Questo piatto porta con sé un triste ricordo: risale agli anni '40 .
Lo si preparava nei tempi di guerra, quando gli stabilimenti che producevano i maccheroni erano stati distrutti dalle bombe, forse scambiati dai bombardieri per fabbriche di prodotti bellici.
A quel tempo, in guerra questi tipi di errori erano all'ordine del giorno.
Oggi, con le bombe intelligenti e lo vediamo talvolta in documentari veri, si riesce a colpire un'automobile sulla quale sta viaggiando un personaggio da eliminare. (E purtroppo dobbiamo constatare che con tutto il progresso e l'elettronica, accade spesso che bambini e popolazione civile ci rimettano la vita).
Ma torniamo ai fusilli : non disponendo di maccheroni pronti, le donne anziane dei paesi aguzzavano l'ingegno e si sopperiva preparando questi maccheroni, arrotolando velocemente il pezzetto di pasta intorno ad un ferro da calza e poi con la mano lo si schiacciava con un movimento in avanti e indietro sul ripiano di pietra.
La materia prima necessaria era comunque la farina di grano, (duro o tenero che fosse non si andava tanto per il sottile), che si impastava e poi dopo aver formato il fusillo, si metteva al sole ad asciugare. Oggi, se non c'è sole basta metterli su di un canovaccio sul radiatore del calorifero.
A quell'epoca avevo 7 o 8 anni ed ho chiaramente dinnanzi agli occhi il veloce movimento delle mani di queste donne, instancabili lavoratrici.
Perfino quando suonava la sirena dell'allarme aereo, si scendeva nelle cantine (chiamate rifugi antiaerei) e le vecchie portavano con loro la conocchia con la lana di pecora, il fuso e non appena sedute su di uno sgabello si mettevano a filare, e pregavano con le loro litanie, senza smettere un momento, anche quando venivano giù le bombe e i nostri capelli si riempivano di calcinacci e di terriccio.
Ma speriamo che questi terribili momenti non abbiamo più a tornare e che i nostri discendenti continuino ad ignorarli, riemergiamo quindi in superfice e cerchiamo poi di goderci questa stupenda e semplice pietanza. (Nella versione di oggi la ricetta viene arrichita dalle uova, dal sale che allora scarseggiava e dal dado che allora era introvabile).
Ingredienti: (per 6 persone) farina di grano gr 500; uova 2; polpa macinata di maiale gr 300; pecorino grattugiato gr 100; olio extra vergine d'oliva 6 cucchiai; polpa di pomodori o pelati gr 480; dado da brodo 1; cipolla 1; sale; vino rosso secco cc 100; prezzemolo o basilico.
Procedimento: sul piano da lavoro mettere la farina a fontana. al centro aprire le uova, aggiungere un pizzico di sale e una tazza di acqua tiepida da versare un poco per volta, mano a mano che si comincia ad impastare, prima con le punte delle dita e poi con le mani.
Lavorare la pasta con le mani per 10 minuti, poi stenderla con il mattarello dello spessore di un millimetro e tagliarla in tanti quadratini da cm 2 per lato. Arrotolarli su di un ferro sottile da maglia , (quelli da calza non esistono più), schiacciandoli muovendo sul piano da lavoro il palmo della mano, e tenerli da parte. Quando avrete terminato, metterli a seccare su di un canovaccio, spolverandoli con un poco di farina per evitare che si attacchino tra di loro.
In un tegame con il coperchio mettere l'olio, la cipolla tritata a velo, la carne macinata, rimestare ed a fuoco medio farla rosolare cuocendo per 5 minuti, quindi aggiungere il vino e farlo evaporare. Dopo altri 5 minuti aggiungere il pomodoro, il dado, un cucchiaino di sale fino, il basilico (o il prezzemolo tritato) , coprire e cuocere a fuoco dolce per 20 minuti.
Lessare in acqua salata i fusilli, scolarli accuratamente, mettere sul fondo del piatto di portata un paio di cucchiai di ragu', quindi versare dentro tutti i fusilli, rimestare ed aggiungere il resto della salsa, spolverare sopra il pecorino grattugiato e portare subito in tavola.
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