venerdì 24 giugno 2011

Cibo biologico direttamente a casa

"Il recente caso dei cetrioli tedeschi (?) killer, che si aggiunge alle tragedie della mucca pazza (2001), dell’influenza aviaria (2003, 2005) e della suina (2009), ha fatto aumentare la domanda di sicurezza alimentare nei consumatori italiani, diventati più attenti e consapevoli. La grande distribuzione, al di là di marchi di facciata, non sembra poterla garantire, mentre la notizia che quasi tutta la nazione è disseminata di discariche abusive di rifiuti tossici, fa dubitare molto dell’origine e della qualità dei prodotti venduti dai dettaglianti o dai rubicondi ambulanti ....
... Ma c’è chi è andato oltre, facendo della sicurezza alimentare il proprio lavoro e un chiaro esempio di buoneconomia. Un paio di anni fa, alcuni giovani napoletani... hanno avviato alle falde del Vesuvio (a Volla, al confine con la periferia napoletana) una cooperativa sociale di tipo B che si occupa di distribuzione di fresco-biologico, mandandovi una bio-cassetta direttamente a casa..." Per saperne di più vi rimando a questo articolo:

http://labuonaeconomia.wordpress.com/2011/06/23/la-buoneconomia-nella-biocassetta/

giovedì 23 giugno 2011

FINALMENTE SU LINEA BLU CONDOTTO SABATO SCORSO DA DONATELLA BIANCHI SI RICORDANO I PERICOLI CONNESSI ALL'ANISAKIS PRESENTE NEI PESCI MANGIATI CRUDI !

La bravissima conduttrice di Linea Blu' Donatella Bianchi, parlando di pesce azzurro e di altri pesci nel corso della trasmissione di sabato scorso insieme all'esperto Prof. Corrado Piccinetti della Delegazione di Pesaro-Urbino dell'Accademia Italiana della Cucina, mio egregio collega nel Centro Studi dell'Accademia a Milano, ha finalmente accennato ai pericoli che si possono correre nell'ingerire del pesce crudo, per la presenza ormai diffusa nei nostri mari, in quasi tutte le specie ittiche del mondo, di questo dannoso parassita.

La moda orientale invalsa ormai di mangiare del pesce crudo o marinato (l'acido acetico dell'aceto, o l'acido citrico del limone, non uccidono l'anisakis, nè le sue uova, nè le sue larve) sta provocando seri guai agli incauti frequentatori di ristoranti che NON sono attrezzati con l'abbattitore che porta la temperatura di un prodotto a meno 20 gradi in breve tempo.

Per essere certi che il parassita muoia è necessario che il prodotto sia trattenuto per almeno 24 ore alla temperatura di meno 20°. Quindi per evitare danni a chi ingerisce il pesce, o deve essere cotto ad almeno 60/70°, o tenuto a tale bassa temperatura per un giorno intero, quindi scongelato e poi mangiato.

Sembra quasi che vi sia una repulsione (o una proibizione da parte degli ordini supremi) a trattare un simile argomento, forse per la paura che i consumatori di prodotti ittici si allontanino dal consumarlo di frequente e provochino un crollo dei consumi sul tipo della "mucca pazza".

Ma sappiano tutti che il pesce fa benissimo, in special modo quello azzurro che è fresco, pescato di solito nelle nostre acque costiere, non è costoso e si cucina facilmente.

Ed allora perché mangiarlo crudo ?? Per copiare i giapponesi. Sappiate che il popolo del Sol Levante è il migliore cliente dei chirurghi gastroenterici, proprio a causa delle centinaia di persone che ogni mese viene intossicata dall'anisakis e quindi operata nello stomaco e nell'intestino per asportare la larve di questo parassita.
Quando una larva o un vermetto (nelle alici fresche sembra un filo di cotone bianco da cm 2/3 che si agita non ostante che le alici siano morte da ore) viene inavvertitamente ingerito, va nello stomaco, entra in contatto con i nostri succhi gastrici, (che sono dei forti acidi che servono alla nostra digestione), quindi fa di tutto per scappare via.
Ed allora si apre una via nella parete dello stomaco facendolo irritare con conseguenti gravi disturbi per l'incauto mangiatore e si incista nella sua parete, dove continua a vivere per un paio di giorni e forse più.
Ma ha avuto nel frattempo la possibilità di avvelenare l'organismo dell'individuo che non sa cosa fare e quasi sempre, soltanto dopo giorni di indagini e di analisi riesce a spiegare ai clinici cosa gli sia accaduto.

Una larva al terzo stadio di sviluppo è lunga cm 2 e spesso viene scambiata per un melanoma. Con la gastroscopia si può anche scoprirla e per portarla via poi è necessario operare o attraverso la bocca o per via chirurgica aprendo lo stomaco o l'intestino.
Credo che da allora in avanti costui non mangerà mai più del pesce, neanche stracotto. Ed ecco da qui che crescono le intolleranze alimentari. Non è una allergia al pesce, ma è il ricordo di una brutta avventura.

Quindi rifiutatevi di mangiare del pesce crudo assolutamente, anche se marinato

OGGI I MIEI VISITATORI, DALLA COSTITUZIONE DEL BLOG HANNO RAGGIUNTO QUOTA 92.792

Vorrei istituire un premio, costituito da un mio libro, un mio racconto ma NON di cucina, magari quello delle Avventure del Menestrello Bernardo (è in realtà UN TIPO un pò biricchino e non adatto ai minori di 16 anni) che tanto successo ha avuto in Italia, che regalerò, inviandolo per posta raccomandata, a chi raggiungerà la quota di 100.000.
E' però necessario che il vincitore o la vincitrice mi scriva sul commento al blog del giorno fatidico: oggi hai raggiunto le 100.000 visite! Questo è il mio nome ed indirizzo. (perchè altrimenti non potrò mai saperlo e quindi spedirlo alla persona giusta.)
Vi sembra una buona idea???

