pronte da lessare, oppure le preparate voi ancorpiù se riuscite a tirare giù dalla soffitta quella polverosa macchina della IMP...., che vi fu regalata per le nozze e che mai vi siete sognati di usare.
Ecco oggi è venuto il momento di spolverarla e vi divertirete tanto, credetemi, in poco tempo. Se invece siete refrattari all'impastare con le mani o non avete più la macchina per i tagliolini perché data via per "Un passaappresso", cioè in parole povere avete riciclato il regalo, allora comprate un pacco di tagliolini, misura media, e non ci pensate più! (Se poi avete forza, coraggio e buona volontà stendetela voi con il mattarello, vedendo le istruzioni che seguono)

INGREDIENTI per 4 persone : per i tagliolini gr 400 di farina (più un poco per la spianatoia); uova 4; olio extra vergine d'oliva un cucchiaio colmo; sale fino 1 cucchiaino raso. Oppure tagliolini gr 500. Per condire i tagliolini: polpa di pomodoro o pelati gr 800; aglio 2 spicchi; melanzana 1 (grande); peperone 1 (grande); olive nere siciliane gr 50 (cioè NON di Gaeta); prezzemolo tritato 1 mazzetto; filetti di acciughe sott'olio 3; capperi 1 cucchiaino (ben lavati); olio extra vergine d'oliva 6 cucchiai colmi. Peperoncino forte 1 pezzetto se gradito.

PROCEDIMENTO: Se volete preparare voi le tagliatelle: mettere la farina sulla spianatoia, ed al centro versare l'olio, il sale, le uova. Incominciare ad impastare con le punte delle dita, poi coinvolgere mano a mano la farina ed impastare a due mani. Dopo cinque minuti di lavoro formare una palla e dopo averla coperta da un panno umido, farla riposare per 30 minuti; intanto dedicatevi al condimento.
In un'ampia padella mettere l'olio, l'aglio tagliato in due pezzi e su fuoco medio, dopo tre minuti di cottura dell'olio, aggiungere la melanzana tagliata a dadini con tutta la buccia,(eliminare il picciuolo, ovviamente). Intanto abbrustolire la pelle del peperone sulla fiamma, quindi eliminarla, (NON mettetelo sotto l'acqua, perde tutto il sapore), togliere torsolo e semi, tagliare il peperone a striscioline piccole e tenerlo da parte in un piatto.

Fare friggere la melanzana a tocchetti per 10 minuti rigirandola, poi unire la polpa di pomodoro (o i pelati), fare cuocere altri 10 minuti, aggiungere il peperone a striscioline, le olive denocciolate e tagliate in tre pezzi, i capperi , i filetti di acciughe tagliuzzati, il prezzemolo tritato con le forbici, eliminare l'aglio e togliere dal fuoco.
Riprendere ora la pasta, sulla spianatoia spargere un poco di farina. Se avete la macchina per fare la sfoglia, tagliare in tre parti la pasta , infilare nella trafila più spessa la pasta, iniziare a farla venire fuori, quindi ridurre di un dentino lo spessore e via così. Ancora un passaggio ed ancora più sottile, fino alla spessore minimo consentito dalla macchina. Spolverare la sfoglia con un pizzico di farina ed infilarla dove vi sono i rulli che provvedono a tagliare. Qundi scegliete la più sottile. Tagliate tutta la pasta, ottenendo i tagliolini e teneteli su di un canovaccio sino al momento di lessarli in acqua salata.
Nel caso malaugurato che la macchina per la sfoglia NON C'E' PIU' , stendete la sfoglia sul piano da lavoro con il mattarello (e con forza), quando si è raggiunto lo spessore voluto allora arrotolare tutta la "pettola" e con un coltello affilato tagliare i tagliolini (e perché si chiamano tagliolini, perché devono essere tagliati, no..!) in maniera sottile ed uguale.

