giovedì 2 dicembre 2010

LO SPRECO ENORME DI CARTA, CARTONE E PLASTICA NELLE CONFEZIONI DEI PRODOTTI ALIMENTARI

Lo spreco di materie prime preziose come la carta, il cartone e la plastica, dovrebbe essere frenato, non solo nelle città che sono in crisi per il problema dei rifiuti, ma anche in quelle città che riescono con molto senso civico a differenziare i rifiuti, a secondo della loro composizione ed a secondo della fine che loro faranno quando vengono raccolti.

I vetri sono facilmente separabili, lo stesso può avvenire per gli imballaggi di cartone ondulato, la plastica si identifica facilmente e quando si gettano le bottiglie vuote bisognerebbe schiacciarle per ridurre il loro volume e poi mettere da parte eventuali chiusure o tappi se realizzati in materiale diverso.
E poi è comprensibile che i produttori di merci, sono soliti utilizzare le confezioni dei loro prodotti per riportarvi sopra a stampa colorata una gran quantità di notizie, ma principalmente i loro marchi di fabbrica per far veicolare senza costi aggiunti il loro nome, nella speranza che rimanga impresso nella memoria del cliente fino al momento di una ripetizione dell'acquisto.

E così invece di confezionare un prodotto in un semplice contenitore di cartone, forse perché a loro imposto da qualche misteriosa legge, per problemi di igiene lo chiudono con un sistema termosaldato in un contenitore di plastica trasparente. Poi non contenti di averlo pubblicizzato sul coperchio con una stampa a colori, lo infilano in un altro contenitore, il quale riporta una fotografica suggestione, simulando una particolare ricetta di cucina che per quanti sforzi farà il consumatore, mai riuscirà a somigliare al papocchio che avrete messo insieme!

Il risultato è, nel caso del piccolo contenitore che mi sta ora davanti, che questa ditta per vendere (direi a peso d'oro) ben gr 80 di gherigli di noci confezionati in atmosfera protettiva, ha utilizzato un totale di gr 20 di plastica, di cartone stampato e accoppiato alla plastica, che poi non potrà andare a finire nè nel contenitore dei rifiuti di carta, nè in quelli della plastica.
In compenso questo illustre confezionatore e distributore del prodotto, che si trova in provincia di Cremona e che evito di nominare, se ne è guardato bene dall'indicare il Paese di provenienza delle noci per evitare che il consumatore potesse poi avere qualche scrupolo nel mangiare un frutto che di certo avrà fatto almeno un migliaio di chilometri prima di giungere a destinazione.
E pensare che l'Italia è un Paese che produce tante noci, ma forse un pò più piccole, più storte, più irregolari, rispetto a quelle che ho trovato nella confezione ora sotto esame!

Mi sembra che a far data dal prossimo mese di gennaio nella Grande Distribuzione sarà obbligatorio l'utilizzo di sacchetti di plastica che non saranno più indistruttibili, ma che invece saranno biodegradabili in breve tempo.
Lo stesso dovrebbe essere imposto a tutti i produttori di beni alimentari, evitando tra l'altro che l'accoppiato (cartone + plastica, o cartone + foglio di alluminio) siano impiegati in produzione.

Comunque è un lungo discorso che riprenderemo ancora. Per ora mi limito a ringraziarvi della pazienza per avermi letto, ma ripensate a quanto vi ho scritto.

Un Grazie anche dall'Ambiente......che ne sopporta tante !

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