LE PRIME 69 RICETTE DEL MIO BLOG INSERITE NEL 2008

Mi è capitato di recente di riguardarmi le mie prime 69 ricette inserite sul mio blog nei suoi primi mesi di vita.
In realtà, dovendomi spesso recare come "oratore" in diverse delegazioni dell'Accademia Italiana della Cucina ed in alcuni Rotary Club d'Italia (nel quale milito da ben 42 anni) che mi richiedevano come volontario intrattenitore (per non chiamarmi oratore perché nome troppo serio) per le loro conviviali, avevo fatto stampare a mie spese ben 500 librettini di 70 pagine con dentro una mia breve prefazione, l'indirizzo del mio blog, e 69 ricette, (di più non ce ne entravano) proprio le prime che avevo inserito nel primo anno sul blog ed agli inizi del 2009.

E così mi ero accorto che queste ricette erano proprio il "fior fiore" delle mie raccolte, le più importanti che mi erano subito capitate sotto mano. Senza accorgermene avevo fatto ciò che normalmente fanno i venditori di frutta, (senza voler offendere nessuno) quando nei grossi cesti di ciliegie o di albicocche esposti sul banco di vendita, mettono sopra-sopra le ciliegie più grosse e più belle e le albicocche più grandi e più colorite di rosso.

Ma cosa voglio dire con questo episodio, anzi oltre a raccontarvi che poi lo scorso inverno ho dovuto fare ristampare altri 1000 librettini, sempre con le stesse ricette, perché il mio girovagare è cresciuto, voglio invitarvi ad andare a guardare le prime pagine del blog, cosa semplicissima , perché non ritengo giusto riproporre di nuovo quelle inserite nei primi mesi di attività, nel corso dei quali le visite erano giustamente ancora scarse, perché il blog non era ancora molto noto.

Allora date fiducia alle mie parole, fate un salto all'indietro, andate all'inizio del blog e controllate "de visu" se quanto vi sto raccontando risponda o meno a verità.
Vi troverete una frittata di maccheroni, dei timballi, dei sartù, tanta cucina per single , delle cose stupende che sono lì ad aspettarvi e che sono e saranno sempre valide.

Le ricette del 1800 non possono essere adottate oggi da noi senza un'opportuna rivisitazione, non fosse altro che per le enormi quantità di grassi e di spezie che allora i cuochi erano soliti mettervi dentro, ma le ricette dalla seconda metà del 1900 in poi saranno ancora valide, penso fino alla fine di questo secolo.

mercoledì 22 giugno 2011

TUBETTI RIGATI AL GORGONZOLA CON CHAMPIGNONS FRESCHI

E' una ricetta adatta per commensali che non gradiscono il pomodoro e che invece amano il gorgonzola. Esistono "allergie" (che ora si chiamano elegantemente "intolleranze alimentari") per le fragole, per il pesce, per i formaggi, (io ce l'ho fin da piccolo per le castagne cotte o candite) e c'é chi non gradisce il pomodoro, crudo o cotto che sia.
Quindi sperando che nessuno dei sei convitati abbia un'intolleranza alimentare per i funghi champignons coltivati penso che questa ricetta sia un pò diversa dal solito. E' semplice e veloce quindi non dovrete mandarmi dei "moccoli" quando la realizzerete.

INGREDIENTI per 6 persone: tubetti rigati gr 500; funghi champignons gr 350; gorgonzola cremooso gr 100; panna di latte fresco (senza conservanti) cc 150; latte fresco intero cc 100; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai; cipolla gr 50; aglio 1 spicchio piccolo; grana grattugiato gr 100; sale.

PROCEDIMENTO: affettare sottilmente la cipolla e l'aglio, metterli in una grande padella con l'olio (dovrà poi alla fine della ricetta contenere anche le farfalle) ed i funghi tagliati a sottili fettine, dopo avere ben ripulito i gambi della eventuale sabbia. Cuocere a fuoco forte per 5 minuti rigirandoli. Togliere dal fuoco la padella. Mettere in una terrina il gorgonzola (privato della eventuale crosta), il latte, la panna e mescolate il tutto, quindi passare il composto in padella. Cuocere i tubetti rigati, scolarli al dente e versarli in padella; passarli su fuoco forte per 3 minuti rimestando, poi versare la pietanza nel piatto di portata e servirlo subito in tavola dopo averlo spolverato di grana grattugiata.

P.S. Nel caso non aveste in dispensa questo tipo di pasta, utilizzatene un'altra, a vostro piacere.
Il sapore cambia poco!!

martedì 21 giugno 2011

CROSTATA SALATA CON RIPIENO DI CARNI....DA RICICLARE ED ALTRO

La presenza in frigo di un bel pò di carne in umido o arrosto di manzo, o lessa, o di pollo arrosto, o di altro animale da cortile commestibile, è principalmente una scusa per poter preparare una gustosa crostata salata, dove oltre alle suddette carni ci va un sacco di altra roba. Insomma è un secondo ricco, diverso dal solito;, metteteci vicino una buona insalata di pomodori ben maturi, ben condita e la cena della sera è assicurata. Ci manca soltanto il dessert!
Bisogna un pò impegnarsi, più del solito, dedicando alla cucina una ventina di minuti, ma le lodi dei commensali vi ripagheranno abbondantemente delle fatiche sopportate!!
E' consigliabile un ruoto da forno con la chiusura del fondo a cerniera per agevolare la sformatura della crostata.

INGREDIENTI per 6 persone: per la pasta brisé: farina gr 300; burro gr 150; sale 1 cucchiaino. Pr il ripieno: uova 6; mozzarella o fiordilatte gr 200; prosciutto cotto a fette gr 150; grana grattugiato gr 100; fontina Valdostana a fette sottili gr 100; pangrattato 2 cucchiai colmi; aglio 1 spicchio; prezzemolo 1 ciuffo tritato; olio extra vergine d'oliva per le due frittate q.b.

