venerdì 8 giugno 2012

UN NECESSARIO CHIARIMENTO SU DI UN PARERE RICHIESTOMI A MEZZO EMAIL:

Un assiduo mio lettore mi ha chiesto perché nelle mie ricette consiglio sempre per friggere l'olio extra vergine di oliva anche per la frittura, al posto dell'olio di semi che costa molto di meno.
Nelle Grande Distribuzione Organizzata, l'olio di semi costa circa un quarto dell'olio extra vergine d'oliva prodotto con olive coltivate e raccolte in Italia.
L'olio extra vergine d'oliva (ma lo è poi davvero extra vergine, chi ce lo assicura?) prodotto con olive raccolte in territori comunitari (Grecia e Spagna) costa circa Euro 3,80 , cioè il doppio dell'olio di semi. Sull'etichetta quindi non trovate il nostro tricolore e la relativa dicitura, ma scritta in carattere piccolo piccolo : olive raccolte in territori comunitari. Che ne sappiamo in realtà se l'olio è stato prodotto in territori comunitari, quali anticrittogamici o altri tipi di trattamenti sono consentiti dalle legislazioni di questo paesi? O forse è stato prodotto in territori del Nord Africa come Algeria, Tunisia, Marocco, Egitto e Libia, dove poco sappiamo delle norme igieniche di questi Paesi?
E se invece non è stato prodotto da olive, ma da oli di semi vari, poi giunto in Italia depurato, filtrato, addizionato di clorofilla, aromatizzanti? Avevo già tempo fa denunciata questa strana pratica che avveniva sulle vie dell'olio. Pensate che dalla Spagna l'olio parte a Euro 0,20 chilo e dall'Africa a Euro chilo 0,10. Poi bisogna aggiungerci il costo del trasporto con le navi cisterna.

Quindi quanto comprate una bottiglia guardate bene l'etichetta e se volete economizzare sul costo della frittura siate almeno coscienti di ciò che fate.

Il punto di fumo, cioè la resistenza al calore è quasi uguale all'olio di arachidi ed all'olio extra vergine d'oliva.
Ma quello di arachidi è ottenuto con un trattamento chimico, mentre quello extra vergine d'oliva Italiano NO: le olive vengono schiacciate, spremute, filtrate e l'olio cola giù lentamente, da solo.  Rifletteteci un poco!

P.S. Quando friggeva dei prodotti sottili, come fette di melanzane, zucchini, peperoni a falde  o altro, in Sicilia una mia vecchia zia metteva in una padellina poco olio, poi friggeva tre o quattro pezzi consumandolo e poi aggiungeva altro olio nuovo e friggeva altri pezzi.
Così alla fine non ne restava quasi una goccia inutilizzato, nè olio usato da conservare. Era la saggezza dettata dalla parsimonia.
 

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