Cuoceteli quindi in acqua salata, scolateli al dente e passateli nella padella con il condimento, rigirateli su fuoco forte per due minuti, quindi trasferiteli nel piatto di portata e serviteli subito.

Dopo tutta questa fatica, un bel piatto abbondante ve li siete meritato!!

giovedì 10 marzo 2011

LA LASAGNA NAPOLETANA: una lunga polemica: i pisellini ci vanno o non ci vanno ?

Circa un anno fa, il 17 marzo del 2010, avevo inserito in questo blog un richiamo ad una serie di ricette pasquali e tra l'altro vi era una mia ricetta della lasagna napoletana, ben sperimentata più volte da me, con grande successo.

Se volete prenderene visione andate indietro nelle pagine , ma in realtà dovrete andare ancora più indietro fino al 7 marzo del 2008, perchè mi sono ricordato che la rubrica del 17 marzo 2010 tratta delle particolari pietanze del tempo di Pasqua e rimanda alle varie date delle diverse ricette.

La Lasagna Napoletana, qualche anno fa, è stata da me realizzata in diretta su Casa Alice - Canale 416 di SKY , avendo come assistente nientemeno che la Signora Rosanna Vaudetti, una delle prime presentatrici della RAI .

Vi era stata tra l'altro una polemica con alcuni "addetti ai lavori" sulla ricetta stessa, perché io avevo inserito tra gli ingredienti anche dei delicatissimi pisellini surgelati "del buongustaio", passati per 10 minuti in un tegamino a fuoco dolce con una cipollina tagliata a velo e dell'olio extra vergine d'oliva . In realtà nell' unica ricetta in argomento del Cavalcanti , Duca di Buonvicino del 1843 chiamata "Gattò di lasagnette alla Buonvicino", nella "minuta del pranzo del martedì 14 novembre", vi erano i piselli, tanto parmigiano, del prosciutto e poi il ragù con salsiccine, polpettine, uova di gallina "non nate" (sono quelle che si trovano all'interno delle galline uccise) , uova normali sode e tagliate a pezzi e niente ricotta. (Quindi da ritenere che questa ricetta non avesse niente in comune con la nostra lasagna napoletana, dove la ricotta è presente in gran quantità). Ma a tal proposito , ricordando la data del 14 novembre, non poteva trattarsi di piselli secchi, fatti rinvenire con una lunga cottura?
Invece nella ricetta scritta dalla grande mia maestra Jeanne Carola Francesconi, due secoli dopo, non vi era traccia dei pisellini mescolati tra il bianco candore della ricotta ed il rosso fuoco del ragù.
La presenza del pisellino verde rendeva così il piatto anche particolarmente patriottico richiamando i colori della nostra bandiera.
Ma io avevo ben affermato che all'epoca del Cavalcanti, si trattava di un "pasticcio di lasagne" ,
con la sfoglia fatta a mano con le uova, cioè una pietanza abbastanza diversa dalla nostra, che non aveva alcuna attinenza con il periodo pasquale e quindi poteva essere preparata in un periodo dell'anno ad esempio dalla fine di aprile a maggio inoltrato ed ancora a giugno, quando nelle campagne del nord i piselli freschi erano disponibili nei banchi della verdura.
Viceversa la nostra lasagna tradizionale, si preparava rigorosamente soltanto nei giorni precedenti la Pasqua, in periodo di Carnevale. In quei mesi i pisellini freschi non erano ancora pronti per essere colti sulle piante, ma forse erano appena in fiore; i pisellini surgelati non esistevano ancora,( il surgelamento in fase industriale delle verdure, iniziato sprimentalmente negli U.S.A. nel 1923 , inizio ad espandersi in Italia soltanto nel 1950, ad opera della Findus).
E poi per trovare i piselli in barattolo o in scatola bisognava attendere fino alla seconda metà del 1800, perché l'invenzione che avrebbe consentito la conservazione dei cibi in scatola risaliva sì al 1795 ad opera del francese Nicolas Appert, ma fu poi sottratta a costui dai due inglesi Donkin & Hall, e successivamente ancorpiù perfezionata dal grande chimico francese Pasteur nel 1857, il quale aveva compreso che per evitare che il contenuto delle scatole subisse procedimenti di fermentazione, bisognava prima portare un liquido (cioè il contenuto) ad un'alta temperatura e poi abbassarla rapidamente (da qui il termine oggi in uso: pastorizzazione).