PROCEDIMENTO: in una terrina mettere la farina, un pizzico di sale, il burro a pezzetti leggermente riscaldato e mescolare rapidamente prima con una mano e poi con due, riaffermo rapidamente per evitare che il composto si riscaldi troppo e quindi formare una palla, ricoprirla di pellicola e depositarla in frigo per 20 minuti.
In un'altra terrina aprire tre uova, aggioungere un terzo del formaggio grattugiato, lo mezzo spicchio d'aglio tritato sottilmente, metà del prezzemolo, metà del pangrattato, sbattere bene con una forchetta e nella padella antiaderente. oliata con un cucchiaio d'olio, realizzare una frittata di circa cm 23 di diametro. Metterla da parte e rifare l'operazione realizzando una seconda identica frittata.
Riprendere dal frigo la pasta pronta e stendere sul piano da lavoro, tra due fogli di alluminio, usando il mattarello, un disco di circa cm 30 di diametro. (Si consiglia tra due fogli di alluminio perché in tal modo si riesce a piazzare meglio il disco, nel punto giusto.) Con questo, foderare lo stampo con chiusura a cerniera, già in precedenza da voi spennellato di olio facendo aderire sia al fondo che al bordo la pasta brisé. (Con l'aiuto delle dita si saldano facilmente le inevitabili rotture).
Tagliare ora a sottili striscioline la carne già cotta di cui disponete e in una terrina mescolateli alla mozzarella a pezzetti, al resto del formaggio, al prosciutto cotto tagliuzzato. Disponete sul fondo una prima frittata, sopra spargetevi metà del contenuto della terrina, poi la seconda frittata e sopra ancora la seconda metà della terrina, quindi finite la copertura con le fettine di fontina e spennellarvi sopra qualche goccia di olio.
Cuocete in forno a 180° per 25 minuti, tiratela fuori, fatela appena un pò raffreddare, quindi aprite la cerniera e passate la crostata nel piatto di portata.

lunedì 20 giugno 2011

GNOCCHETTI CON PESTO E CODE DI GAMBERI

E' una pietanza interessante, che appresi dodici anni fa, nell'ottobre del 1999 in Liguria ed è uno strano connubio tra il pesto ed i gamberoni. Il risultato finale è ottimo e data la quantità sia di gnocchi che di gamberi, può benissimo essere considerato un piatto unico, cioè un primo-secondo.
Gli ingredienti qui riportati si riferiscono a sei persone. Non è un piatto poco costoso !!

INGREDIENTI per 6 persone: per gli gnocchi: patate gr 900; farina gr 300; uovo 1; basilico 20 foglie tritate; sale fino un cucchiaino colmo. Per il pesto: pistacchi gr 20; pinoli gr 50; aglio 2 spicchi; sale fino 1 cucchiaino; foglie di basilico gr 50; olio extra vergine d'oliva cc 150; grana grattugiato gr 100. Gamberi gr 400; olio extra vergine d'oliva 3 cucchiai; burro gr 30.

PROCEDIMENTO: cuocere le patate in acqua salata e quando la forchetta entra dentro agevolmente vuol dire che sono lesse, allora scolarle, pelarle ancora calde e schiacciarle nel passapatate facendole cadere sul piano da lavoro. Aggiungere la farina, l'uovo, il sale ed il basilico tritato. Impastare il tutto e formare dei bastoncini tutti uguali. Tagliarli della lunghezza di cm 2 e quindi passarli sui rebbi di una forchetta. Tenerli da parte e preparare il pesto.

Mettere nel bicchiere del frullatore tutti gli ingredienti, tranne l'olio ed il formaggio. Aggiungere un terzo dell'olio ed azionare per un minuto le lame; aggiungere il resto dell'olio e quindi il formaggio e frullare per un altro minuto. Il pesto è pronto.

Sgusciare i gamberi crudi, eliminare il budellino sul dorso, dividerli in due pezzi per lungo. In una padellina mettere tre cucchiai di olio, un pizzico di sale ed una leggera macinata di pepe fresco (se gradito); quando l'olio è bollente aggiungervi dentro i gamberi e cuocerli per due minuti, rigirandoli, quindi toglierli dal fuoco.
Nella zuppiera che poi sarà portata in tavola, mettere i gamberi ed il loro fondo di cottura, il pesto, mescolare, intanto lessare in acqua salata gli gnocchetti, scolarli bene quando salgono a galla e versarli nella zuppiera; aggiungere il pezzetto di burro, mescolare bene il tutto e portarli subito in tavola.

P.S. Una piccola modifica che cambia i sapori: quando friggete per due minuti i gamberi, aggiungere in padella un mezzo cucchiaino di curry, (in sostituzione della macinata di pepe fresco) quindi seguitare .

domenica 19 giugno 2011

PENNE CON PISELLINI FINISSIMI SURGELATI AL GRATIN

Per un caso fortuito ho riscoperto questa mia ricetta di penne al gratin, che potrete preparare nel pomeriggio, metterle in frigo e poi al momento di andare a tavola passarle in forno per 20 minuti.
Alla fine risulta essere una pietanza abbastanza sostanziosa, quindi per chiudere il pasto sarà sufficiente una buona insalata (ora iniziano ad essere maturi i pomodori nostrani, senza andare a prenderli in Sicilia) e poi un dolce leggero o una tagliata di frutta di stagione mista.

INGREDIENTI per 6 persone: penne grandi gr 500; pisellini finissimi surgelati gr 400; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai colmi; cipolla gr 100; spalla o prosciutto cotto affettato gr 100; taleggio gr 150; dado da brodo 1; grana grattugiato gr 100; burro gr 50; farina 2 cucchiai colmi; latte fresco intero cc 500; pangrattato 3 cucchiai; vino bianco secco cc 100; tuorli d'uovo 2; sale fino.

PROCEDIMENTO: in una padellina mettere l'olio, la cipolla tritata finemente, e su fuoco dolce cuocere per un paio di minuti. Aggiungere i pisellini ancora surgelati, il dado, il vino, coprire e cuocere a fuoco medio per 15 minuti rimestando un paio di volte. Mettere da parte. Preparare ora una besciamella abbastanza liquida, mettendo i 2/3 del burro in un tegamino, la farina e su fuoco dolce farla tostare per un minuto. Poi cominciare a versare un pò di latte, mescolare rapidamente, il latte viene subito assorbito ed allora continuare con piccole quantità di latte, fino a finire, togliendo il tegame dal fuoco e mescolando ancora, perché il fondo bollente continua la cottura per un paio di minuti. Lessare in abbondante acqua salata le penne e scolarle molto al dente perché continueranno la loro cottura nel forno. Scolarle e metterle in una zuppiera, aggiungete la besciamella, il grana grattugiato, i due tuorli d'uovo, i pisellini con il loro fondo di cottura e mescolare bene.
Imburrate con il terzo di burro rimasto, il fondo della pirofila che sarà poi portata in tavola, versate sul fondo un primo strato di penne condite, poi qualche pezzetto di prosciutto cotto, qualche tocchetto di taleggio e continuare così fino a terminare . Sopra spargere con un passino il pangrattato. Mezz'ora prima di andare a tavola passare la pirofila in forno a 180° per 20 minuti e quindi portarla in tavola.

