mercoledì 28 aprile 2010

FIORI DI ZUCCHINE (MASCHI: SONO QUELLI NON ATTACCATI ALLE ZUCCHINE) IN PASTELLA LEGGERA

Dopo un bel pò di giorni di assenza dal mio blog per motivi di lavoro fuori casa, di cui chiedo scusa ai miei affezionati ed assidui lettori, riprendo le mie ricette con un antipasto o un intermezzo simpatico, veloce e semplice da preparare.
I fiori di zucchina sono maschi e femmina: i maschi sono quelli che crescono da soli, in mezzo alla pianta, mentre quelli di sesso femminile crescono attaccati all'inizio della zucchina. Mentre i fiori femmina sono buoni da mangiare in umido, cuocendoli in una pentolina con una pò di cipolla, di aglio ed un paio di cucchiai di olio extra vergine d'oliva, oltre ad un pizzico di sale, quelli maschi, di forma allungata, sono ottimi fritti in padella dopo averli passati in una pastella leggera, di cui qui di seguito vi do notizia.

Ingredienti: fiori di zucchine 12; farina gr 125; olio extra vergine d'oliva 1 cucchiaio; sale 1 pizzico; albumi d'uova 2; olio per friggere q.b. (Secondo il mio parere è meglio friggere sempre con olio extra vergine d'oliva: pensiamo innanzitutto alla nostra salute!!)

Procedimento: lavare i fiori di zucca, singolarmente e controllare che all'interno non vi sia rimasto qualche coleottero o formichina. Metterli ad asciugare delicatamente tra due strofinacci.
In una ciotola mettere mezzo bicchiere d'acqua, il pizzico di sale, la farina e sbattere con una forchetta per un paio di minuti. Fare riposare l'impasto per 30 minuti. Trascorso il tempo montare a neve i due albumi ed aggiungerli lentamente all'impasto, mescolando da sotto in sopra; mettere quindi sul fuoco una padella con l'olio e quando è caldo immergere nella pastella un fiore per volta, farlo sgocciolare e quindi immergerlo nell'olio bollente. Dopo due minuti rigirarlo (con una forchettina, non con le dita) e quindi metterlo su carta assorbente da cucina ad asciugare.
Continuare così fino a terminare. Mangiarli possibilmente quando sono ancora caldi .

giovedì 15 aprile 2010

PARLANDO DI OBESITA', DUE PICCOLE NOTIZIE MA INTERESSANTI SU ALTROCONSUMO DI APRILE 2010

L'apporto calorico di una fetta di colomba pasquale (gr 110), è equivalente a 5 banane !

La famosa bevanda di origine americana sta conducendo una campagna che spinge a consumarla a tavola ! Un solo bicchiere di ............ contiene l'equivalente di quasi 6 cucchiaini di zucchero (100 kcalorie) .

Giudicate voi !!

mercoledì 14 aprile 2010

LA CROSTATA CON CREMA GIALLA E CONFETTURA DI MANDARINI

Dopo aver illustrato la preparazione della confettura di mandarini e quella relativa alla crema gialle che va spalmata sul fondo della crostata, eccoci finalmente alla parte più difficile: la pasta frolla o quasi. Dico quasi perchè la vera pasta frolla potrebbe essere troppo friabile e quindi lo spicchio di torta potrebbe rimanervi in mano spezzandosi. Questa la ho sperimentata e mi sembra che vada meglio.
E' necessario uno stampo da forno di circa cm 25, possibilmente con chiusura a cerniera per essere sicuri di non romperla nel tirarla fuori.

Ingredienti: farina gr 250; burro gr 150 (tirarlo fuori dal frigo un paio di ore prima di utilizzarlo e tenerlo in luogo caldo); uova intere 3; zucchero gr 125; sale fino 1 pizzico.

Procedimento: mescolare il sale alla farina, metterla sul piano da lavoro e formare una fontana; al centro mettere il burro a pezzetti e con le sole punte delle dita mescolare velocemente la farina nel burro, fino ad ottenere un impasto sbriciolato. Aprire di nuovo quanto risultato a fontana ed al centro mettere le uova e mescolare il tutto con le mani fino ad ottenere una pasta che pur se poco lavorata risulti mordida e compatta. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola da cucina e metterla in frigo per una mezz'ora prima di riprenderla.