In conclusione vi consiglio di leggere la mia ricetta e di preparare la lasagna secondo le mie precise istruzioni. Sarà un grande successo. E poi la lasagna napoletana vale come primo, secondo e contorno. Per chiudere la conviviale basterà soltanto una buona tagliata di frutta di stagione: arance, mele, pere, kiwi (italiani) , e qualche fettina di banane. Le fragole stanno per fare capolino sui mercati, ma ovviamente sono soltanto di serra, date le giornate ancora rigide, e saranno a prezzi proibitivi.
Buon appetito allora!!

mercoledì 9 marzo 2011

GIRELLO DI MANZO ALL'AROMA DI SEMI DI CUMINO

Talvolta è anche necessario cucinare della carne di manzo, si sa che non si può vivere di sole verdure o legumi, ed allora cerchiamo di rendere queste pietanze gradevoli al palato e non troppo dure particolarmente per quelle persone un pò avanti negli anni, che non sono più dotate di una dentatura da leone. Anche in età avanzata, una pietanza a base di proteine nobili, come questa, va bene non più di una volta a settimana.

INGREDIENTI per 6 persone: girello o controgirello di manzo gr 1000 (in un sol pezzo); cipolle gr 350; sedano un paio di coste; aglio 2 spicchi; semi di cumino 1 cucchiaio raso; sale; olio extra vergine d'oliva 8 cucchiai; farina 1 cucchiaio colmo; vino bianco secco cm 100.

PROCEDIMENTO : legare con la refe da cucina il pezzo di carne, salarlo e metterlo in una casseruola con tre cucchiai di olio, quindi su fuoco medio farlo rosolare, rigirandolo con due palette di legno, per una decina di minuti. Tirarlo su facendolo scolare in un piatto ed aggiungere al fondo di cottura ancora tre cucchiai d'olio, poi l'aglio tritato minutamente, una cipolla tagliata a velo ed il sedano spezzettato. Fare insaporire il tutto cuocendolo 5 minuti e poi rimettere di nuovo la carne in casseruola. Ricoprire d'acqua calda la carne a filo ed a fiamma moderata, con il coperchio, fare cuocere per 2 ore.
In un'altra casseruolina mettere il restante olio, la cipolla tagliata a velo e farla cuocere rimestando ogni tanto. Aggiungervi i semi di cumino dopo averli passati nel frullatore o pestati nel mortaio e cuocere per altri 5 minuti. Stemperare nel bicchiere di vino la farina e versarla sulla cipolle, rimestando, quindi togliere subito la casseruolina dal fuoco.
Tirare fuori la carne, tagliarla a fette spesse un dito, disporla ordinatamente nella pirofila e sopra distribuire tutte le cipolle con il loro fondo di cottura.
Al momento di andare a tavola, accendere il forno a 180° , e quando avrete servito il primo piatto mettere in forno la pirofila, cosi da permettere al condimento ed agli aromi di amalgamarsi insieme alla carne e di servirla ancora calda.
Si consiglia come contorno alla pietanza, di preparare delle patate al forno da servire insieme, profittando del forno già acceso.

lunedì 7 marzo 2011

LA CAPONATINA SICILIANA DI MELANZANE, CON PEPERONI & CIPOLLE - Ricetta della Sicilia Orientale