P.S. Una variante semplice: Al posto dei pisellini surgelati potete utilizzare gr 500 di champignos freschi, affettati e passati in padella per 10 minuti con il burro, uno spicchio d'aglio ed un ciuffetto di prezzemolo tritato. Ricordarsi di eliminare l'aglio prima di mescolare i funghi alle penne!!

SEMPLICI MELANZANE A BARCHETTA : AL FORNO O IN PADELLA

Non ricordo se nei mesi precedenti avevo già scritto di questa ricetta che stamani ho rapidamente preparato, avendo trovato quattro melanzane lunghe nel frigo. La melanzana ha molteplici pregi: costa poco, contiene ferro e potassio, necessari alla nostra alimentazione (si evitano così i crampi che spesso affliggono le persone....non più giovanissime), e possono essere un ottimo secondo. Prima sarà sufficiente mandare giù , senza pane, un'abbondante insalata appena condita con poco olio, poco sale e un poco più di aceto. Nell'insalata io metto, oltre a lattuga o scarola, qualche pomodorino tagliato a pezzetti, dei pezzetti di gambo di sedano, una mela ridotta a fiammiferini (anche con la buccia), della rucola (che potete coltivare sul vostro balcone), degli spinaci crudi se li avete(ma molto ben lavati) , del finocchio e qualche carota ridotta a fiammiferini.
Insomma un insieme che vi riempie lo stomaco e non vi fa rimpiangere il pane o la pasta.

Allora andiamo a scrivere di queste barchette di melanzane. Tempo di preparazione minuti 15; tempo di cottura in forno minuti 45; in padella molto meno ma ci vuole un pò più di olio e poi il coperchio.

INGREDIENTI per 2 persone: (se le volete preparare per 4, raddoppiate le dosi, perchè altrimenti la dose di 2 diventa poi un semplice contorno per 4.): melanzane lunghe 4; pomodorini gr 250 oppure una scatola di pelati (gr 240) sgocciolati, eliminando il liquido di governo; aglio 2 spicchi; origano 1 cucchiaino colmo; olive nere di Gaeta 12; capperi sotto sale 1 cucchiaino; sale fino 1 cucchiaino raso in totale; olio extra vergine d'oliva 6 cucchiai; pangrattato 4 cucchiai colmi.

PROCEDIMENTO: lavare le melanzane, asciugarle con un tovagliolino di carta o carta da cucina, eliminare il picciuolo, tagliarle per lungo in due e poi fare dei tagli all'interno : due tagli per lungo e quattro per corto, senza intaccare la buccia. Sistemare le otto barchette in una pirofila su di un solo strato. (Se volete cuocerle in forno, altrimenti in una capace padella, ma sempre in un solo strato). Eliminare il nocciolo dalle olive, tagliare l'aglio a sottili fettine, sciacquare in una tazzina i capperi eliminando il sale. Tagliare a sottili fettine i pomodorini, o i pelati a pezzetti.
Andiamo ora all'assemblaggio, magari sporcandoci le mani per una migliore distribuzione degli aromi e del condimento: Distribuire sopra le mezze melanzane un poco di pomodoro, qualche pezzetto d'aglio, qualche capperino, qualche pezzetto di oliva nera, insomma fare un mosaico sopra ogni mezza melanzana. Poi sopra ci va un pizzichino di origano per parte,
un pò di pangrattato distribuito con un cucchiaino (serve ad imprigionare l'olio e a non farlo scivolare via sul fondo della pirofila) e alla fine l'olio goccia a goccia, mettendo il pollice sul beccuccio del dispenser per non farne precipitare troppo e magari dove non serve.
Una leggera spolveratina di sale fino e via nel forno acceso a 150° per 30 minuti, poi abbassare la temperatura e lasciarle ancora dentro per altri 15 minuti.

Ricordatevi che le melanzane che oggi mangiamo NON hanno più bisogno di essere messe sotto sale a spurgare prima della cottura, perché quel terribile sapore amaro che era stato messo lì da Madre Natura e che serviva ad evitare che gli animali se ne cibassero (sia insetti che mucche o pecore o capre o galline), è stato eliminato dagli odierni scienziati, da una decina d'anni. (Perciò si chiamavano Meleinsane, cioè cattive al sapore.)

Oggi esistono i veleni che si spruzzano sulle piante, (che nei secoli passati non c'erano e perciò vi raccomando sempre di lavarle bene) che evitano che gli insetti perforino i frutti.
In compenso gli scienziati hanno eliminato per buona parte i semi interni, anche per evitare che i contadini si preparassero per conto loro la semenza per ripiantarle l'anno successivo. Quindi in tal modo costoro sono obbligati a rivolgersi alle multinazionali del "seme" ed acquistare lì o i semi o le piantine nuove.

venerdì 17 giugno 2011

QUESTO STRANO NUOVO BATTERIO CHE HA COLPITO I BAMBINI FRANCESI

Un antico detto dice che "i bambini ed i vecchi sono protetti dal Signore Dio!" E auguriamoci davvero che sia così, preoccupati da questo nuovo batterio che sembra si annidi nella carne di manzo cruda.
Proprio una settimana fa avevo inserito una ricetta per single che trattava di HAMBURGER cotti in pochi minuti. Ma la cottura anche risolta in pochi minuti di fuoco non vuol dire che bisogna mangiarlo crudo o quasi. Specialmente se si tratta di hamburger già surgelate, cioè tenute nel freezer del negozio o del supermercato a meno 20°. Accade perciò in tali casi che nello scongelamento e nella contemporanea cottura, le particelle di acqua presenti nell'impasto, (imbroglio sembra consentito dalla legge), non consentono alla parte interna della "polpetta" di raggiungere una temperatura tale da uccidere i batteri che posssono essere presenti nell'impasto.
Quando voi andate in un supermercato, chiedete all'addetto al banco delle carni di prepararvi delle hamburger, ma state attenti ai pezzi di carne che mettono nel tritacarne. Non dovrebbe esservi del grasso (che rende la polpetta rancida dopo che sia stata cotta), nè acqua.
I tritacarne moderni che la legge adesso consente di impiegare sono costruiti in maniera tale da evitare che vi permangano dei pezzetti di carne della volta precedente, (cosa che un tempo poteva accadere) cioè erano delle particelle vecchie ed esposte alle temperature del locale, quindi dannose a chi le mangiava .
In questo caso sembra che il batterio fosse già presente nelle carni di manzo di produzione tedesca , importate in Francia e quindi trasformate in hamburger.

