Non vi illustrerò una particolare ricetta a base di mortadella, ma voglio invece raccontarvi del mio primo incontro con questo profumato salume, nel 1945, quando avevo dieci anni, quando la guerra era terminata da qualche mese.
Per fortuna i tempi della terribile fame erano passati e si tornava a vivere quasi normalmente.
Vivevamo a Napoli, ed un bel giorno mia madre volle condurre me e mio fratello Mario, di 10 e 13 anni, a vedere se a San Giorgio a Cremano, un paese alle pendici del Vesuvio, la casa di proprietà del nostro nonno Nicola era rimasta in piedi o era stata distrutta dai bombardamenti o ancora peggio dall'ultima eruzione del Vesuvio di pochi mesi addietro, avvenuta verso la fine del 1944.
A quel tempo muoversi portando per mano due bambini a dieci chilometri di distanza era quasi un viaggio avventuroso, ma mia madre era donna coraggiosa e così usciti da casa, salimmo su di uno sferragliante tram che ci portò alla Piazza della Stazione Centrale e di lì un altro tram, ancora più sgangherato, quasi un'ora dopo ci portò a San Giorgio a Cremano, un tempo luogo di villeggiatura per gli abitanti di Napoli.
La casa esisteva ancora, lo vedemmo dalla strada ed era occupata da qualche famiglia che si era introdotta di nascosto,
ma ci guardammo bene dal chiedere informazioni per evitare guai.
Si era fatta l'ora di pranzo nel frattempo, e per tornare a casa ci sarebbero volute oltre due ore di viaggio ed allora mamma decise di entrare in una salumeria e di comprare uno sfilatino di pane, lo fece aprire in due, imbottire di mortadella , lo divise in tre parti e seduti nei giardini pubblici, vicino una fontana, facemmo colazione.
Con il primo morso, mi sembrò di andare in Paradiso, di toccare il cielo con un dito.
Mai avevo saggiato una cosa più buona di quella e da allora divenni un affezionato ai panini alla mortadella.
Ma perché vi ho fatto questa mia professione di fedeltà alla mortadella?
Perchè in questo momento di particolare ristrettezza della congiuntura economica dell'Europa intera, cioè per dirla in breve in un momento in cui le disponibilità finanziarie delle famiglie sono scarse, è - a parere mio - particolarmente ben centrata questa intensa campagna pubblicitaria realizzata dal Consorzio dei produttori della Mortadella Bologna, e sono in tanti.
Il protocollo d'intesa, cioè il "disciplinare" che le aziende che fanno parte del Consorzio devono rigorosamente seguire per la sua produzione, garantisce la sicura bontà del prodotto finale.
Ma cosa molto importante da non trascurare sono i relativi prezzi di vendita al dettaglio: Gr 100 di mortadella possono costare da Euro 1 ad 1,20; Gr 100 di Prosciutto di San Daniele possono costare da Euro 2,80 a 3,oo; nel mezzo vi sono poi le quotazioni del Crudo di Parma e del prosciutto cotto di marca.
Io consiglio i miei lettori di diffidare sempre delle offerte a prezzi bassissimi e con nomi sconosciuti o di fantasia.
E' come comprare un prodotto senza un nome, senza un'etichetta, senza un responsabile della filiera di produzione, senza un titolare a cui rivolgere un reclamo; e i sequestri da parte dei carabinieri del ROS di prodotti fasulli, marci, mal conservati e taroccati si sentono di continuo, quasi ogni giorno!
E poi ricordate che le truffe si intensificano particolarmente nei momenti in cui la gente ha maggior bisogno di spendere poco!
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