Cinque anni fa, la Delegazione dell'Accademia Italiana della Cucina di Palermo organizzò un interessante convegno sulla melanzana. Nei tre giorni in cui si svolsero i lavori, saggiammo ben 45 maniere diverse di cucinare le melanzane, io fui uno dei relatori e riuscii a convincere i presenti che grazie alle modifiche genetiche operate sulle piante e sulle semenze nel corso degli ultimi decenni, non era più necessario mettere le melanzane tagliate a fette a spurgare l'amaro spargendovi sopra del sale. In realtà in origine, migliaia di anni fa, i frutti della melanzana da crudo aveva un sapore molto amaro che serviva ad evitare che gli insetti si nutrissero di essi e che greggi di bovini, caprini ed ovini pascolando in libertà allo stato brado, potessero mangiarli del tutto avendo tra l'altro un colore molto invitante.

Oggi di mandrie in libertà non ve ne sono più, gli anticrittogamici ed i trattamenti antiparassitari hanno decimato intere popolazioni di insetti e di coleotteri e quindi non si è ritenuto più necessario che le melanzane crude avessero questo terribile sapore amaro, e così si è corsi ai ripari modificando piante, eliminando il sapore amaro e rendendo i loro semi molto più radi e sterili.
Si ho detto sterili perché in tal modo il contadino che vuole ripiantare l'anno successivo delle melanzane, non può prepararsi da solo la semenza, come faceva un tempo, mettendo da parte quella più grossa e più piena di semi da fare seccare al sole, ma ormai costui è obbligato ad andare ad acquistare i semi in bustina, prodotti da una delle grandi multinazionali del seme, che poi lo costringe ad un acquisto al prezzo di monopolio da lei stabilito.


Non vi meravigliate, ma lo stesso avviene per le altre piante, quali i pomodori, i peperoni, il mais, il grano,etc. Ho fatto io personalmente la prova. Ho tolto i pochi semi che ho trovato ad un pomodoro bellissimo, li ho fatti seccare e l'anno successivo ho realizzato le piantine. Le ho trapiantate, sono nati i fiori, si sono aperti e..... poi sono tutti caduti, senza fare un solo pomodoro.
Ma torniamo alla nostra ricetta. La caponatina della Sicilia orientale è una delle più riuscite pietanze realizzate con le melanzane, dopo la parmigiana che ho illustrato qualche tempo fa (vedere la data che ora non ricordo sul motore di ricerca perchè è un altro capolavoro, almeno quella realizzata con la mia ricetta, e lo dico senza modestia).
Quindi rimboccatevi le maniche e mettetevi al lavoro.

INGREDIENTI per 6 persone : melanzane gr 1000; peperoni grandi gr 700; cipolla gr 700; pomodori maturi o polpa di pomodoro gr 1000; sedano 3 coste; olive verdi denocciolate gr 150;
capperi sottosale (lavati) 1 cucchiaio; aceto di vino bianco cc 100; zucchero 1 cucchiaio raso; olio extra vergine d'oliva q.b.

PROCEDIMENTO: vanno bene sia le melanzane lunghe che quelle tonde. Lavare le melanzane, eliminare il picciuolo e tagliarle a dadini, cm 2x2, con tutta la buccia, metterle in una ampia padella con olio extra vergine e friggerle a fuoco forte, rimestandole ogni tanto. Quando si sono imbiondite, mano a mano tirarle su con una schiumarola e metterle in una terrina. Lavare i peperoni, eliminare torsolo e semi, tagliarli a quadretti e friggerli nella stessa padella e nello stesso olio delle melanzane, quindi unirli alle melanzane. In altra padella, contemporaneamente potete friggere in poco olio a fuoco dolce le cipolle tagliate a velo, fatele imbiondire, quindi unitevi il pomodoro sminuzzato ed il sedano tagliato a rondelline (1). Unitevi le olive tagliuzzate, i capperi ben lavati e tagliati a pezzetti (se sono abbastanza grandi ), cuocete per 5 minuti, quindi unitevi le melanzane ed i peperoni già fritti. Rimestare per un minuto, quindi aggiungere il cucchiaio raso di zucchero, rimestare ancora ed infine il mezzo bicchiere di aceto di vino bianco, rimestare ancora per distribuirlo, aggiustare di sale e spegnere il fuoco.