Vi do un due consigli: Per essere più sicuri, non comprate hamburger già surgelate o già pronte per la vendita. Fatevele confezionare dinnanzi a voi, altrimento cambiate negozio. Poi a casa, NON cuocetele sulla piastra, un minuto per parte, ma in una padellina, magari con un filo d'olio o di burro e su fuoco forte rigirandoli. E' importante che si raggiunga una temperatura di 100° almeno in ogni punto della "polpetta" , per uccidere i germi.

Evitate di mangiare la carne alla "tartara", cioè cruda e condita con spezie od altro. Dovreste essere molto sicuri di conoscere cosa state mangiando. Non potete sapere se il manzo provenga da un allevamento perfettamente immune da ogni malattia o meno, nè potete sapere se nel momento in cui veniva sezionato e trasportato poteva avere urtato accidentalmente sulle pareti del furgone dove in precedenza era transitato un animale infetto.

Insomma comportatevi in maniera schizzinosa, lavando spesso le mani con sapone e schiuma per almeno un minuto. Un problema si può verificare con le carni del pollo, dove la salmonella è in agguato. Mentre poi nella carne cruda del maiale può esserci la tenia, il terribile verme solitario, che non vi fa assimilare i cibi e vi fa dimagrire.

Ricordo che negli anni '50 le indossatrici, per poter mangiare e poi non ingrassare, ingerivano carne cruda di maiale, sperando di "beccarsi " il "verme solitario". Diventavano molto più irascibili e nervose, ma almeno potevano permettersi un pasto normale e non temere di non essere più della taglia giusta !! Avrebbero rischiato di perdere il lavoro!!

Quindi in conclusione vi raccomando di aprire bene gli occhi, di cuocere accuratamente la carne ed il pesce. Ricordatevi che l'anisakis si trova intero, o sotto forma di larva o di uova, in tutti i pesci .

martedì 14 giugno 2011

BOCCONCINI DI MAIALE CON LEGUMI, PATATE, PEPERONE E POMODORO

Potrebbe sembrare una pietanza adatta ai momenti freddi invernali, ma in paesi come la Ungheria, a Budapest, dove il tempo è spesso anche mite ma talvolta viene giù uno scroscio di pioggia e poi torna il sole (ho notato in tre giorni che non abbronza), questa pietanza, o qualcosa di simile è di normale consumo per tutto l'anno.
Ma in realtà questa ricetta era stata inserita da me nel mio libro sui secondi piatti (a pagina 89)stampato nel 2002. Ho soltanto aggiunto una patata (che si disferà quasi del tutto) ed un peperone, in onore di Budapest dove la paprica (cioè il peperoncino rosso anche non forte viene essiccato e ridotto in polvere) la mettono anche nel gelato!

Comunque poiché stanno venendo di moda i piatti unici, cioè un primo e secondo insieme, forse anche per non fare sporcare troppi piatti e consumare troppa acqua e detersivo (che inquina), io ve lo propongo e poi tenendolo in frigo è ottimo anche il giorno dopo, riscaldato nel forno a micro-onde. Evitate così di mangiare troppo pane e pasta. Io in dodici giorni di pseudo-dieta, togliendo quasi del tutto pane, dolci e pasta sono sceso di kg 3. Non ci credevo ed ora i pantaloni rischiano di cadere.. Metterò le bretelle!
Comunque siccome a voi non ve ne importa niente dei miei pantaloni, vi riporto qui di seguito le quantità necessarie.

INGREDIENTI per 6 persone: spalla fresca di maiale disossata o collo gr 1200; fagioli cannellini in vetro 1 barattolo gr 240 (oltre liquido di vegetazione); polpa di pomodoro gr 240 (oltre liquido di vegetazione); peperone 1; patata gr 200; dado da brodo vegetale 1; aglio 2 spicchi; rosmarino 1 rametto; olio extra vergine d'oliva 6 cucchiai; vino binco secco cc 100; sale.

PROCEDIMENTO: tagliare tutta la carne a piccoli cubetti (cm 3 per lato), metterla in una casseruola con l'olio, l'aglio tritato, le foglioline di rosmarino strappate dal ramo e rosolarla a fuoco medio per 5 minuti rimestando. Aggiungere un cucchiaino di sale, il vino, farlo evaporare cuocendo altri 5 minuti. Unire la polpa di pomodoro, la patata tagliata a minuti cubetti cm 2 (per lato) , e dopo altri 10 minuti di cottura unire il peperone privato di semi e picciuolo, tagliato a piccoli quadratini. Aggiungere il dado, un bicchiere d'acqua, i fagioli del barattolo (sono già cotti) e la loro acqua di vegetazione, cuocere ancora per 5 minuti rimestare e aggiustare di sale.
Servire la pietanza nel piatto di portata!

