giovedì 10 dicembre 2009

SONO STATO IL RELATORE AL CONVEGNO ORGANIZZATO DALLA DELEGAZIONE DI BRESSANONE DEL 15 NOVEMBRE 2009

Nel mese di novembre si è tenuto un interessante incontro tra le Delegazioni di Trento, Merano, Bolzano e Bressanone in occasione della mia visita nell'Alto Adige durante la quale ho illustrato le caratteristiche della nostra cucina meridionale.
Inoltre mi sono a lungo soffermato sui pericoli dell' ANISAKIS , parassita dei pesci, dei mammiferi marini e degli uccelli marini. La moda introdotta dalla cucina giapponese del SUSHI di mangiare pesce crudo, sta provocando grossi problemi, in particolare ai popoli orientali.


La caccia vietata ai mammiferi marini, quali orche, delfini, balene, lamantini, etc. ha fatto crescere a dismisura nei nostri mari la presenza di questo parassita. Infatti, come già denunziato mesi or sono su questo blog, il parassita cresce nello stomaco di mammiferi e si riproduce. Con le deiezioni dei mammiferi, le larve, le uova ed i vermi vengono espulsi ed entrano in circolo nell'acqua di mare, dove sono divorati sia dal krill, il piccolo crostaceo, che da piccoli pesci. I piccoli pesci sono a loro volta mangiati da quelli più grandi e così va avanti la catena alimentare, fino a che i pesci non vengono pescati dagli uomini.
Vi è un obbligo di legge che impone ai pescatori di eviscerare subito il pescato, prima di metterlo sotto ghiaccio, proprio per evitare che il parassita emigri dalla sacca dello stomaco e si impianti in uno dei fianchi del pesce, dove difficilmente può essere visto.
Inoltre i ristoratori hanno un altro obbligo di legge, che impone loro o di cuocere il pesce, (perché oltre i 70° il parassita, le sue uova e le sue larve cessano di vivere), o di surgelare il pesce oltre i 18° gradi (sottozero) . Poi il pesce si può mangiare liberamente crudo dopo che sia stato di nuovo scongelato.
Molti ristoratori, anche giapponesi, non rispettano tali norme e così le infezioni da Anasakis stanno cominciando a provocare molte vittime anche in Italia.





In questa foto il Prof. Dottor Andreas Plangger , Delegato di Bressanone, (in piedi) mi ringrazia per avere così esaurientemente illustrato il problema ancora sconosciuto a molti. Alla mia sinistra il Dr. Prof. Roberto Zanghì, Bailli Delegué D'Italie della Chaine des Rotisseurs di Parigi. Alla mia destra la accademica-segretaria della Delegazione di Bolzano Dott.ssa Isabella Jone Beretta.







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