E' ottima sia calda che fredda, anche dopo qualche giorno, ma deve essere sempre tenuta in frigo.

(1) In alcuni casi ad evitare che il sapore del sedano sovrasti gli altri sapori, è consigliabile dare una scottata in acqua bollente, per un minuto ai gambi di sedano, quindi tagliarli a rondelline ed aggiungerli.

N.B. La quantità di zucchero e di aceto può variare a secondo dei gusti. Fate anche voi la prova e modificate se lo ritenete opportuno il loro quantitativo.

domenica 6 marzo 2011

LASAGNA DI PRIMAVERA ALLE VERDURE

La primavera è ormai alle porte e le verdure necessarie alla sua preparazione sono reperibili facilmente e senza costi elevatissimi in tutti i banchi di frutta e verdura. In questo particolare caso si tratta di una pietanza da dedicare ad un pranzo un pò importante, con almeno 6 persone, perché la sua preparazione vi richiede un bel pò di tempo, ma poi in compenso vi da il vantaggio di poterla preparare in anticipo, tenerla in frigo per qualche ora e poi al momento opportuno, infilarla in forno e portarla in tavola.
In tal modo chi ha l'incombenza della cucina non deve stare ai fornelli quando arrivano gli ospiti.

E' sufficientemente ricca di calorie, e quindi dopo una buona porzione sarà sufficiente una bella insalata di verdure fresche ed un dessert per completare il pasto. Magari alla fine vi darò anche qualche suggerimento per comporre una insalata abbastanza ricca.

INGREDIENTI per 6 persone: lasagna (NON all'uovo e NON precotta) gr 500; melanzane gr 400; zucchine gr 400; polpa di pomodoro o pelati gr 480 (1 barattolo) NON consiglio di usare mai la passata; aglio 2 spicchi; foglie di basilico ; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai colmi (per la salsa di pomodoro); farina 2 cucchiai colmi; latte fresco intero cc 400; burro gr 30; parmigiano grattugiato gr 150; olio extra vergine d'oliva per friggere le zucchine e le melanzane q.b. (A parere mio, è sempre preferibile friggere anche con olio extra vergine d'oliva. Costa un poco di più di quello di semi, ma ricordatevi che tutti gli oli NON extra vergini di oliva e di semi sono ricavati con procedimento chimico a base di "benzene" od altro diluente simile. )

PROCEDIMENTO: lavare le melanzane, eliminare il picciuolo e senza togliere la buccia tagliarle a fette per lungo, possibilmente tutte di uguale spessore. Metterle in padella con olio e friggerle 5 minuti per parte, quindi metterle in un piatto. Lavare le zucchine, eliminare la punta esagonale e quella dove era attaccato il fiore, affettarle per lungo, possibilmente tutte di uguale spessore, quindi metterle in padella e friggerle 5 minuti per lato, quindi tenerle da parte in un piatto.
In una pentolina mettere l'olio, l'aglio tagliato in due pezzi, un pizzico di sale e la polpa di pomodoro e fare cuocere per 10 minuti a fuoco medio. Togliere dal fuoco ed eliminare l'aglio.
Preparate ora la besciamella: in un tegamino mettere il burro, su fuoco dolce farlo sciogliere ed aggiungere la farina. Mescolando con un mestolo di legno farla imbibire di burro e tostarla per un minuto, quindi cominciare ad aggiungere un poco di latte. Mescolare sempre e quando il latte viene assorbito dalla farina che inizia a gonfiarsi, aggiungerne ancora un poco e continuare così senza smettere di rimestare fino a quando il latte è finito. Allora togliere dal fuoco, rimestare ancora per un minuto perché il fondo bollente del tegame è ancora caldo, quindi tenere da parte.
Grattugiare il parmigiano ed aggiungerlo alla besciamella, rimestando per un minuto. (Non comprate mai parmigiano già grattugiato, ma fatevelo eventualmente grattugiare davanti a voi).
Ora tutti gli ingredienti sono pronti, mancano soltano le lasagne.
In una capace pentola mettere acqua, sale, e quando bolle immergervi dentro le lasagne. Il tempo di cottura è di solito riportato sulla confezione e può variare da marca a marca.
Stendere sul piano da lavoro un canovaccio pulito e sopra adagiarvi le lasagne quando le toglierete cotte "al dente" dall'acqua salata.

