mercoledì 16 dicembre 2009

GLI STRUFFOLI : IL PIU' ANTICO DOLCE DELLA CUCINA NAPOLETANA ! UN CLASSICO CHE A NATALE NON DEVE MANCARE !


Sembra che tanti secoli fa, il popolo greco che fondò la città di Partenope, che è l'antico nome di Napoli, sia stato il primo che abbia portato nelle nostre terre questo dolce, composto da pasta fritta e miele.
Gli struffoli hanno quindi millenni di vita.

Anticamente in realtà e fino a poche decine di anni fa, gli struffoli si friggevano nella sugna di maiale, mentre oggi, con l'avvento dell'olio extra vergine d'oliva, nella quasi maggioranza delle famiglie, il grasso di maiale è bandito per problemi connessi all'abbondante colesterolo cattivo che per tanti altri motivi (che qui non vogliamo elencare, perché siamo in periodo di festa) già circola nel nostro sistema sanguigno!

La vita lavorativa quasi sedentaria, la scarsa ginnastica che quotidianamente NON facciamo, di certo non potrebbe bruciare anche questo grasso, dall'ottimo sapore, ma dalle pericolose e nefaste conseguenze.

Quindi secondo la nostra tradizione, tramandata da secoli e secoli, nei giorni di Natale si mangiano gli struffoli, che poi si conservano buoni per giorni e giorni, se ben fatti.

Ed allora armatevi di santa pazienza e andiamo a cominciare.

Ingredienti: per la pasta: farina gr 350; uova 4; grappa o alcool puro cc 20; burro gr 30; zucchero a velo gr 30; sale fino 1 pizzico; la raschiatura di 1 limone e di 1 arancia.
In un secondo tempo: olio extra vergine d'oliva per friggere q.b.
Per condire gli struffoli dopo la frittura: miele gr 200; zucchero a velo gr 100; diavolilli gr 20; scorzette di arancio candito tagliate sottilissime gr 50; cedro candito e cocozzata gr 100 tagliati sottilissimi.

Procedimento: nel caso non disponiate di zucchero a velo, basterà mettere dello zucchero nel bicchiere del frullatore con le lame e azionare il motore per un minuto. Lo zucchero a velo è subito fatto. In una terrina ampia unire tutti gli ingredienti, mescolare con le dita e quindi impastare, lavorando con le mani per una decina di minuti. Mettere la pasta a riposare in luogo caldo coperta da una grossa zuppiera per almeno un'ora.
Intanto potrete già guadagnare tempo tagliuzzando finemente le scorzette di arancio , il cedro e la cocozzata candita.
Trascorsa l'ora, riprendere in mano la pasta, lavorarla per un paio di minuti sul piano da lavoro,
staccarne un pezzetto e schiacciandolo muovendo avanti e indietro le dita aperte, formare come un grissino sul piano da lavoro leggermente infarinato, da poco meno di un centimetro di spessore.
Con un coltellino tagliarlo a piccoli tocchetti da mezzo centimetro.
Continuare così fino a terminare tutta la pasta.

In una padella mettere un bel pò d'olio, quando è bollente versarvi dentro una parte di struffoli, muovere la padella per non farli appiccicare l'un l'altro e quando li vedrete imbiondire vuol dire che soNo fritti a puntino. Con una schiumarola tirateli su e metteteli su di un foglio di carta da cucina assorbente a scolare.
Andare avanti così fino a terminare tutta la pasta.

Veniamo ora alla finitura, cioè al condimento: in una pentola abbastanza grande (dovrà poi contenere anche tutti gli struffoli) mettere il miele, lo zucchero a velo e cc 50 d'acqua (mezzo bicchiere) e lasciare bollire a fuoco dolce, fino a che il composto non cominci a divenire giallo. Togliere dal fuoco e aggiungere una metà dei canditi tagliuzzati, poi gli struffoli e con un mestolo farli tutti bagnare con il miele. Versarli in un piatto da portata rotondo e con una spatola
formare una grossa ciambella con il buco al centro, abbastanza rapidamente perché il miele raffreddandosi li fare indurire rendendo difficile ogni loro movimento.
Poi sopra spargere i diavolilli (che sono dei piccoli confettini colorati) e i restanti pezzetti di candito.
Il giorno seguente gli struffoli saranno ancora più buoni, se ne restano !!

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