Imburrare accuratamente lo stampo. Tirare fuori dal frigo la palla di pasta, eliminare la pellicola, adagiare sul piano da lavoro un foglio di carta da forno e stendere sopra una sfoglia con il mattarello, di circa mm 5 di spessore. La carte da forno vi aiuterà a sollevare la sfoglia senza romperla e capovolgendola delicatamente sullo stampo riuscirete a posizionarla al centro. Quindi distaccare delicatamente la carta dalla pasta e con le dita farla aderire bene alle pareti dello stampo.

Distribuire uniformemente sul fondo dello stampo del pangrattato o dei biscotti sbriciolati, come già illustrato in precedenza, poi spalmare la crema con una spatolina ed infine va sopra lo strato di confettura di mandarini (o altra che voi preferite).

Mettere in forno a 180°, nella parte più bassa, per agevolare la cottura del fondo, e fare cuocere per 40/50 minuti.

Tirare fuori dal forno lo stampo, trascorso il tempo, ed aprirlo dopo aver fatto raffreddare la crostata.

CREMA DOLCE PER IL FONDO DELLE CROSTATE

Per rendere più buona e completa una crostata, è consigliabile spalmare sul fondo, prima della cottura in forno, un sottile strato di crema. Poi sopra va un sottile strato o di frutta o di confettura. Ciò perchè con la sola confettura (o con la sola frutta) il prodotto finale verrebbe ad essere un pò stucchevole, troppo dolce.

Questa crema deve essere abbastanza densa, per non inumidire eccessivamente il fondo ancora da cuocere, perché altrimenti potrebbe restare quasi crudo, troppo morbido e non gradevole al palato.
Si può anche ovviare (in parte) all'inconveniente prendendo una dozzina di biscotti di tipo Oro Saiwa, sbriciolarli e distribuirli sul fondo prima di spalmare lo strato di crema. (se non disponete di questo tipo di biscotti può anche andare bene spargere qualche cucchiaio di pangrattato).

Ingredienti: tuorli d'uovo 4; zucchero gr 120; latte fresco intero cc 300; sale fino 1 pizzico; farina gr 30.

Procedimento:in una pentolina mettere i tuorli d'uovo, lo zucchero, il pizzico di sale e con la frusta lavorare fino a renderli spumosi. Con un mestolo di legno far incorporare un poco per volta la farina, sempre lavorando, poi aggiungere a filo il latte caldo, continuando a mescolare. Mettere ora la pentolina su fuoco dolce e sempre continuando a mescolare vedrete in pochi minuti di cottura che la crema comincia ad addensarsi ed allora quando si sarà indurita abbastanza toglietela dal fuoco, mescolando ancora per un minuto perché il fondo bollente continua la cottura e potrebbe bruciarla.
Ora è pronta per essere spalmata sul fondo della crostata. Molto probabilmente è un poco in eccesso ed allora mettete quello che resta in due tazzine ed offritela ai vostri cari, in spasmodica attesa della crostata.

LA CONFETTURA DI MANDARINI: O SI DOVREBBE CHIAMARE MARMELLATA?

Sembra che marmellata dovrebbe essere chiamata soltanto quella di arancia, mentre tutte le altre dovrebbero chiamarsi semplicemente confettura. Ma il mandarino somiglia all'arancia e quindi cosa fare?
Inoltre è una ricetta particolarmente semplice, di facile attuazione, ci vuole come al solito un poco di pazienza e in due ore totali si preparano due chili di prodotto finito.

Poi in seguito vi illustrerò una buona pasta frolla per realizzare la migliore crostata di mandarini mai fatta.

Allora se avete fiducia in me seguitemi e preparate tanti barattoli di vetro ben lavati, asciugati e con il coperchio che chiude bene!

Ingredienti: mandarini chili 2; zucchero gr 1500. Attrezzi: un tagliere, un coltellino ben affilato ed una buona forbice abbastanza lunga. E poi una capiente pentola per cuocerla.