lunedì 13 giugno 2011

OSSOBUCO ALLA CIPRIANI : FINALMENTE

Sono stato un pò sgridato dai miei amici lettori mandandomi delle mail che dicevano: "hai parlato dell'ossobuco alla Cipriani e sono giorni che non lo inserisci!?"
Mi trovavo fino ad ieri sera a Budapest, per una mia conferenza sui 150 anni dell'unità d'Italia, forse ve ne ho già accennato, ed anche lì, il mio amico delegato Alberto Tibaldi mi ha detto : "ma allora ti decidi, sto aspettando la ricetta per cucinarlo!!" Non sapevo che anche in Ungheria seguissero così assiduamente le mie ricette. Ed allora obbedisco!
Premetto che da Cipriani lo servono con a fianco del risotto: o semplice alla parmigiana o alla milanese con lo zafferano: ottimi tutti e due.
INGREDIENTI per 6 persone: due stinchi di vitello segati a pezzi da 4/5 cm di spessore; sale; pepe; due o tre cucchiai di farina per infarinarli prima di friggere; 3 costole di sedano tritate finemente; cipolle tritate finemente; tre carote tritate finemente; funghi champignons gr 150 tritati; vino bianco secco cc 125; polpa di pomodoro o pelati 1 scatola da gr 240 oltre liquido di governo; brodo di pollo 1 litro; olio extra vergine d'oliva q.b.; per la gremolata (che si cosparge sull'ossobuco poco prima di servirlo) 1 cucchiaino di buccia di limone tritata fine; 1 grosso spicchio d'aglio tritato; 2 cucchiai di prezzemolo tritati; 2 cucchiai di basilico fresco tritato; burro gr 30.
PROCEDIMENTO: In un tegame pesante, grande abbastanza per poter contenere tutti gli ossobuchi senza sovrapporli, fare ben scaldare cinque o sei cucchiai di olio extra vergine d'oliva. Quando è caldo adagiarvi dentro tutti gli ossobuchi dopo averli infarinati e conditi di sale fino e pepe fresco macinato e dopo averli scrollati per la farina in eccesso.
Lasciare cuocere su fuoco moderato, rigirandoli una sola volta fino a che non saranno ben rosolati, ovvero dopo 10-15 minuti.
Togliere i pezzi dal tegame e metterli da parte. Buttare via il grasso del tegame (non vi scandalizzate me c'è scritto proprio così). Versare poi 3 cucchiai di olio d'oliva (nuovo e fresco),
Farlo scaldare su fiamma media-alta e aggiungervi il sedano, le cipolle, le carote e i funghi. Cuocere le verdure mescolandole fino a quando non saranno appassite (dopo circa 15 minuti).
Alzare la fiamma , aggiungere il vino e far bollire fino a che non sarà evaporato. Unire il pomodoro e metà del brodo caldo. Adagiare con cura tutti i pezzi di ossobuco e spargervi sopra un pò del trito di verdure. Se il liquido non riesce a coprire interamente tutti i pezzi di carne aggiungerne dell'altro.
Quando il liquido inizia a bollire abbassare la fiamma, coprire il tegame ermeticamente e cuocere a fuoco dolce per due ore, fino che la carne non sarà tenerissima. Ma giunti ad un'ora e mezza di cottura, scoperchiare il tegame in modo che il liquido di restringa un pò. Quando la carne sarà cotta, tritare gli ingredienti della gremolata e amalgamarli con il burro.
Dieci minuti prima di servire togliere la carne, trasferirla in un piatto di portata profondo e tenerla al caldo Se la salsa fosse ancora troppo liquida, metterla ancora sulla fiamma per ridurla un pò. Versarvi sopra un pò di gremolata e lasciare cuocere per uno o due minuti..
Cospargere il resto della gremolata sugli ossibuchi. Quindi versarvi sopra la salsa. Servire con risotto alla parmigiana o alla milanese.

mercoledì 8 giugno 2011

RICETTA PER SINGLE: COPPIA DI HAMBURGER BEN GUSTOSA IN 5 MINUTI

E' un bel pò che non inserivo ricette per single, ma ieri sera ho sperimentato una ricetta che tanti anni fa preparavo per cucinare i filetti di manzo. Oggi va più di moda l'hamburger, sempre se si tratta di carne di prima qualità, tritata senza grassi sgradevoli al palato. Se andate a mangiare un simile piatto in un posto poco valido, dopo averlo ingerito passate con forza la vostra lingua contro il vostro palato più volte e vi accorgerete che vi resta uno spiacevole sapore di rancido. Gli hamburger diciamo commerciali sono spesso realizzati con tanto grasso. Forse può piacere agli inglesi che sono abituati al grasso di montone, ma non a noi. Quindi quando comprate una coppia di hamburger o accertatevi che non contengano grassi di manzo od altro, oppure chiedete al macellaio di tritare la carne dinnanzi a voi e di prepararli. Ci vuole soltanto un minuto.
Quindi cucinarli con questa mia ricetta richiede soltanto un tempo limitato: 5 o 6 minuti.
Di solito questi ingredienti si trovano già nel vostro frigo.

Allora seguitemi, è appena passata la mezzanotte e domani devo partire per Budapest, dove il 10 mattina terrò una conferenza sui 150 anni dell'unità d'Italia all'Istituto Italiano di Cultura. Il titolo è un pò lungo, ma è stato scelto da loro: RICORDO E NOSTALGIA DA LONTANE TERRE, DEI SAPORI E PROFUMI DELLA CUCINA TRADIZIONALE NAPOLETANA.

INGREDIENTI per una persona: piatto unico. Hamburger di manzo (magro) n° 2; olio extra vergine d'oliva 1 cucchiaio; salsa Rubra o Ketchup 1 cucchiaio colmo; senape 1 cucchiaino; marsala secco 2 cucchiai; sale 1 pizzico.

PROCEDIMENTO: in una padellina mettere l'olio, i due hamburger e su fuoco forte fare rosolare i due lati per due minuti. Aggiungere la salsa Rubra e la senape, rigirarvi dentro i due hamburger, sempre su fuoco forte, aggiungere il marsala, il pizzico di sale e dopo un altro minuto spegnere e togliere dal fuoco. Passarli nel piatto e mangiarli caldi, perché sono già pronti.

FARFALLE CON ZUCCHINE, PEPERONI E RICOTTA SALATA

I miei assidui lettori mi chiedono sempre di più delle ricette che siano estremamente veloci da realizzare. Lo so che il tempo è tiranno, ma magari, per guadagnare tempo, mettete la pentola sul fuoco e mentre state stirando una camicia, date un'occhiata al fornello. Ma fate attenzione a non bruciare sia la camicia che la pietanza che state preparando.
Insomma questa volta, pensa che ti ripensa, pur essendo talvolta preoccupato che un benedetto giorno le mie ricette avranno fine, mi sono ricordato di un piatto di farfalle con zucchine, peperoni e ricotta salata che avevo assaggiato credo a Martina Franca in Puglia a casa di amici.
A volte la padrona di casa è un pò restia a tirare fuori la ricetta, ma altre volte è abbastanza semplice carpirne i segreti con un poco di astuzia.
In questo caso ricordo che chiesi: "ma questo formaggio che è perfettamente amalgamato nel condimento, è caciotta?" Ed allora colpita dall'osservazione rispose:"Ma no, non ti sei accorto che è della ricotta salata ed affumicata che facciamo qui, in paese?" E così il segreto viene fuori!.
Allora siccome non so se la ricotta salata ed affumicata la trovate agevolmente, anche se è soltanto salata va bene lo stesso.
Zucchine e peperoni ormai abbondano e quindi difficoltà non dovreste trovarne.