Ora è necessaria una pirofila da forno che poi porterete in tavola. Spalmare sul fondo un filo d'olio, quindi mettere un solo strato di lasagna, senza sovrapporla,. Sopra va uno strato di melanzane, qualche cucchiaio di salsa di pomodoro, qualche cucchiaio di besciamella, un altro di lasagna, uno strato di zucchine, poi salsa di pomodoro, besciamella, lasagna e così via, NON dimenticando di conservarvi per la copertura finale un poco di besciamella e di salsa di pomodoro. Se non dovete consumarla subito potete metterla in frigo, anche se calda. Il frigo lavorerà un poco di più, ma con il caldo i germi proliferano molto più velocemente e quindi in tal modo con il freddo lo impedirete.
Quando dovrete mangiarla tirate fuori dal frigo la pirofila, accendete il forno a 160° e fate cuocere per 30 minuti, quindi portatela in tavola e servitela..

Convegno Nazionale I FORMAGGI ITALIANI: DELIZIA DELLA TAVOLA - 1, 2, 3 APRILE 2011 - SORRENTO

Cari amici,

la Delegazione Penisola Sorrentina dell'AccademiaItaliana della Cucina da me diretta, in occasione del decennale della sua fondazione, organizza in Sorrento nei giorni 1, 2, 3, aprile 2011 un convegno nazionale sui formaggi italiani.
I lavori si svolgeranno sabato 2 aprile presso l'Albergo Conca Park di Sorrento, con inizio alle ore 9,00 e termine alle ore 14,00.
Interverranno delegati ed accademici di diverse regioni, oltre a giornalisti, ristoratori, albergatori, produttori e affinatori di formaggi ed appassionati del settore.
Il moderatore del Convegno sarà l'accademico-giornalista Alfredo Pelle e gli oratori saranno i seguenti:
Franco di Nucci : "I formaggi della civiltà della transumanza" ;
Mario De Simone : "Un formaggio alle porte dell'inferno" ;
Virginia Ruggiero: "Il ruolo del formaggio nella dieta mediterranea" ;
Massimo Gelati: "Il Parmigiano Reggiano: storia e filosofia del Re dei formaggi" ;
Germana Militerni Nardone: "Pane, formaggio e fichi! Ordinò Garibaldi" ;
Luigi Altobella: "Dalla Oxigala della Magna Grecia alla burrata pugliese";
Santa Di Salvo: "I formaggi nella letteratura";
Renato Brancaleoni: "Il formaggio di fossa e il mondo dei formaggi affinati";
Domenico Mòllica: "I prodotti lattiero-caseari dell'area costiera sorrentino-amalfitana" ; Domenico Salierno e Antonio Staiano: "Sua Altezza la treccia di fiordilatte sorrentina".

Concluderà i lavori Paolo Petroni, Segretario Generale dell'Accademia Italiana della Cucina e Presidente del Centro Studi Nazionale dell'Accademia "Franco Marenghi".