Procedimento: lavare accuratamente i singoli mandarini in acqua corrente, passandovi sopra lo spazzolino ed asciugarli. Senza togliere la buccia tagliare in senso orizzontale ogni mandarino, eliminare i semi ed affettarli senza far colare troppo il succo. Eliminare eventuali parti macchiate della buccia ed il forellino centrale di sotto e di sopra.
Mettere tutti i pezzi nella pentola .
Quando avrete terminato aggiungere lo zucchero e mettere a cuocere su fuoco dolce rimestando per un minuto.
Alzare la fiamma un poco di più, rimestando ogni tanto e con le forbici lunghe tagliare, mentre continua la cottura, ogni pezzetto che vi sembra troppo lungo, affondando le forbici dentro senza scottarvi le dita.
Non è consigliabile utilizzare il frullatore ad immersione nel composto caldo perché sminuzzerebbe eccessivamente la frutta facendo disperdere il suo aroma (oltre a rovinare il frullatore).

Lavorare così di forbice, per qualche minuto, ogni volta che si rimesta. Dopo circa 90 minuti di cottura la confettura è pronta, (il muscolo dell'avanbraccio sarà certamente cresciuto a dismisura per la eccessiva produzione di acido lattico), quindi mettere vicino al fornello un piatto vuoto; dentro poggiarvi un barattolo da riempire e con un mestolino colmarlo fino a far debordare il composto, evitando che rimangano prigioniere delle bolle d'aria.
Adagiare sopra il coperchio (ne cadrà un poco, ma poi si recupera), e tenendo con una mano protetta da uno strofinaccio bagnato il barattolo, con l'altra il coperchio, chiudere, forzandolo; poi mettere il barattolo sotto l'acqua corrente e poggiarlo sul ripiano del lavello capovolto (intendo il barattolo capovolto). Chiudere l'acqua, non facciamo sprechi!

Andare avanti fino a terminare. Applicare una targhetta autoadesiva su ogni barattolo, con la data, se pensate di non consumarla tutta in breve tempo!

Conservare in frigo i barattoli aperti !

OBESITA' INFANTILE : UN GRAVE PROBLEMA CHE NON DEVE ESSERE TRASCURATO DAI GENITORI !!

In queste mattine la RAITV 1, nel telegiornale ha parlato a lungo dei problemi connessi alla obesità infanile che continua a crescere, in particolare nel Sud dell'Italia.

In questo BLOG mi sono interessato, nel mio piccolo, in diverse occasioni e vorrei ricordare agli affezionati lettori le date in cui sono qui comparsi i miei interventi: 31 ottobre 2008; 14 gennaio 2009; 22 ottobre 2009; 5 dicembre 2009.

Tra l'altro nella trasmissione televisiva di cui sopra, è stata ribadita la assoluta necessità per i bambini che vanno a scuola, di non trascurare la prima colazione, cioè di non andare via a digiuno..
E' un messaggio che deve andare naturalmente ai genitori: è molto meglio che il bambino si svegli dieci minuti prima e che seduto prenda del latte con biscotti o con pane e marmellata o della frutta. E' necessario che il cervello sia alimentato dagli zuccheri, contenuti sia nelle farine che nella confettura.
Un bambino che non assume niente di primo mattino studia male, è svogliato, tende ad addormentarsi, apprende poco e poi quando viene il momento del pasto divora ogni cosa.
Le "famose merendine" sarebbero da evitare perché contengono dei grassi che potrebbero essere dannosi ad un organismo già grasso di per se.

Insomma cari genitori, ricordatevi che la frutta e la verdura non dovrebbero mancare nella sua dieta; patatine fritte, salatini e bevande gassate e dolci sono deleterie per un organismo in formazione.

Ben lo sappiamo che è più facile dire si ad un bambino che dire no. Ma lo fate per il suo bene, per evitare che crescendo, poi non abbia a soffrire molto di più per problemi cardiaci e di diabete.
Grazie dell'attenzione! Sergio Corbino

domenica 11 aprile 2010

GNOCCHI DI PATATE VERDI CON FONDUTA

Ho trascorso ben undici anni dirigendo un'azienda nel Nord Italia ed ho imparato a conoscere e ad apprezzare le cucine locali, frequentando quasi tutte le sere trattorie, osterie, ristoranti più o meno noti, case di amici (dove spesso mi toccava di cucinare) e qualche valido ricordo mi è rimasto, segnato sulle mie piccole agende che in ogni anno mi hanno sempre seguito e che ho gelosamente conservato.