INGREDIENTI per 6 persone: farfalle gr 500; pomodoro o pelati o polpa 1 barattolo gr 480 (incluso liquido di governo); zucchine gr 300; peperoni gr 300; burro gr 50; olio extra vergine d'oliva cucchiai 6; ricotta salata o affumicata gr 200; fiori di zucchine 6 (per guarnire il piatto di portata o i singoli piatti se preparati in cucina); farina 1 cucchiaio (per i fiori); sale (poco); basilico 10 foglie.

PREPARAZIONE : lavare le zucchine, asciugarle con carta da cucina e spuntarle di un paio di millimetri, quindi tagliarle a minuti dadini. Metterli in una padella (grande abbastanza da accogliere alla fine anche le farfalle) con l'olio e friggere per 5 minuti a fuoco forte rimestandoli, poi tirarli via con una schiumarola e tenerli da parte. Lavare i peperoni, asciugarli con carta da cucina , eliminare torsoli e semi e tagliarli a dadini. Aggiungere il burro nella padella già usata per le zucchine e friggere i dadini di peperoni a fuoco forte per 10 minuti.
Unire le zucchine ai peperoni, aggiungervi la polpa di pomodoro, un cucchiaino di sale fino, il basilico, cuocere a fuoco medio per 10 minuti senza coperchio ed infine togliere dal fuoco ed unirvi la ricotta stemperandola con una forchetta. Aggiustare eventualmente di sale.
Infarinare i sei fiori di zucchine, scrollare via la farina in eccesso e friggerli appena appena in una padellina con un cucchiaio d'olio. Toglierli dal fuoco e tenerli da parte per la guarnizione finale.

Al momento di andare a tavola, mettere sul fuoco la pentola con acqua salata, immergervi le farfalle quando bolle e scolarle al dente. Se la padella del condimento è abbastanza capiente, mettere le farfalle ben scolate in padella, mescolarle alla salsa e passatele su fuoco forte per due minuti, quindi versatele nel piatto di portata, mettetevi sopra i fiorilli fritti e servitele subito.

martedì 7 giugno 2011

STRACCETTI SOTTILI DI MANZO AI PEPERONI GRANDI

Ero certo di avere di già scritto, tempo addietro, questa ricetta che ieri ho di nuovo realizzato in soli 20 minuti di cottura, oltre 5 minuti per tagliare i peperoni, ma qui, nel mio motore di ricerca non la ho trovata. Per rispettare questi tempi ovviamente le fettine di manzo, tagliate con la affettatrice dal macellaio, devono essere già pulite da eventuali nervetti o pellicine e ridotte a striscioline: più sono piccole e prima si cuoce la carne!
La dieta è una cosa antipatica, perché si fa fatica a non mangiare del pane con l'intingolo che ne viene fuori, ma basta abituarsi a mangiare qualche pezzetto di cialda di riso soffiato, pesa pochissimi grammi e ci si illude di mangiare del pane. Comunque mangiando gr 50 di pasta una volta per settimana e questo pane che sembra del "polistirolo espanso", da kg 71 sono sceso in 10 giorni a kg 69. Bisogna bere molto, pochissimi zuccheri, poca frutta (perchè fa salire i trigliceridi contenendo fruttosio), insomma all'inizio mi sono un poco avvilito. E poi soltanto una volta per settimana si può scassare.......ma non troppo!
E così, per saltare la pasta che adoro, bisogna mangiare tanta insalata poco condita, prima del leggero pasto, di carne o di verdura o di pesce. Magari anche un finocchio, ma molto ben lavato, aprendolo tutto sotto l'acqua corrente.
Volete allora questa sempliicissima ricetta di straccetti ai peperoni? Se la risposta è affermativa allora seguite attentamente, altrimenti peggio per voi!!

INGREDIENTI per 4 persone: straccetti di manzo gr 600; peperoni grandi 2 (giallo e rosso); farina cucchiai 2 colmi; sale fino 1 cucchiaino; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai colmi; vino bianco secco cc 50 (mezzo bicchiere); aglio 1 spicchio.

PROCEDIMENTO: lavare bene i peperoni, asciugarli con carta da cucina o con tovagliolini di carta; eliminare semi e torsoli e tagliarli a sottili striscioline. Mettere in una capace padella l'olio, l'aglio tagliato in due pezzi, aggiungere le strisce di peperoni e cuocere a fuoco forte senza coperchio, rimestando; aggiungere il sale e dopo 15 minuti eliminare l'aglio. Mettere in una fondina la farina, infarinare velocemente gli straccetti e quindi gettarli in padella. Sempre su fuoco molto forte rimestare ancora, aggiungere il vino, farlo evaporare e dopo altri cinque minuti togliere dal fuoco. Il piatto è pronto. Servitelo direttamente dalla padella calda, nel caso tutti i commensali fosseri degli amici o parenti intimi, altrimenti passate la pietanza in un piatto di portata e servitelo subito.

domenica 5 giugno 2011

LE PRECAUZIONI PER IL TERRIBILE BATTERIO KILLER

Non si capisce ancora oggi come sia venuto fuori e da dove, questo terribile "super colera" o "super tifo" che dir si voglia.
Sembra che questi germi siano contenuti nelle feci di animali e poi degli esseri umani.
Ho un chiaro ricordo che negli anni successivi alla guerra, cioé dal 1945 in poi, non era permesso a noi ragazzi di mangiare verdure crude come finocchi, sedani, carote.
Ma allora il contenuto dei "pozzi neri" (in tanti paesi non vi erano fognature funzionanti in maniera efficiente) ed ogni casolare sversava le proprie acque luride in questi pozzi assorbenti.
I liquami venivano poi assorbiti dal terreno, e nel corso degli anni, le sorgenti di acqua da bere spesso si inquinavano. I residui solidi venivano prelevati da particolari autobotti che poi, invece di scaricare in appositi siti dove sarebbe dovuta avvenire una depurazione, venivano clandestinamente riversati nelle campagne di contadini compiacenti e così venivano concimati senza nessuna spesa di fertilizzanti, gli orti.

