In questi giorni c'è chi ha cucinato il "capitone", cioè quella grossa e grassa anguilla che quando la si taglia a pezzi corre per tutta la cucina con grande terrore dei bambini (vi confesso che io non la ho mai cucinata né mangiata !!), chi ha cucinato il capretto al forno, chi il maiale al latte, chi la galantina di pollo in gelatina e così via.
Ma spesso di piatti di mezzo, anche chiamati con un francesismo un pò fuori luogo e tempo "entremets" (pron. antremè) , cioé intermezzo, poco ce ne curiamo e forse facciamo male.
Oggi si mangia troppa carne, con conseguenti problemi al "livello di colesterolo nel sangue" e talvolta parecchio pesce, che fa bene alla salute per i famosi olii contenuti nelle carni del "pesce azzurro" chiamati "Omega 3" ma impoverendo alcune razze, con conseguente riduzione o addirittura scomparsa di alcune di esse. (Le alici ed i tonni sembra siano ormai destinati alla completa estinzione tra pochi anni).
Quindi perché non rivolgere la nostra attenzione alle verdure che poi in realtà cucinate e condite opportunamente sono i nostri "piatti di mezzo"??
Ed eccovi quindi un altro piatto di mezzo, che può anche considerarsi un secondo se la prima pietanza è stata per tutti i commensali particolarmente abbondante e carica di sostanze nutrienti.
Vi propongo questa volta una particolare verdura, IL RADICCHIO, che normalmente viene coltivata in Veneto. E' un tipo di cicoria a foglie rosse, di forma allungata, conosciuta come "Radicchio di Treviso", mentre invece la "Cicoria rossa di Verona" ha una forma rotonda e compatta.
Esiste poi la cicoria "belga" o di Bruxelles (coltivata anche nella Francia del Nord), che presenta però delle foglie bianche ed è anche chiamata "indivia belga" .(1)
INGREDIENTI per 6 persone: radicchio rosso gr 600; burro gr 60; olio extra vergine d'oliva 2 cucchiai; latte fresco intero cc 300; farina gr 30; formaggio gruyere (2) gr 120; cipolla gr 50; dado da brodo 1/2; sale; pepe 1 macinata fresca (se gradito); pangrattato 2 cucchiai colmi.
PROCEDIMENTO: lavare il radicchio, foglia per foglia, asciugarlo con carta da cucina e tagliarlo a listerelle sottili. Mettere in una casseruola metà del burro e l'olio, la cipolla tritata finemente, farla appassire per un paio di minuti su fuoco dolce e poi aggiungere il radicchio. Fare cuocere per 5/6 minuti rimestando, aggiungere il mezzo dado da brodo sbriciolato, rimestare , quindi aggiungere una macinata fresca di pepe (se gradita). Togliere dal fuoco.
Passare ora alla preparazione della salsa besciamella. In una piccola casseruola mettere un noce di burro, la farina, e su fuoco dolce farla tostare rimestandola. Dopo due minuti aggiungere un poco di latte, aspettare che venga assorbita , sempre rimestando, poi continuare con altro latte e così via fino a terminare . Togliere dal fuoco e rimestare per un minuto ancora, perché il fondo caldo della pentola continua la sua cottura, aggiungere un pizzico di sale.
Con il rimanente burro imburrare la pirofila che poi porterete in tavola, spolverarla con il pangrattato facendo attenzione che aderisca ben a tutta la superficie, poi eliminare , capovolgendo la pirofila, il pane di troppo.
Distribuire il radicchio nella pirofila, mescolando insieme il formaggio ridotto a cubettini. Ricoprire con la besciamella e quando sarete vicini al momento di andare a tavola mettere la pirofila nel forno, piuttosto in alto, con il grill acceso, facendo grigliare la pietanza per 7/8 minuti, NON di più!
Portarla subito in tavola e servirla ai commensali.
Nota 1 : Le notizie sul radicchio e sulla nota che segue sono state prese dall'interessante volume scritto dal Prof. Renzo Pellati "TUTTI I CIBI DALLA "A" ALLA "Z" ; la verità su ciò che mangiamo" Edito da Oscar Guide - Mondadori
Nota 2 : GRUYERE è un formaggio Svizzero che prende il nome dal paese di origine Gruyeres, nel Cantone di Friburgo. La pasta è più morbida dell'emmenthal ed ha pochi buchi, grossi come piselli. Per essere sicuri che sia il vero gruyere svizzero è necessario controllare che sulla costa vi sia impresso il marchio rosso SWITZERLAND. Nelle pietanze calde, sciogliendosi, forma uno strato morbido ed omogeneo.
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