La fonduta era uno di questi piatti non molto semplice perché poteva facilmente "impazzire" quando la si preparava, al pari di una maionese, ma non voglio per questo timore, trascurare di illustrarvi questa pietanza un pò invernale è vero, ma valida anche in primavera.
Anzi in questo periodo, con la ricrescita dei fiori nei campi da pascolo, sembra che il latte che producono le mucche d'alta montagna, da cui si ricava poi la fontina valdostana, renda il prodotto finale molto più profumato e saporito, al contrario di quanto accade nell'inverno, quando gli animali sono costretti a mangiare il fieno secco, raccolto nei mesi caldi.

Quindi con questo scenario bucolico e poetico accingiamoci a preparare questo piatto abbastanza calorico, come noterete il burro domina sovrano, valido sia come primo che come secondo.

Ingredienti: (per 6 persone) per gli gnocchi: patate kg 1; spinaci lessati e strizzati (o bietoline o erbette) gr 50; farina gr 250; uovo 1 intero più 1 albume; sale fino 1 cucchiaino. Per la fonduta: latte fresco intero cc 500; fontina valdostana gr 250; burro gr 70; farina 1 cucchiaio; tuorli d'uovo 3; sale fino.
Procedimento: prepariamo gli gnocchi: lessare le patate con la buccia, dopo averle ben lavate, in acqua appena salata. Scottare per un paio di minuti gli spinaci o le erbette (o le biete), scolarle e strizzarle, quindi passarle rapidamente nel frullatore e metterle al centro della farina sul piano da lavoro. Sbucciare le patate ancora calde e passarle nello strizzapatate sulla farina. Mescolare il tutto con le mani aggiungendo un cucchiaino di sale fino, l'uovo intero, l'albume e lavorare per un paio di minuti, quindi formare dei bastoncini del diametro di un dito, tagliarli a pezzi da cm 2 e poi passarli sui rebbi di una forchetta. Lasciarli all'aperto ad asciugarsi ed allora passare alla fonduta.

Riscaldare il latte e quando bolle aggiungere dentro la fontina tagliata a minuti dadini e quando bolle unire gr 20 di burro ed un cucchiaio di farina distribuita su con un passino per evitare che si formino palline e rimestare velocemente. Togliere dal fuoco dopo altri due minuti e incorporare i tuorli rimestando ancora. Lasciare al caldo la fonduta.

Ora è necessario un pò di tempismo e rapidità:
Mettere nel forno, acceso a 100°, (non di più), i piatti fondi, per evitare che la fonduta, al contatto con la porcellana o la terraglia fredda, si indurisca prematuramente.
Fare accomodare a tavola i convitati, lessare in acqua salata gli gnocchi verdi e quando salgono a galla scolarli bene e velocemente passarli in una padella con i restanti gr 50 di burro; farli rosolare per un paio di minuti a fuoco forte, rimestandoli.
Distribuire nei piatti ormai caldi un mestolino di fonduta, aggiungere un mestolo di gnocchi per ognuno e portarli subito in tavola.

sabato 10 aprile 2010

UNA VELOCE CONFETTURA DI PERE OTTIMA PER ACCOMPAGNARE DEI FORMAGGI UN PO' FORTI

Tutti di certo ricordano il vecchio proverbio che recita così: "Al contadino non far sapere, com'é buono il formaggio con le pere!" La saggezza contenuta in questa frase vorrebbe significare che è bene farlo ignorare al contadino altrimenti si mangia lui tutto il formaggio e tutte le pere!
Ma questo avveniva un tempo, quando non esisteva internet, mentre invece oggi il contadino ne sa molto di più degli abitanti della città, tenendosi ben informato grazie ai computer sulle previsioni metereologiche, sulle ricette di cucina, sugli influssi degli astri e così via.
E pensare che c'è ancora in giro qualcuno che crede che costui non sappia come è buono il formaggio etc., etc.

Allora, non volendo che qualcuno ignori in realtà quanto sia effettivamente buono l'accostamento, oggi spesso simulato con formaggio e miele, vi invito a prepararvi un paio di barattoli di confettura di pere abbastanza dolce, perdendo una mezz'ora del vostro tempo e tenendoli poi in frigo, pronti all'occorrenza per offrire ai vostri commensali un ottimo e originale dessert.