Oggi ciò è proibito nella nostra nazione e tutti dovrebbero essere collegati agli impianti fognari che dovrebbero terminare nei depuratori. Dico dovrebbero perché spesso qualche impianto si guasta, per mancata manutenzione ed i liquami cadono in mare o nel terreno e da qui nelle falde acquifere. Forse in qualche remoto paesino (non so di quale nazione) ciò avviene ancora, e così i batteri, dalle feci di un ignaro abitante, passano nei campi e da lì all'interno di un finocchio o di un sedano.
Quindi che fare?? Sono dei semplici consigli che dovrebbero essere seguiti sempre, tutti i giorni, prescindendo se vi siano o meno problemi in giro:
quando si compra frutta e /o verdura, lavarla bene, foglia per foglia, e ogni frutto per volta, poi metterla in una bacinella con acqua addizionata da un cucchiaino di bicarbonato o di amuchina
e farla stare qualche minuto. Poi sciacquarla e riporla.
Ricordarsi di lavare sempre le mani con sapone ed insaponando con la schiuma per almeno un intero minuto, per dare il tempo ai germi di morire.
Germi che immancabilmente si trovano sulla nostra pelle. Poi asciugarsi le mani, possibilmente NON con lo strofinaccio che trovate in cucina, ma con la carta da cucina che poi deve essere gettata via.
E poi possibilmente mangiare tutte le verdure ben cotte . La temperatura di 100° di certo uccide tutti i germi che possono esservi rimasti incastrati. I germi non potete vederli e quindi fidatevi.

Lavarsi le mani quando si torna da scuola, dal bus, dall'aver dato la mano a qualcuno. Anche se si tratta di un amico o di un parente, non potete sapere se prima costui ha dato la mano ad un signore che dopo aver fatto un certo bisognino.....nel W.C. si era poi del tutto lavato le mani con il sapone!!
E poi, non vi mettete le dita in bocca, cioè non mangiatevi le unghie o le pelline. Se dovete a forza mangiarle, fatelo pure, ma dopo esservele ben lavate e dopo aver passato uno spazzolino sulle mani e sotto le unghie con forza.

Un ricordo che ora mi è tornato in mente. In un vecchio e scalcinato ufficio dell'Annona del Comune di Napoli, mi stupii notevolmente quando vidi, verso gli anni '70, un vecchio cartello rimasto lì dagli anni 1930/1940, appeso in alto nella sala di attesa, dove era scritto: "E' proibito dare la mano agli impiegati per evitare la diffusione di contagi. Usare il saluto romano !" Non voleva essere un ricordo del deprecato regime, ma salutare alzando una mano, non poteva di certo portare ad un passaggio di germi!

Grazie per avere letto questi consigli fino a qui !! Sergio

giovedì 2 giugno 2011

FUSELLI DI POLLO IN UMIDO, VELOCI DA PREPARARE

E' un giorno di festa, non hai molto in frigo e ti si presenta a pranzo un amico a cui non puoi dire di venire un'altra volta! Può succedere a tutti e oggi è capitato a me: il mio amico, mia moglie ed io! Avevo per fortuna in frigo sei fuselli di pollo acquistati ieri per emergenza, non potendo mangiare molti formaggi, nè carni rosse per problemi connessi con la data di nascita e quindi dopo aver preparato una seria insalata di verdure crude, cetriolo, pomodorini del Vesuvio, rucola e lattuga fresca, mi sono accinto a sacrificare i fuselli, cuocendoli in maniera tale da abbattere al massimo l'odore di pollo, non sempre gradito da tutti.
La pietanza è venuta benissimo, non avevo d'altronde scelte alternative, nè molto tempo, e per finire come dessert ho tagliato dei fragoloni per fortuna sempre presenti in frigo, conditi con il marsala.
Volete sentire allora come ho risolto? Seguite le istruzioni e non vi pentirete.

INGREDIENTI : per 3 persone: fuselli di pollo 6; (nel caso siete in 4 ce ne vogliono 8, il resto va comunque bene); pomodoro metà di una scatola piccola di pelati; cipolla gr 200 tritata sottilmente; aglio 2 spicchi tritati sottilmente; olio extra vergine d'oliva 6 cucchiai; sale fino un mezzo cucchiaino; vino bianco secco cc 200; concentrato di carne Liebig 1 cucchiaino; acqua calda cc 300; rosmarino 3 rametti; timo 3 rametti.

PROCEDIMENTO: Lavare i fuselli di pollo ed asciugarli con carta da cucina (mai con uno strofinaccio che poi continuerete ad usare!), lavatevi poi le mani con sapone e quindi iniziate.
Tritare la cipolla e l'aglio, metterli in una capace padella, aggiungere l'olio, il rosmarino ed il timo (freschi); dopo due minuti unire i fuselli facendoli rosolare a fuoco forte, rigirandoli. Salare ed unire il pomodoro, continuare a cuocere a fuoco forte, aggiungendo il vino, farlo evaporare e rigirare i fuselli per farli rosolare bene. Aggiungere il cucchiaino di concentrato di carne e l'acqua calda e continuare a cuocere coprendo con il coperchio, a fuoco medio per 20 minuti, rigirandoli un paio di volte. Togliere il coperchio a fare gli ultimi 5 minuti di cottura a fuoco molto forte, rigirandoli. Sono pronti, ma tenerli in caldo nella padella. Al momento di andare a tavola riscaldarli per 3 minuti, eliminando i rametti di rosmarino e timo.
Con il condimento che rimarrà nel piatto di portata, domani potrete prepararvi un buon piatto di penne piccole, sempre se non avete problemi nel mangiare troppa pasta !!!

P.S. Una veloce modifica che mi è tornata in mente, parlando con la mia colf filippina. Di solito, quando nelle filippinne si prepara il pollo con 'ananas, (già da me trattato tempo addietro) loro eliminano la pelle del pollo prima di iniziare la cottura. In tal maniera si riduce ancora di più la quantità di grassi e di odori non graditi del pollo. Quindi prima di iniziare a metterli in padella con le forbici tagliare via la pelle ai fuselli e gettatela via. Ricordatevi di lavare sempre bene e con il sapone le mani, i coltelli e le forbici, dopo aver toccato carni crude.