Una classica ricetta di coda di bue abbastanza nota è di origine romana: "la coda alla vaccinara" un tempo servita nelle trattorie di Trastevere. Di solito il macellaio quando squartava l'animale, riservava per la sua famiglia la coda. Oggi, tanto per cambiare trovandoci in tempi più "magri" e non di "vacche grasse", chiedendola con qualche giorno di anticipo al macellaio, forse riusciamo ad averla , e non ad un costo elevato. (D'altronde di carne da mangiare ve ne è ben poca!). Questa ricetta è realizzata al forno e tra gli ingredienti non prevede la polpa di pomodoro, quindi adatta a coloro i quali hanno problemi nel digerire questo stupendo ortaggio.
Ingredienti per 4/6 persone : Coda di bue tagliata a pezzi gr 2000; farina q.b.; olio extra vergine d'oliva 4 cucchiai; carote 3; costole di sedano 3; cipollotti o porri 3; aglio 2 spicchi ; dado da brodo 1; funghi porcini secchi gr 10; vino bianco secco cc 100; sale fino q..b.; 2 arance; 1 limone.
Procedimento: In una pirofila da forno, che poi porterete in tavola con la pietanza, adagiatevi i pezzi di coda dopo averli rigirati in una fondina contenente qualche cucchiaio di farina ed un buon pizzico di sale fino. (Ricordarsi di scrollare la farina in eccesso). Unitevi l'olio e mettete la teglia in forno già caldo a 200° , rigirando i pezzi un paio di volte, e cuocendo per 20 minuti. Nel frattempo mettete i funghi secchi a rinvenire in una ciotola d'acqua calda. Tagliate a minuti dadini le carote, il sedano, i porri o cipollotti. Quindi tagliate a julienne le bucce delle arance e del limone , dopo averli accuratamente lavati ed asciugati. Tirate fuori dal forno (se ci riuscite senza scottarvi) la teglia ed unitevi tutto il trito. Mescolate, aggiungete il vino, i funghi tirati su dall'acqua (nella quale sarà rimasto del terriccio), il dado da brodo sbriciolato e cc 1000 di acqua .
Rimettete la teglia nel forno e cuocete a 200° per 40 minuti, rigirando un paio di volte i vari pezzi. Servitela calda con un contorno di spinaci appena scottati, ben strizzati (con le mani) e quindi saltati al burro e parmigiano.
Una simpatica variante in corso d'opera, per realizzare insieme un primo ed un secondo .
Quando la coda è cotta, al termine del procedimento, fatela raffeddare, poi con tanta pazienza distaccate tutta la polpa dalle ossa, (che al termine potranno essere molto gradite dal cane di casa), ed utilizzate tutta la polpa ed il fondo di cottura per condire delle penne o dei mezzi paccheri. La pasta dovrà essere cotta al dente, ben scolata e quindi versata in un recipiente capace di contenere il tutto, ripassandolo sul fuoco forte per un paio di minuti, prima di trasferirla in un capace piatto di portata.
Servire a parte abbondante parmigiano o grana grattugiato ! Sono certo che dopo averla mangiata mi sarete molto grati!
Nessun commento:
Posta un commento