Dovrete soltanto poi provvedere al formaggio, a secondo dei vostri gusti!

Ingredienti: pere kaiser o williams o altre purché non eccessivanente mature e sfatte gr 600;
zucchero gr 450; pazienza q.b. per tagliarle piccole piccole, come vi illustrerò qui di seguito.

Procedimento: lavare le pere, tagliarle in otto piccoli spicchi, eliminare il torsolo e ridurle a sottili fettine. Metterle subito in una pentolina e coprirle con un poco di zucchero mano a mano che le preparate, così da evitare che si anneriscano (ed evitare di cospargerle di limone.)

Quando avrete terminato mettere la pentolina su fuoco dolce, versare dentro il rimanente zucchero e mescolare ogni due o tre minuti. Intanto lavare ed asciugare i barattoli ed i loro coperchi (è importante che chiudano bene).
Dopo circa 30 minuti di cottura, durante la quale avrete spesso rimestato il composto, vedrete che lo zucchero comincia a scurirsi leggermente ed allora è tempo di smettere e di togliere la pentolina dal fuoco.
E' importante che i barattoli siano riempiti fino all'orlo con il composto bollente. Tenendo ben fermo il vetro con uno strofinaccio bagnato (per non scottarvi) posare sopra il coperchio con l'altra mano e stringere forte, facendo cadere qualche goccia di confettura in eccesso. Stringere bene, passare sotto l'acqua corrente e lasciare il barattolo capovolto fino a che non sia freddo del tutto.

Quando aprirete il barattolo dovrete sentire un piccolo rumore che dovrà fare il coperchio, perchè raffreddandosi la confettura si sarà ridotta di volume ed avrà formato al suo interno del vuoto, che impedirà alle muffe di comparire.

venerdì 9 aprile 2010

ATTENZIONE !! NEL CASO FOSTE ALLA RICERCA DI UNA PARTICOLARE RICETTA CHE NON TROVATE NEANCHE SUL MOTORE DI RICERCA, QUI SUL LATO DESTRO DELLA PAGINA,

CHIEDETELO ESPRESSAMENTE COME "COMMENTO" , ED IO VEDRO' DI ACCONTENTARVI.
GRAZIE DELL'ATTENZIONE
SERGIO CORBINO

giovedì 8 aprile 2010

CUCINA PER SINGLE: FETTUCCINE ALL'UOVO AL TONNO SOTT'OLIO E POMODORO

E' un altro dei piatti semplici, che richiede poca cottura e che se ne rimane anche per il giorno dopo, è sempre ottimo, a patto che sia tenuto in frigo; basterà riscaldarlo in una padellina a fuoco forte per cinque minuti.
E se il single (o la single) vuole poi invitare qualcuno, è sufficiente che moltiplichi per due o per tre le quantità!

Ingredienti: fettuccine all'uovo gr 125 (la confezione normale è di gr 250); pomodoro pelato o a pezzettoni gr 100; (quando acquistate una lattina di pomidoro da gr 400 : peso netto sgocciolato gr 240, utilizzatene in questo caso un terzo; poi la parte restante mettetela in un vecchio barattolo di confetture di vetro, ben pulito, sopra ci va un pizzico di sale ed un filo d'olio e poi il coperchio; l'olio in superficie non farà passare l'aria e così lo conserverete per parecchi giorni);
filetti d'alici salate 2; tonno sott'olio gr 80 ( 1 confezione piccola e poi gettare via l'olio contenuto nella lattina); cipolla gr 50; aglio 1 spicchio; prezzemolo un ciuffetto (se lo avete); olio extra vergine d'oliva 2 cucchiai; sale.

Procedimento: in una padellina mettere l'olio, la cipolla affettata sottilmente, l'aglio tritato finemente (se aspettate un/una partner in serata non mettere l'aglio), un pizzico di sale fino, i filetti di alici, il pomodoro e su fuoco dolce stemperatelo con la forchetta. Cuocere per 5 minuti, quindi togliere dal fuoco, aggiungere il tonno e mescolarlo nella salsa.
In una pentolina mettere l'acqua, un cucchiaino di sale e quando bolle immergere le fettuccine,
cuocerle al dente, scolarle bene e metterle nel piatto fondo.
Condire con la salsa che nel frattempo avrete rimesso sul fuoco per tre minuti. Buon appetito !