I lettori che fossero eventualmente interessati a partecipare ai lavori del convegno, possono interpellarmi tramite la mia e-mail che è la seguente: sergiocorbino@gmail.com
Grazie dell'attenzione

sabato 5 marzo 2011

ROTELLE CON CARCIOFI IN UMIDO E TONNO SOTT'OLIO (o con gamberi all'orientale)




E' ancora tempo di carciofi, e questo primo piatto, diverso dal solito, si riesce a preparare in poco tempo ed è di gran gusto.
Un poco di pazienza è necessaria per pulire i carciofi, eliminando le foglie più dure e poi riducendoli a sottili spicchi. Se le mani vi diventano un pò nere, strofinatele con un mezzo limone, magari un mezzo limone che è rimasto inutilizzato da tempo in frigo. Si sbiancheranno immediatamente. Allora seguitemi e non ve ne pentirete, poi vi parlerò di una modifica da fare a questo piatto, ma non corriamo.

INGREDIENTI per 4 persone: carciofi 4; rotelle gr 500; cipolla gr 100; vino bianco secco cc 100; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai colmi; sale 1 pizzico; tonno sott'olio gr 80/100.

PROCEDIMENTO: pulire i carcioofi eliminando le foglie esterne più dure e tagliando le punte per una metà della lunghezza alle foglie rimanenti. Tagliare in due ogni carciofo, eliminare la barbetta interna e tagliarli ancora a sottili spicchi: più sono sottili e prima cuociono. In una padella mettere l'olio, la cipolla tagliata a velo sottile e su fuoco dolce farla appena imbiondire . Aggiungere le fettine di carciofo, il vino bianco, il pizzico di sale e cuocere con il coperchio per 10 minuti, a fuoco un pò più sostenuto.
Intanto mettere a bollire l'acqua con il sale per cuocere le rotelle. Eliminare il coperchio della padella, rimestare i carciofi, cuocere ancora per 5 minuti. Aprire la scatoletta di tonno e gettare via tutto l'olio d'oliva che contiene. (Non è extra vergine, ma olio ottenuto con procedimento chimico per mezzo di diluenti, estraendo questo sottoprodotto dai residui da ciò che resta delle olive dopo la spremitura dell'extra vergine; è come un olio di semi!)
Mettere le pasta nell'acqua che bolle, intanto aggiungere il tonno ai carciofi e sbriciolarlo. Scolare ben al dente le rotelle e passarle in padella per un paio di minuti a fuoco alto, quindi passarle nel piatto di portata e servirle subito.

P.S. Una variante simpatica. Preparare i carciofi come già illustrato. Al posto del tonno, comprare
12 gamberoni surgelati, farli scongelare, eliminare il guscio, la testa ed il budellino sul dorso, tagliarli in due pezzi. Passarli in un tegamino su fuoco medio con una noce di burro, mezzo spicchio d'aglio, un pizzico di sale e mezzo cucchiaino di curry, rimestando, per non più di tre minuti, eliminare l'aglio, quindi aggiungerli ai carciofi e poi continuare come sopra. Se qualcuno è allergico o non gradisce il curry potrete insaporirli con un cucchiaino di salsa di Soya Kikkoman. Ma in questo caso non aggiungete sale, perché la salsa di Soya e di per sè molto salata.

venerdì 4 marzo 2011

UNA VELOCE E SEMPLICE TORTA ALLA RICOTTA 3 X 3




E' estremamente semplice e veloce da realizzare: buona per la mattina, per non andare a scuola senza mettere qualcosa di buono e sostanzioso nello stomaco, buono nel tardo pomeriggio quando mentre si sta sui libri viene un pò di voglia di dolcezze che non ti lasciano poi la bocca amara!
Insomma un dolce da voi preparato con amore e quindi senza ritardanti, emulsionanti, edulcoranti, coloranti e tante altre schifezze sconosciute ed ignorate dai più.
Volete sapere perché lo chiamo 3x3? Allora seguite l'elenco degli ingredienti!

INGREDIENTI: farina gr 300; ricotta gr 300; zucchero gr 300; uova 3; latte fresco intero 3 cucchiai; sale fino 1 pizzico; lievito in polvere per dolci 1 bustina.

