mercoledì 14 aprile 2010

LA CONFETTURA DI MANDARINI: O SI DOVREBBE CHIAMARE MARMELLATA?

Sembra che marmellata dovrebbe essere chiamata soltanto quella di arancia, mentre tutte le altre dovrebbero chiamarsi semplicemente confettura. Ma il mandarino somiglia all'arancia e quindi cosa fare?
Inoltre è una ricetta particolarmente semplice, di facile attuazione, ci vuole come al solito un poco di pazienza e in due ore totali si preparano due chili di prodotto finito.

Poi in seguito vi illustrerò una buona pasta frolla per realizzare la migliore crostata di mandarini mai fatta.

Allora se avete fiducia in me seguitemi e preparate tanti barattoli di vetro ben lavati, asciugati e con il coperchio che chiude bene!

Ingredienti: mandarini chili 2; zucchero gr 1500. Attrezzi: un tagliere, un coltellino ben affilato ed una buona forbice abbastanza lunga. E poi una capiente pentola per cuocerla.

Procedimento: lavare accuratamente i singoli mandarini in acqua corrente, passandovi sopra lo spazzolino ed asciugarli. Senza togliere la buccia tagliare in senso orizzontale ogni mandarino, eliminare i semi ed affettarli senza far colare troppo il succo. Eliminare eventuali parti macchiate della buccia ed il forellino centrale di sotto e di sopra.
Mettere tutti i pezzi nella pentola .
Quando avrete terminato aggiungere lo zucchero e mettere a cuocere su fuoco dolce rimestando per un minuto.
Alzare la fiamma un poco di più, rimestando ogni tanto e con le forbici lunghe tagliare, mentre continua la cottura, ogni pezzetto che vi sembra troppo lungo, affondando le forbici dentro senza scottarvi le dita.
Non è consigliabile utilizzare il frullatore ad immersione nel composto caldo perché sminuzzerebbe eccessivamente la frutta facendo disperdere il suo aroma (oltre a rovinare il frullatore).

Lavorare così di forbice, per qualche minuto, ogni volta che si rimesta. Dopo circa 90 minuti di cottura la confettura è pronta, (il muscolo dell'avanbraccio sarà certamente cresciuto a dismisura per la eccessiva produzione di acido lattico), quindi mettere vicino al fornello un piatto vuoto; dentro poggiarvi un barattolo da riempire e con un mestolino colmarlo fino a far debordare il composto, evitando che rimangano prigioniere delle bolle d'aria.
Adagiare sopra il coperchio (ne cadrà un poco, ma poi si recupera), e tenendo con una mano protetta da uno strofinaccio bagnato il barattolo, con l'altra il coperchio, chiudere, forzandolo; poi mettere il barattolo sotto l'acqua corrente e poggiarlo sul ripiano del lavello capovolto (intendo il barattolo capovolto). Chiudere l'acqua, non facciamo sprechi!

Andare avanti fino a terminare. Applicare una targhetta autoadesiva su ogni barattolo, con la data, se pensate di non consumarla tutta in breve tempo!

Conservare in frigo i barattoli aperti !

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