OVULI DOLCI DI RISO FRITTI: SIAMO ANCORA ABBASTANZA VICINI AL PERIODO PASQUALE ! (DETTO IN UN ORECCHIO E' UNA SPECIE DI ARANCINO DI RISO )

E' un dolce un poco diverso dal solito, ma siccome siamo ancora in periodo pasquale è abbastanza lecito prepararlo anche ora e sarà certamente molto gradito da tutti.
Si sa che un dolce fritto fa un pò più male rispetto ad uno cotto al forno, ma è tanto più buono.....e poi una piccola trasgressione ogni tanto si può fare, basta non eccedere mangiandone un numero limitato.

Proprio la presenza della Pasqua e delle uova mi ha fatto ricordare di questa ricetta che non facevo da poco, soltanto da dieci anni!

Ingredienti: (per 6 persone) uvetta sultanina gr 60; canditi misti tritati gr 50; pinoli gr 20; gherigli di noci gr 30; marsala cc 50; latte fresco intero cc 500; zucchero gr 50; riso Arborio Superfino gr 200; burro gr 50; albumi d'uovo 2; tuorli d'uovo 2; limone 1 e arancia 1 (possibilmente non trattati) la sola scorza grattugiata; farina gr 50; pangrattato gr 200 (q.b:);
lievito di birra 1/3 del panetto; zucchero a velo gr 200 (q.b.); sale fino; olio d'oliva extra vergine per friggere q.b..

Procedimento: mettere in una terrina il marsala e fare rinvenire l'uvetta per almeno un'ora.
Sgusciare le noci e sminuzzarle. In una pentolina mettere il latte, aggiungere il riso, metà dello zucchero, un pizzico di sale fino, mescolare e far cuocere a fuoco dolce per 5 minuti.
Poi aggiungere il burro e far continuare la cottura, sempre a fuoco dolce, fino a che il riso non abbia assorbito tutto il liquido. Togliere dal fuoco, rimestare per evitare che si attacchi sotto e metterlo a raffreddare.

Con le fruste elettriche (se le avete) montare a neve ferma i due albumi, quindi aggiungere il resto dello zucchero, mescolando lentamente da sotto in sopra. Mettere il riso (ormai freddo) in una capace terrina, aggiungendovi la buccia grattugiata del limone e dell'arancia (ben lavati precedentemente con uno spazzolino), quindi il lievito sbriciolato ed i due tuorli d'uovo.

Mescolare il tutto accuratamente. Aggiungere (usando un passino) la farina, mescolare ancora, poi i canditi, l'uvetta con il marsala, i pinoli, i gherigli di noci sminuzzati e infine gli albumi d'uovo montati a neve e zuccherati.
Mettere il pangrattato in un piatto fondo. Con l'aiuto di due cucchiai prelevare una porzione di impasto e formare un uovo che farete adagiare nel pangrattato. Senza modificare la sua forma ovale, prenderlo tra le mani e farvi aderire il pangrattato, scrollando via quello in eccesso, quindi posarlo in un piatto.

Quando avrete realizzato quattro o cinque ovuli, mettere su fuoco medio una padella con l'olio e quando è ben caldo, adagiare lentamente gli ovuli facendo attenzione agli schizzi bollenti e rimettersi a preparare altri ovuli, fino a terminare il composto.

Muovere lentamente la padella facendola roteare su se stessa per permettere la loro cottura in ogni lato e quando diventano di colore leggermente marroncino, con l'aiuto di una schiumarola tirarli su e metterli su carta assorbente da cucina.

Da lì trasferirli in un piatto di portata e spolverarli con zucchero a velo.

Per mangiarli non avrete di certo bisogno di ulteriori istruzioni !!

lunedì 5 aprile 2010

PASTA E CECI CON COSTINE DI MAIALE

E' una pietanza che un tempo si preparava soltanto nelle serate fredde, anche perché il maiale veniva macellato nei mesi freddi, fino a che la temperatura non saliva. E' anche molto semplice da preparare, per variare il solito menù. E poi non dimentichiamoci che i legumi (come fagioli, ceci e lenticchie) erano le proteine dei popoli che non potevano permettersi la carne. In questo caso di carne ve ne è poca e conferisce un buon sapore alla pasta. Consiglio i ceci già cotti in barattolo, perché spesso cuocerli in casa diventa non gradevole per l'odore che emana la pentola e talvolta rimangono duri e più difficili da digerirsi.