PROCEDIMENTO: in una ciotola aprire le uova, aggiungere lo zucchero, la ricotta, la farina, la bustina di lievito, il pizzico di sale fino, i 3 cucchiai di latte e con le fruste elettriche mescolare il tutto per 3 minuti. Imburrare uno stampo a ciambella, infarinarlo accuratamente e scrollare via, capovolgendolo, la farina di troppo. Versare nello stampo il composto e metterlo in forno a 200° per 30 minuti. Trascorso il tempo toglierlo dal forno, farlo raffreddare un pò e quindi capovolgerlo nel piatto di portata. Spolverarlo con una bustina di zucchero a velo.

P.S. Una semplice variante: aggiungere agli ingredienti 3 mele o 3 pere. Lavare le mele (o le pere) tagliarle a quattro spicchi, eliminare il torsolo ma lasciando le buccie. Tagliare ancora in 3 pezzi ogni spicchio ed uniteli all'impasto, quando avrete finito di mescolarlo con le fruste elettriche. Versare il tutto nello stampo e prolungare la cottura di altri 10 minuti.

martedì 1 marzo 2011

RICETTE PER SINGLE . VORREI AVVERTIRE I MIEI LETTORI CHE DA POCO MI SEGUONO,CHE NELLO SCORSO ANNO HO INSERITO SUL BLOG PARECCHIE RICETTE PER SINGLE.

NON E' DIFFICILE RITROVARLE, USANDO IL MOTORE DI RICERCA CHE SI TROVA SULLA DESTRA DELLA PRIMA PAGINA IN ALTO.

NEL CASO AVESTE BISOGNO DI QUALCHE RICETTA PARTICOLARE PER "SINGLE" CHE NON HO ANCORA INSERITO, CHIEDETEMELA CON UN COMMENTO O CON UNA EMAIL E TENTERO' DI ACCONTENTARVI. IL MIO INDIRIZZO E' :
sergiocorbino@gmail.com

GRAZIE DELL'ATTENZIONE !!

CROSTATA ALLE SCAROLE E GORGONZOLA




Ecco un altro "piatto di mezzo" veloce e simpatico, di tutti i tempi, perché le scarole si trovano tutto l'anno sul banco delle verdure. Può essere anche un secondo piatto se il primo è stato ben sostanzioso ed abbondante. Se ne resta una fetta è ottima anche fredda, la sera successiva.

INGREDIENTI per 6 persone: per la pasta briseé: farina gr 250; burro gr 125 (toglierlo dal frigo un paio di ore prima); sale 1 pizzico.
per il ripieno: gorgonzola (dolce) gr 250; ricotta gr 200; panna fresca di latte (senza conservanti) cc 100; uova 4; erba cipollina essiccata 1 pizzico.

PROCEDIMENTO: in una terrina mescolare con le dita la farina con il burro ammorbidito e con un pizzico di sale. Dopo un paio di minuti di lavoro impastare i componenti e quindi formare una palla. Metterla in frigo a riposare avvolta nella pellicola per almeno 30 minuti.
Intanto lavare bene la scarola, metterla in una pentola con acqua salata e sbollentarla per non più di 3 minuti . Scolarla , strizzarla con le mani e tagliare in due pezzi le foglie con le forbici.
In una ciotola sbattere le uova, incorporarvi la ricotta, la panna e l'erba cipollina.
Imburrare ed infarinare uno stampo da forno, (preferibilmente con chiusura a cerniera per agevolare la sformatura) .
Riprendere la pasta dal frigo e sul piano da lavoro stendere con il mattarello una sfoglia sottile, con la quale ricoprire il fondo ed il bordo dello stampo. Aggiustare con la pressione delle dita eventuali piccole rotture della pasta. Stendere sul fondo delle sottili strisce ottenute dalla metà del gorgonzola, poi sopra stendere le scarole in uno strato uniforme, poi versarvi sopra il composto di uova, ricotta e panna ed in ultimo delle sottili strisce ricavate dal resto del gorgonzola.
Infornare a 200° in forno già caldo e servire la crostata quando si è un pò raffreddata.