Ingredienti: (per 4 persone) tubettini o farfalle gr 400; ceci lessati in vetro 1 barattolo; costine di maiale 4 ; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai; aglio 2 spicchi; origano 1 pizzico; sale 1 cucchiaino; dado da broodo vegetale 1.

Procedimento: In una piccola pirofila mettere le costine con mezzo cucchiaio d'olio e passarle in forno per 15 minuti a 180°.
Scolare i ceci e in una terrina frullarli per mezzo minuto per renderli cremosi. Metterli in una pentola con le costine e il loro fondo di cottura, il resto dell'olio, il dado e 3/4 di litro d'acqua calda, il sale. Portare il tutto ad ebollizione ed allora versare dentro la pasta ed il pizzico di origano, quindi eliminare l'aglio. Dopo alcuni minuti di cottura a fuoco dolce la pasta sarà al dente, ed allora toglierla dal fuoco e con un mestolo distribuire in ognuno dei piatti fondi la pasta ed una costina di maiale.
Portare in tavola la formaggiera perché qualcuno gradirà certamente anche il parmigiano o il grana grattugiato.

STUFATO DI COSTINE DI AGNELLO (O CAPRETTO) ALLE VERDURE

Siamo ancora in periodo pasquale e nelle macellerie sono ancora facilmente reperibili delle costine di agnello o di capretto. Tutt'ora si trova nei negozi di frutta e verdura il cavolo-verza ed allora perché non realizzare un piatto che poi andando avanti con la stagione calda difficilmente potrete preparare ?

Nella ricetta che segue vi ho inserito una breve marinatura delle carni, specialmente se l'animale è un pò grandicello. Più è grande e più è forte l'odore che può essere non gradito da tutti. Ed allora lo riduciamo con questa marinatura, che può essere evitata nel caso sia di piccola taglia.

Ingredienti: per 6 persone: (per la marinatura 1 cucchiaino di sale fino, 1 cipolla, 2 rametti di rosmarino, 1 cipolla, 1 aglio, due bicchieri di vino rosso non di particolare pregio) costine di agnello o capretto gr 1000; patate gr 500; cavolo verza gr 300; cipolle 2; olio extra vergine d'oliva 6 cucchiai; foglie di alloro 2; sale fino; un rametto di timo; sedano 2 coste.

Procedimento: Se ritenete necessaria la marinatura, tre o quattro ora prima di cuocerlo, mettere in una terrina le carni, sopra versare il vino, affettare sottilmente la cipolla e l'aglio e mescolare il tutto, tagliare con la forbici gli aghetti del rosmarino, unire il sale e far ben bagnare tutte le carni, rigirandole un paio di volte durante la marinatura.
Tenere la terrina in frigo, coperta con la pellicola da cucina. Prima di mettere a cuocere le costine
tirarle fuori dalla marinatura e farle ben sgocciolare.

Lavare le patate, sbucciarle, tagliarle a fette spesse e lessarle per soli 8 minuti in acqua salata.
Scolarle e tenerle da parte. Pulire il cavolo, lavando le foglie una ad una e sbollentarle per non più di due minuti in acqua salata, scolarle e tagliarle a sottili listerelle. Affettare la cipolla ed il sedano.
In una pirofila, che poi porterete in tavola, mettere un poco d'olio, quindi aggiungere un sottile strato di patate e i vari ingredienti, alternandoli con la costine. Salare e versare sopra il restante olio.
Coprire con il foglio di alluminio e mettere in forno già caldo a 200° per 30 minuti. Trascorso il tempo, con un guanto tirare fuori la pirofila, togliere la copertura, mescolare i vari componenti e rimettere a cuocere in forno, senza copertura, per altri 20 minuti e servire la pietanza ben calda.

domenica 4 aprile 2010

AUGURI AFFETTUOSI A TUTTI I MIEI SIMPATICI LETTORI

Le problematiche cucinarie di questi giorni mi obbligano ad assentarmi per un pò dal mio blog.
Chiedo di ciò scusa e tra due giorni ci risentiremo.
Grazie ed ancora cordiali auguri

Sergio Corbino